Vag61 sulla manifestazione in odore di estrema destra annunciata per sabato: "Non hanno diritto di esprimere pubblicamente un’ideologia che ha sempre negato ogni libertà di espressione e con la quale il nostro paese aveva chiuso i conti il 25 aprile 1945 ".
“Per noi operatrici/ori sociali è ora di uscire dalla gabbia dell’invisibilità”
"Chiedo a tutti e a tutte le colleghe di raccontare la propria storia e di pensare a momenti di mobilitazione, di presa di parola, di consapevolezza della propria condizione di lavoratori e lavoratrici", scrive Tiziano in una lettera inviata a Zic, con la quale aderisce all'appello lanciato nelle scorse settimane dall'Adl Cobas.
La città invisibile
"Ogni volta che il disegno dello spazio urbano non viene opportunamente tutelato la città diviene facile preda dei capitali in cui donne e uomini restano, certo, ammessi, ma solo nella misura in cui sono funzionali. Una città onnivora che divora e sputa ferocemente".
“Contributo alla memoria da un compagno di una latitudine qualunque”
Quattro tavole per ricordare Rocco, "perchè dopo le lacrime viene la rabbia, perchè i compagni e le compagne che non ci sono più ci possano guidare, perchè la notte dalla Bolognina si vede sempre una stella brillare più intensamente delle altre".
Attenzione: campagna elettorale antiscelta Dad edition in azione!
Mujeres Libres sulle polemiche montate attorno all'ascolto in una scuola di una canzone di Bello Figo: "Viene assaltata, con la solita modalità sensazionalistica, una docente che compie scelte consapevoli, mirate a formare un pensiero critico nex alunnx. E poi si sa, una spintarella alla svalutazione della figura delle e dei docenti non fa mai male".
Habemus Papam
Resistenze in Cirenaica sulla decisione da parte del Comune di Bologna di intitolare una piccola area verde proprio a ridosso di via Libia a papa Benedetto XV, che fu "un acceso sostenitore" dell'intervento italiano nel Paese africano, "un'invasione caratterizzata da repressioni sanguinarie, stragi arbitrarie e stermini di massa".
Lettera aperta sulla chiusura delle scuole di Bologna
La Rete dei Comitati genitori scrive a Governo, Regione Emilia-Romagna, Associazione dirigenti scolastici e Ufficio scolastico regionale: "Riaprite le scuole in sicurezza il prima possibile". Tra le proposte: un piano di vaccinazione "efficiente e tempestivo" per tutto il personale scolastico e uno screening con tamponi rapidi messi direttamente a disposizione delle scuole.
A volte ritornano
Resistenze in Cirenaica sulla delibera con cui il Comune di Bologna ha approvato le denominazioni delle nuove aree di circolazione realizzate in città: "Due sole nuove intitolazioni su 26 celebrano le donne" e vengono al contempo ricordate figure ambigue come quella di Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, "legato ai valori della monarchia e del colonialismo".
Si consuma l’ultimo rumore
"Non è in discussione l'inattualità di un contesto di assembramento", scrive il Cua, ma "rifiutiamo la dicotomia del buoni o cattivi, ligi o irrispettosi, timorati o untori. Piazza Scaravilli è reale e con lei la manifestazione del disagio prodotto dalla pandemia, che non termina col lucido metallo delle transenne, semmai si sposta e acutizza altrove".
“Il Cinema è chiuso? Lunga vita al Cinema”
Una riflessione da Smk Factory e OpenDdb: "Qual è l’idea di vita, di lavoro, di comunità che muove le scelte delle istituzioni che ci governano, che esercitano il potere di dividere la propria popolazione in produttivamente utile e inutile? Sarà la criminalizzazione del 'tempo libero' a salvarci dalla pandemia?".
Cinquanta professionisti della sanità: “Stupore e immenso rammarico per chiusura aula studio Sant’Orsola”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata da ex studentesse/i dell'Alma Mater ai responsabili della Scuola di Medicina, del corso di Laurea Magistrale e dell'Area Service Area medica: "Nello spazio autogestito dal Gruppo Prometeo tutte/i noi abbiamo posto le basi per la nostra attuale carriera accademica e/o professionale. Riaprire il dialogo o ci faremo sentire".
“Essenziale è la nostra vita, essenziale è la nostra lotta”
Assemblea delle Donne del Coordinamento Migranti: "Siamo stanche di lavori da più di 40 ore settimanali per pochi spicci e senza pause, di sanificare spazi a nostro rischio e non ricevere buste paga decenti, di dover aspettare anni per avere la cittadinanza e del razzismo che continua a farci sentire inferiori anche quando l’abbiamo ottenuta".