Riceviamo e pubblichiamo: "Bologna offre un osservatorio particolare sul rapporto tra welfare, movimenti, politica e soprattutto gestione dei livelli amministrativi intrecciati con quelli di natura aziendalistica, privata, semipubblica che sia. La dimensione di questi fenomeni appare particolarmente rilevante se prendiamo questi temi in un'evoluzione storica, osservabile dagli archivi e dalla sedimentazione di lotte e riforme".
Un’altra vittima!
Laboratorio Salute Popolare sulla morte di un senza dimora, di cui si è avuta notizia la scorsa settimana: "Pensiamo che questa sia l’ennesima vittima di un sistema carente di risposte all'altezza delle aspettative. Perché a noi la narrazione degli 'irriducibili' non ci convince affatto e vogliamo dirlo chiaramente".
Lingua aliena
Resistenze in Cirenaica sull'ordine del giorno approvato in Consiglio comunale per l’istituzione di una Giornata della memoria per le vittime del colonialismo italiano: un "maldestro copia incolla" di una mozione licenziata a Roma, che rischia di produrre risultati frutto di "opportunismi, dimenticanze o di una foglia di fico politica fuori tempo massimo".
“Vogliamo i viali a senso unico”
Bologna for Climate Justice: "Senza una visione rivoluzionaria del modo di muoversi in città, e senza la volontà politica di perseguirla, gli obiettivi che il Comune si è dato candidando la città alla Mission Climate-neutral and smart cities non potranno mai essere raggiunti". Entro il 2030 infatti la città dovrebbe raggiungere la neutralità climatica.
“Quale sarebbe il messaggio?”
Riceviamo e pubblichiamo sul corteo del 19 gennaio contro il carcere e in solidarietà con Alfredo Cospito e la sua lotta contro 41bis ed ergastolo ostativo: "Emozioni come l’angoscia per una terribile notizia che potrebbe arrivare in ogni momento o la rabbia per un’ingiustizia che sentiamo di star subendo chiedono sempre più di potersi esprimere".
Il respingimento delle/i migranti e la “normale” quotidianità
Sul presidio che si è svolto in piazza Nettuno, ieri sera, per manifestare contro il Governo che impedisce lo sbarco delle/i migranti dalle navi delle Ong: riceviamo e pubblichiamo.
Marginalità al centro, come rompere il circolo vizioso dell’indigenza
L'intervento di Leonardo Montecchi alla giornata di studi "Zero homeless" organizzata a Rimini dall'Associazione Rumori Sinistri: ad un senso comune in cui "sempre più verrà presentato qualsiasi intervento sociale non solo come inutile ma come complicità e alimentazione di criminalità e devianza", si contrappone la "Xenia metropolitana: il riemergere, sotto un'altra forma, dell'antica legge dell’ospitalità".
Lo stupro di Piacenza, lo stupro di Bologna, la nostra rabbia
Non Una Di Meno: "Sappiamo bene che la violenza contro le donne non conosce distinzioni di classe, passaporto e provienza, ma è agita da un uomo dentro e fuori casa. La matrice di questa violenza è la stessa che agisce contro persone Lgbtiaq+ e contro persone migranti e seconde generazioni".
L’autunno che ci aspetta
Bologna for climate justice: "Mobilitazioni ambientaliste ed ecologiste, lotte per casa e spazi pubblici, vertenze sindacali contro precarietà e sfruttamento, mobilitazioni per i diritti civili e contro il razzismo. Tante prospettive di lotta contro un sistema che sfruttando, precarizzando, discriminando ci ha portato sull’orlo della catastrofe climatica. I nessi sono, ormai, sotto i nostri occhi".
Sentieri partigiani? Del perché Ric non c’era all’intitolazione del passaggio “Isabella e Giorgio Marincola”
Resistenze in Cirenaica: l'iniziativa "fa parte delle campagne politiche opportuniste che hanno alla base motivazioni giuste e che appoggiamo – e ribadiamo che per noi Isabella e Giorgio meritano molto più dell’intitolazione di un passaggio - che però vengono strumentalizzate per creare e rafforzare consenso e dove manca l’assunzione di un impegno solido e continuativo".
Nervi dei nostri nervi
Il Torneo Dimondi sul festival di piazza Dalla, a cui è stato dato identico nome: si ripete "una dinamica dicotomica che tutela le esperienze formali e dotate del marchio istituzionale e sussume quelle informali e autogestite, sgomberandole, appropriandosene o - talvolta - dimenticando come si chiamano, a seconda delle necessità dettate dallo storytelling del momento".
“Cosa vuol dire per noi occupare?”
"Occupare per noi vuol dire sperimentare, anche se per poco, una scuola diversa: che possa insegnare come ragionare e come avere un pensiero critico, in cui la socialità possa essere vissuta realmente, un luogo che trasmetta saperi antifascisti, antisessisti e antirazzisti", scrive Scuole in lotta in una riflessione sull'ultimo anno di mobilitazioni studentesche.