Il Torneo Dimondi sul festival di piazza Dalla, a cui è stato dato identico nome: si ripete "una dinamica dicotomica che tutela le esperienze formali e dotate del marchio istituzionale e sussume quelle informali e autogestite, sgomberandole, appropriandosene o - talvolta - dimenticando come si chiamano, a seconda delle necessità dettate dallo storytelling del momento".
“Cosa vuol dire per noi occupare?”
"Occupare per noi vuol dire sperimentare, anche se per poco, una scuola diversa: che possa insegnare come ragionare e come avere un pensiero critico, in cui la socialità possa essere vissuta realmente, un luogo che trasmetta saperi antifascisti, antisessisti e antirazzisti", scrive Scuole in lotta in una riflessione sull'ultimo anno di mobilitazioni studentesche.
Di ritorno dalla rotta balcanica: per una riflessione sul fare politica “no border” lungo le frontiere
Ya Basta Bologna e Laboratorio salute popolare al termine della prima fase del progetto Burn, in vista di una serata di approfondimento prevista a Làbas il 6 luglio: "La lotta sui confini delle persone in movimento può darci delle indicazioni - delle vie di fuga - in questo momento complesso?".
Sulle nostre teste
"Le cause che rovinano la vita di chi abita vicino all’aeroporto sono le stesse di chi sente sferragliare il People Mover, di chi viene espropriato per allargare il Passante e di chi in aeroporto o nella logistica lavora", scrive Bologna for climate justice: "E' tempo di fermare la narrazione delle grandi opere e l’inganno mitigazioni".
Il silenzio etico. Migranti, logistica e amministrazione comunale.
La manovra anti-scioperi dell'Interporto svela "la vera etica che hanno in mente le istituzioni cittadine firmatarie della Carta metropolitana: l’etica del profitto dei padroni, basata sulla libertà di rendere conto solo ai 'sindacati responsabili', sempre disposti a firmare qualche accordo per far sì che lo sfruttamento nei magazzini prosegua senza interruzioni", scrive il Coordinamento Migranti.
“Contro i nazionalismi, per un matriottismo europeo”
Municipi Sociali di Bologna (Làbas, Tpo, YaBasta, Adl Cobas, Laboratorio salute popolare, Luna, Brigate mutuo soccorso, Palestra popolare Tpo, Scuola d'italiano Newen, Doposcuola Làbas/Tpo) dopo gli "insulti" ricevuti: "Rifiutiamo il progresso 'occidentale' perchè estrattivo, inquinante, discriminante, razzista, colonialista, come quello della maggior parte dei regimi del mondo, non per il solo fatto di essere americanista".
“Storie di un razzismo usuale e sistematico. Le profughe ucraine e i rifugiati di lungo corso”
Coordinamento Migranti: "Non è accettabile che ancora dopo mesi dall’elezione di questa maggioranza e di questa Giunta che promettevano discontinuità, migranti e richiedenti asilo non abbiano ricevuto risposte sui problemi relativi all’anagrafe, alla residenza e alla tessera sanitaria e nemmeno su questioni che riguardano la sicurezza come i trasporti verso l’Interporto".
“Verso un 25 aprile antifascista e antimilitarista: ecco il nostro no alla guerra”
"Non è in discussione diritto delle/gli ucraine/i a difendersi, ma va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti", scrive Vag61: "Solidarietà a chi in Ucraina, Russia e ovunque rifiuta la guerra come strumento di dominio e si batte per una società giusta e solidale, laica e antifascista, antisessista ed ecologista".
Domande sugli spazi pubblici che attendono risposta
"Vogliamo aprire una discussione sui beni comuni che il sindaco vuole invece chiudere definitivamente", scrive D(i)ritti alla città, rivolgendo una serie di quesiti a Palazzo D'Accursio: "L’amministrazione comunale ha il dovere rispondere ad alcune domande che interessano tutte e tutti coloro che vivono e attraversano questa città".
Serafino… O’ Piennolo
Serafino D'Onofrio è scomparso a 69 anni dopo una vita tra politica e associazionismo. Un ricordo dedicato a lui e a quella volontà di "sostenere i bisogni dei soggetti sociali più deboli, per via della loro diversità o delle tasche vuote o del colore della pelle". L'ultimo saluto domani alle 10 nel Pantheon della Certosa.
“Chi ricorda Reuf Islami e chi tace”
Riceviamo e pubblichiamo, a vent'anni dalla morte del giovane operaio albanese in un cantiere di via Ranzani: "Un crimine di pace che una parte della città di Bologna – in maniera unanime per quel che riguarda le istituzioni e i media – vuole rimuovere".
“La Grande Bologna: le linee guida della Giunta Lepore, commentate”
Nel programma di mandato presentato dal sindaco "tanti buoni propositi, timide proposte, ma nessuna rivoluzione", scrive Bologna for climate justice, proponendo "alcune riflessioni su una parte dei contenuti presenti in quelle pagine e su quant'è assente. Perché un documento programmatico è importante non soltanto per quel che dice, ma anche per quel che non dice".