Opinioni

“Verso un 25 aprile antifascista e antimilitarista: ecco il nostro no alla guerra”

“Non è in discussione diritto delle/gli ucraine/i a difendersi, ma va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti”, scrive Vag61: “Solidarietà a chi in Ucraina, Russia e ovunque rifiuta la guerra come strumento di dominio e si batte per una società giusta e solidale, laica e antifascista, antisessista ed ecologista”.

16 Aprile 2022 - 18:15

di Vag61 – Spazio libero autogestito

Come ogni anno il 25 aprile per noi rappresenta una giornata di lotta e memoria viva. Non una data asettica e celebrativa, ma un momento importante per portare in piazza le istanze e le pratiche di ogni giorno. Per questo ricorderemo con orgoglio la Resistenza partigiana contro il nazifascismo, scendendo in piazza il 25 e con alcune iniziative nei giorni precedenti, sapendo che allo stesso tempo non possiamo ignorare la guerra che si sta consumando nell’Ucraina brutalmente invasa dalla Russia e lo slogan di questo 25 aprile è molto chiaro: “Con i popoli oppressi, no alla vostra guerra”. Senza mai dimenticare che non c’è una sola guerra nel mondo, ci sono conflitti che da decenni o secoli opprimono popoli e comunità. Spesso li abbiamo portati con noi nei cortei e nei centri sociali, nelle iniziative di solidarietà e di supporto, dalla Palestina al Kurdistan.

Il 25 aprile allora saremo in corteo anche per opporci a una politica di guerra con la rincorsa al riarmo votata dalla grande coalizione di Governo. Lo abbiamo appena visto in pandemia, le risorse pubbliche devono essere utilizzate per i bisogni della collettività, per la salute, per l’istruzione, per dare una casa a tutte e tutti, per garantire servizi e trasporti accessibili, per accogliere le persone in fuga da ogni parte del mondo. Non è in discussione il diritto delle/gli ucraine/i a difendersi, ma va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti: i potenti giocano sullo scacchiere della geopolitica una partita in cui le uniche a perdere sono le popolazioni coinvolte e le/gli sfruttate/i in ogni parte del mondo. Storia sempre uguale, sempre tragica. Che si voglia far pendere l’ago della bilancia delle responsabilità verso l’imperialismo atlantista o quello putiniano, il risultato non cambia: muoiono o sono costrette/i a scappare le donne, gli uomini e le/i bambine/i sotto le bombe mentre stappa lo Champagne chi specula sulla crisi, l’industria delle armi e le forze neofasciste e autoritarie che infestano una parte o l’altra e anche i paesi fuori dal perimetro bellico.

Non facciamo sconti al ruolo storico della Nato. Nè alle spinte populiste e nazionaliste della classe dirigente ucraina. Non crediamo a chi si professa “di sinistra” ma passa da una guerra all’altra con disinvoltura. Non ci riempiamo la bocca di un’Europa incapace di guardare oltre le frontiere e di far prevalere i diritti e le condizioni materiali di tutte/i sugli interessi finanziari. Ce ne facciamo poco del mito post sovietico che qui e là si traduce in sguardo indulgente verso i soggetti e gli interessi che governano il Cremlino. Ma ci spaventa anche la retorica da legge marziale pronta a bollare come filo putinismo ogni tentativo di non rinunciare alla necessità di analizzare le diverse sfaccettature degli eventi, anche e soprattutto così drammatici, sottraendosi alla logica degli schieramenti che nutre la guerra di appiattimento della complessità. La nostra solidarietà va a chi in Ucraina, in Russia e ovunque rifiuta la guerra come strumento di dominio e si batte per una società giusta e solidale, laica e antifascista, antisessista ed ecologista.

Contro la vostra guerra scendiamo in piazza, al fianco dei popoli oppressi, per un 25 aprile antifascista e antimilitarista come ogni giorno dell’anno, tutti gli anni. Una volta ancora con Orso nel cuore: un partigiano tra le/i partigiane/i nelle strade ribelli della Cirenaica, che combattendo l’Isis al fianco della Rivoluzione del Rojava ha dimostrato quanto i valori dell’internazionalismo e dell’antifascismo possano ancora oggi plasmare come materia viva la parola Resistenza.

GIOVEDI’ 21/4 dalle 18 in via Bentivogli > Nell’anniversario della Liberazione di Bologna, ritrovo alla lapide che ricorda i caduti della Resistenza. Porta un fiore, un cartello, un pensiero per le/i partigiane/i!

VENERDI’ 22/4 dalle 18 a Vag61 > Dopo la distribuzione della Colonna Solidale Autogestita, aperitivo resistente e mostra fotografica a cura del Centro di documentazione “Lorusso-Giuliani” sui movimenti contro la guerra

LUNEDI’ 25/4 alle 10 in piazza dell’Unità > Manifestazione delle Realtà antifasciste bolognesi: con i popoli oppressi, no alla vostra guerra

Costruiamo insieme un grande 25 aprile antifascista e antimilitarista!