Concentramento antifasciste dalle 10 in piazza dell’Unità. Al Pratello foto, disegni e scritti e anche un’iniziativa in ricordo di Sante Notarnicola. Durante la giornata, inoltre, biciclettate nei luoghi della Resistenza, una passeggiata ai Prati di Caprara e distribuzioni di pasti solidali. In questi giorni, lotta partigiana celebrata anche con la street poster art.
Saltata nel 2020, quando la giornata cadde nel pieno del primo rigido lockdown, torna la manifestazione autogestita nel 76esimo anniversario della Liberazione del nazifascismo: le Realtà antifasciste bolognesi danno appuntamento alle 10 in piazza dell’Unità, per un concentramento “a cui seguirà un corteo”.
Nel comunicato, che è stato rilanciato sui social network da Staffetta, Làbas, Vag61, Pratello R’Esiste, Cua, Cambiare Rotta – Noi Restiamo, Mujeres Libres, Usb, Laboratorio Crash, Potere al Popolo, Sgb, Associazione Bianca Guidetti Serra, Circolo anarchico Berneri, Resistenze in Cirenaica, Rete dei Comunisti, Cobas del lavoro privato e Usi-Cit, e che si apre con una citazione di Lorenzo Orsetti, si legge: “Il 76° anniversario della liberazione dal nazifascismo si presenta con alle spalle oltre un anno di pandemia globale gestita in maniera fallimentare sia dal punto di vista sanitario che sociale. Il Covid-19 ha rivelato la debolezza di un sistema liberista sempre più antisociale, a partire dalla privatizzazione della sanità che non è in grado di rispondere alle necessità popolari, ed è fondamentale individuare le responsabilità politiche precise di chi ci ha portato in questa situazione. In nome dell’emergenza si calpestano i diritti dei/lle più deboli e si prospetta una situazione sempre più desolante in materia di occupazione, casa, reddito, diritti democratici e autodeterminazione”.
Continuano le realtà antifasciste: “Non siamo tuttə sulla stessa barca. Lo dice il numero delle donne licenziate, lo dice la situazione disumana e di abbandono in cui sono costrette le persone migranti nei centri di accoglienza che di accogliente hanno solo il nome, lo dice il sovraffollamento delle carceri, lo dice chi non si può permettere una sanità privata. La retorica sulla quarantena felice ha fatto pena da subito lasciando il posto a persone con reddito dimezzato o annullato, aumento della violenza domestica a discapito delle donne, aumento delle difficoltà per chi lavora in nero o con contratti con poche garanzie. Il tutto ahinoi aumentando una guerra tra poveri di cui si nutrono consapevolmente le istituzioni e i padroni. La retorica del destino comune si contrappone alla necessità di rispondere a quella che sembra essere l’approfondirsi di una guerra di classe dall’alto per l’affermazione delle logiche di mercato in ogni ambito delle nostre vite. Un sempre più pervicace autoritarismo si esercita in virtù di un emergenzialismo che permette per via amministrativa di conculcare libertà fondamentali. Che cosa fare in questa situazione? Di fronte all’impossibilità delle consuete mobilitazioni potevamo stare in un angolo a lagnarci e invece abbiamo riscoperto come ancora una volta il mutuo appoggio sia una forma attiva di conflitto e resistenza. In questo anno abbiamo visto nascere progetti dal basso di autorganizzazione e solidarietà, che hanno saputo mettere in campo dinamiche di mutuo soccorso e pratiche di resistenza alla crisi sociale. Sicuramente non sufficienti, ma che dimostrano come l’autogestione e l’esistenza di spazi e collettivi siano punti di riferimento fondamentali per rompere il meccanismo della solitudine e fondamentali per chi viene lasciatə indietro”.
In conclusione, “il governo nazionale guidato da Draghi ha il sostegno di tutto l’arco parlamentare, in continuità con le politiche di distruzione dei diritti civili, sociali e sindacali che sono il patrimonio delle lotte delle classi popolari. Il 25 aprile non è solo un fatto cerimoniale o commemorativo, ma è il giorno in cui quelle lotte fatte di antifascismo antirazzismo e femminismo tornano a imporsi nello spazio pubblico per dire che un altro mondo è possibile, un mondo senza sfruttatə e senza sfruttatori. È per noi infatti centrale che questa giornata non guardi solo al passato, ma soprattutto al futuro: un futuro che sembra sempre più oppressivo e distopico, se non ci adoperiamo sin da oggi per rompere questo presente attraverso la lotta e l’opposizione a coloro che ci governano. A partire dalla richiesta di copertura vaccinale per tutte e tutti, senza subire i ricatti degli interessi privati, che la politica tutta antepone alla salute e al benessere pubblico, dal pretendere la sicurezza sui posti di lavoro, uniche attività ancora permesse, la sicurezza nelle strutture scolastiche, il diritto alla socialità, ma soprattutto rivendicando il diritto a mobilitarsi contro la drammatica crisi che avanza”.
