Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Numerose realtà cittadine (e non solo) insieme per manifestare l’11 al fianco del popolo curdo: “Rompiamo il silenzio. Fermiamo l’invasione turca” | Poster antiscelta in città, Nudm al Comune: “Non accettiamo che poco dopo il quarantaquattresimo anniversario della 194, o in qualsiasi altro momento, possano comparire questi disgustosi manifesti” | Ieri sera corteo: “No pasaran”.

01 Giugno 2022 - 19:37

“Rompiamo il silenzio. Fermiamo l’invasione turca in Kurdistan“. Queste le parole d’ordine della manifestazione che si terrà sabato 11 dicembre a Bologna, con concentramento alle 16 in piazza Nettuno, su iniziativa della Rete Kurdistan Emilia-Romagna (insieme alla Rete Kurdistan Veneto) e con l’adesione di numerose realtà della regione. A Bologna l’iniziativa è supportata al momento da Ya Basta, Tpo, Làbas, Adl Cobas, Crash, Cua, Scuole in lotta, Vag61, Luna, Nodo Sociale Antifascista, La Villetta. “Mentre l’attenzione del mondo è rivolta verso la guerra in Ucraina, il 17 aprile il dittatore turco Erdogan ha lanciato una nuova campagna militare volta ad occupare nuove aree del Kurdistan meridionale (Iraq del nord), mentre prosegue i suoi attacchi in Rojava (Siria del Nord Est) e a Sengal (Iraq del nord)”, recita l’appello: “Condanniamo l’aggressione turca ai territori curdi e ezidi. Sosteniamo la rivoluzione in Rojava. Libertà per Ocalan e per tutt* le/i prigionier* politic*. Biji berxwedana gerila. Biji Kurdistane”.

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In questi giorni “ci hanno segnalato la presenza di vari manifesti di propaganda antiscelta”, riferisce Non Una Di Meno: “Se il Comune permette che per l’ennesima volta sotto le nostre case, nei nostri quartieri dobbiamo esser costrett3 a vedere e leggere le parole e la propaganda becera di chi non vuole che le donne e le persone gestanti possano avere la possibilità di scegliere, saremo noi a decidere come risignificare quello spazio che gli è stato dato! Non accettiamo che poco dopo il quarantaquattresimo anniversario della legge 194, o in qualsiasi altro momento, possano comparire nelle nostre strade questi disgustosi manifesti. Il corpo è nostro e decidiamo noi e oggi, come sempre, ripetiamo che vogliamo un aborto libero, sicuro e gratuito. Se vedi questi manifesti in giro, segnalaceli e provvederemo insieme a ricaratterizzarli nel modo in cui insieme riterremo migliore! Ma quale stato, ma quale dio, sul mio corpo decido io!”.

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“Ieri sera a Bologna un corteo compatto di antifasciste e antifascisti a centinaia ha attraversato le strade della città al grido ‘no pasaran’. Una massiccia presenza cittadina giovanile, con contributi da parte delle realtà di altre città e dell’Usb, ha risposto in maniera determinata all’aggressione del 4 maggio, portando fino a porta Maggiore, luogo della mancata violenza, la lucidità e la rabbia di fronte ai gravi fatti che si sono succeduti dal 23 aprile, ovvero da quando abbiamo ricevuto le prime intimidazioni. Quanto successo si deve leggere alla luce di un quadro internazionale che negli ultimi mesi ha avuto un’accelerazione esponenziale con l’invasione russa dell’Ucraina, che tra gli innumerevoli orrori della guerra ha anche visto la riabilitazione e legittimazione di forze dichiaratamente naziste”. Lo riferisce Cambiare Rotta.