Mentre diverse realtà antifasciste cittadine ricordano sui social che oggi intanto è l’anniversario della Liberazione della città, per la giornata del 25 un’ulteriore iniziativa è prevista nel pomeriggio, alle 15 in piazza San Rocco, volta a ricordare Sante Notarnicola e promossa da Associazione Bianca Guidetti Serra, Potere al Popolo, Pratello R’esiste, La Casona, Cambiare rotta – Noi Restiamo, Làbas, Bologna HC, Bologna No Borders, Laboratorio Crash e Vag61: “Sobillatore, sovversivo, nappista, brigatista, irrecuperabile, irriducibile: sono state tante le etichette attribuite dai giudici a Sante Notarnicola. Per Bologna e per il Pratello, invece, Sante è sempre stato il compagno, l’oste, il poeta e lo scrittore combattente, punto di riferimento per chiunque volesse conservare memoria del passato e ricevere sostegno alle lotte di oggi. Soprattutto al Pratello la sua presenza è viva nelle decine di progetti sociali, solidali, culturali che ha promosso e realizzato con il coinvolgimento delle nuove generazioni di compagni e compagne, senza mai smettere di occuparsi di carcere e di repressione dei movimenti di lotta. La data del 25 aprile gli era particolarmente cara, come gli era cara la memoria della Resistenza e di quei partigiani che avevano contribuito in maniera fondamentale alla sua formazione politica. Per questo il prossimo 25 aprile lo vogliamo ancora accanto a noi, attraverso i ricordi e i racconti di chi lo ha conosciuto, nel luogo di Bologna che più lo ha visto presente. La manifestazione si terrà in conformità alle vigenti normative anti Covid”.
A Sante è dedicata anche “Suoni Resistenti 2021”, un “evento radiofonico sulla Resistenza nella bassa bolognese e non solo” in calendario per venerdì 23 e a cura de La Casona: “Un viaggio di due ore che parte dalla lotta partigiana per arrivare ai giorni nostri. Vi parleremo della battaglia contro l’hub logistico di Altedo e San Pietro in casale e di quelli che consideriamo veri e propri esempi di resistenza quali i movimenti No Tav e No Tap, e tanto altro… La puntata è densa di argomenti, spunti di riflessione, ricette resistenti e naturalmente musica! Con i contributi speciali di Nicoletta Dosio dalla Val Susa, Gianluca Maggiore del movimento NO TAP, Coordinamento Migranti di Bologna e lavoratrici della Yoox, Coro delle Mondine di Bentivoglio, Brigata di Solidarietà delle donne e, infine, le amiche e gli amici della Primo Moroni di cui sentirete le voci e i canti”.
Tra gli altri appuntamenti della giornata, Resistenze in Cirenaica annuncia “l’evocazione fantasmatica in uno dei luoghi simbolo del rione bolognese” e segnala che alle 16 nel quartiere Barca, all’angolo tra via Bertocchi e via Tellera, “Wu Ming 2 ci racconterà una storia d’oro e di pirite”, poi ci sono una biciclettata partigiana per i luoghi della Resistenza bolognese, dedicata a Mauro Pizzoli, “ragazzo, sportivo, antifascista trucidato dai nazisti nel 1944”, in partenza alle 9.30 da via Zanardi 228 e promossa da Palestra popolare TPO e Hic Sunt Leones Football Antirazzista, un’altra dalle 15 dal Giardino Vittorina dal Monte lanciata dal Centro sociale culturale Villa Paradiso, una passeggiata ai Prati di Caprara, organizzata da Rigenerazione NO Speculazione e in partenza alle 15 da via Pietro Burgatti 16.
Si è chiusa ieri, inoltre, una chiamata a inviare a Pratello R’Esiste “scritti, disegni, poesie, foto, qualunque tipo di contributo relativo a Resistenza e Liberazione che possiate racchiudere in un foglio“, contributi che domenica saranno affissi lungo la strada che fino al 2019 ha ospitato la partecipata kermesse antifascista: “Lo scorso anno ci abbiamo messo la faccia in strada, quest’anno vorremmo aggiungerci idee, pensieri, ricordi, creatività. L’obiettivo è il coinvolgimento di tutti, perchè come ogni anno sarà la partecipazione a rendere unico il 25 aprile al Pratello”.
Infine, diverse realtà tra cui Ya Basta, Offside Pescarola, Làbas, Brigate di mutuo soccorso, Laboratorio Salute Popolare e Piazza Grande organizzano per la giornata una distribuzione di pasti caldi su prenotazione: “ Il nostro obiettivo è quello di portare nelle case delle persone e per le strade, a chi una casa non ce l’ha, l’idea che il futuro di Bologna si costruisce agendo dal basso. E lo faremo portando quei pasti caldi e quelle idee che riteniamo fondamentali per un governo condiviso della città, il pane e il programma. Lo faremo gratuitamente per tante persone ma sarà possibile aderire all’iniziativa anche acquistando dei pasti il cui ricavato andrà a sostenere chi interviene attivamente nel sostegno alle persone in fuga nella rotta balcanica.A Bologna sarà possibile ordinare dal Circolo Arci Ippodromo scrivendo a bologna@arci.it e ritirando il pasto in loco oppure dal Circolo Arci La Fattoria compilando il form https://forms.gle/LH1mg858H8GwDdNK. A San Giovanni in Persiceto, invece, sarà possibile ordinare il pasto al Circolo Arci Akkatà scrivendo tramite whatsapp al numero 335 474093″. A Bologna sarà possibile ordinare dal Circolo Arci Ippodromo scrivendo a bologna@arci.it e ritirando il pasto in loco oppure dal Circolo Arci La Fattoria compilando il form https://forms.gle/LH1mg858H8GwDdNK. A San Giovanni in Persiceto, invece, sarà possibile ordinare il pasto al Circolo Arci Akkatà scrivendo tramite whatsapp al numero 335 474093″.
“Nella notte ci guidano le stelle” è invece il titolo del nuovo progetto di arte pubblica di Cheap street poster art: “Titolo che riprende, con qualche licenza, un verso di uno dei più noti canti partigiani. Ed è proprio per celebrare la lotta partigiana- spiegano i promotori- e il 25 aprile che arrivano in strada i nuovi poster di Cheap: il giorno scelto per l’installazione pubblica è il 21 aprile, anniversario della liberazione di Bologna. Insieme a Testi Manifesti, sotto il cui nome Marco Petrucci realizza visioni grafiche su poster, Cheap ha riportato nelle vie di Bologna almeno l’eco di quella che sarebbe stata la celebrazione del 25 aprile 2021, se la pandemia non ci precludesse ancora l’accesso allo spazio pubblico, alle piazze e alle strade che ogni anno in quella data si riempiono dei corpi di chi vive Bologna, per ricordare collettivamente con un rito laico la Resistenza e la Liberazione dal fascismo. Per farlo, Cheap e Testi Manifesti hanno ideato una serie di poster che riprendono i versi di alcuni canti di lotta partigiana: i canti sono stati suggeriti pubblicamente negli scorsi mesi da chi segue e sostiene il lavoro di Cheap, una comunità non solo digitale. Dai titoli suggeriti, Cheap ha estratto alcuni versi significativi e Testi Manifesti li ha tradotti graficamente in poster: sono nove i manifesti che compongono il progetto e che da oggi si possono incontrare nelle strade di Bologna, in un’affissione diffusa sulle bacheche storiche della città, da viale Ercolani a Strada Maggiore, via San Vitale, Piazza San Domenico, via San Giacomo, Piazza San Giuseppe, via Graziano, Corte Galluzzi, via Nazario Sauro e infine via del Pratello. Non solo: nei prossimi giorni pare ci saranno delle sorprese ‘fuori porta’, in altri Comuni che hanno scelto di ricordare il 25 aprile con Cheap”. Su questo il team “ha le bocche cucite ma tiene molto a sottolineare un aspetto fondamentale di questa nuova azione”, continua il comunicato: “Per la realizzazione di questo progetto dobbiamo e vogliamo ringraziare tutta la comunità reale, fatta di persone fisiche, che si è mobilitata per rendere possibile questo intervento di arte pubblica: abbiamo lanciato un crowdfunding perché, banalmente, non avevamo i fondi per finanziare l’affissione e ci hanno sostenute centinaia di persone, non solo in Italia ma anche dall’estero. Non si è trattato ‘solo’ di recuperare i soldi necessari a realizzare il progetto. Quello che è successo è che una comunità di persone si è riconosciuta nei valori che stanno alla base delle nostre pratiche nello spazio pubblico e di questo intervento in particolare, un intervento che è antifascista. Sono le persone che ci hanno sostenute che oggi possono rivendicare con noi questa azione pubblica, le stesse persone che rappresentano per Cheap la miglior committenza immaginabile’. In attesa di poter tornare insieme ad essere corpo politico nello spazio pubblico, almeno le strade di Bologna amplificheranno i segni e i simboli della Liberazione”.