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Sul corteo “non-convenzionale, non-retorico, insubordinato e resistente” del 25 aprile

Il Nodo sociale antifascista e altre realtà cittadine ripercorrono la manifestazione che due giorni fa ha attraversato la città nell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo e per urlare con determianazione: “Con i popoli oppressi, no alla vostra guerra”.

27 Aprile 2022 - 17:07

Un corteo “non-convenzionale, non-retorico, insubordinato e resistente che ha attraversato la città con una partecipazione superiore alle 5.000 persone”, per dire: “Contro la vostra guerra, al fianco dei popoli oppressi”. Così il Nodo sociale antifascista racconta la manifestazione che si è svolta il 25 aprile il risposta all’appello a firma Realtà antifasciste bolognesi. “Come annunciato nel documento di convocazione- continua il Nodo- la nostra opposizione alla guerra non si esprime in un vuoto pacifismo subordinato ad uno degli imperialismi in guerra. Guerra alla guerra, lotta a fianco di chi si ribella ad ogni fascismo e ad ogni forma di oppressione. Un corteo vivace e variopinto che ha compiuto azioni di sanzionamento ad alcuni simboli dello sfruttamento e delle politiche di guerra (Lidl e Eni), che ha solidarizzato con la nuova occupazione di via Zago e le occupanti hanno risposto solidalmente al passaggio del corteo in quella relazione reciproca che è costitutiva dell’essere movimento plurale ed inclusivo. Da piazza dell’Unità passando per via Creti, per il ponte di Stalingrado, per via Indipendenza, con fermata in piazza Nettuno dove sono state deposte due corone di fiori al sacrario della resistenza per, poi, proseguire fino al Pratello R’Esiste dove, come ogni anno, il corteo antifascista, promosso dalle realtà bolognesi antagoniste, ha preso la parola per ribadire l’essere a fianco dei popoli oppressi significa portare ancora in primo piano la lotta del popolo palestinese, del popolo curdo, delle realtà zapatiste, dei popoli come i Mapuche e tante altre ‘minoranze’ che si battono contro l’estrattivismo e la devastazione sociale ed ambientale. Forte la partecipazione delle realtà transfemministe, degli studenti reduci della ultime occupazioni; una forte caratterizzazione giovanile che fa ben sperare anche a chi ha qualche anno in più che questa memoria di lotta, conflitto, insubordinazione avrà ancora fiato e gambe nei prossimi anni. Nell’intervento conclusivo in piazza San Rocco abbiamo voluto ribadire le nostre pratiche di lotta che sono le stesse che portano avanti le nostre compagne e compagni in Biellorussia, in Ucraina, in Russia: solidarietà dal basso, difesa delle popolazioni dalla guerra, sabotaggio e diserzione nei confronti di ogni schieramento belligerante. Per un mondo nuovo da costruire. Tutte e tutti in piazza ogni 25 aprile!”.

Parla di “un 25 aprile di sabotaggio e liberazione” il Laboratorio Crash: “4.000 persone hanno attraversato oggi il corteo promosso dalle realtà antifasciste bolognesi da piazza dell’Unità al Pratello R’Esiste 2022. Una fiumana transfemminista, ambientalista, palestinese, antimilitarista, precaria e operaia si è riappropriata delle strade di Bologna – colpendo tutti quegli obiettivi che stanno approfittando della guerra, come prima della sindemia, per ingrassare le loro tasche, calpestare i nostri corpi e consegnarci ad un futuro di desolazione. Contro Putin e contro la Nato il grido che accompagna tuttə nell’abbraccio della grande festa di liberazione al Pratello, e che vede ripartire da qui un’indisponibilità e un’opposizione sociale alla guerra con cui i poteri di questa città e di questo paese dovranno fare i conti!”.

Vag61: “Dalle strade ribelli della Cirenaica antifascista alla grande manifestazione antifascista e antimilitarista che anche quest’anno ha riempito il 25 aprile di memoria viva e di lotte. Ricordiamo le/i partigiane/i e la Resistenza lanciando un messaggio forte e chiaro: contro la loro guerra, al fianco dei popoli oppressi. Perchè va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti: i potenti giocano sullo scacchiere della geopolitica una partita in cui le uniche a perdere sono le popolazioni coinvolte e le/gli sfruttate/i in ogni parte del mondo”.

In una “giornata di memoria resistente”, hanno scritto le/gli occupanti di via Zago 1, il corteo delle Realtà antifasciste bolognesi “ha deciso di fermarsi sul ponte di Stalingrado per salutare il nuovo spazio occupato e autogestito in via Zago 1 nato lo scorso giovedi’ 21 aprile, altra data simbolica della storia resistente di questa città. L’antifascismo non si delega. E non si delegano neanche le tante pratiche di liberazione da un sistema oppressivo che ogni giorno possiamo mettere in atto. Contro guerre e oppressione, resistenza e autogestione!”.

L’Usb sottolinea di essere scesa in strada “per ribadire le ragioni del 25 aprile, l’opposizione all’intervento nel conflitto ucraino e all’economia di guerra. La crisi sociale si fa sempre più pesante per le classi popolari ma il governo non ha altra preoccupazione che far pagare la corsa agli armamenti ai lavoratori e alle lavoratrici, dirottando importanti finanziamenti dalla sanità e dall’istruzione pubblica. Durante il lungo corteo cittadino che si è unico alla festa resistente in via del Pratello, come già ribadito nello sciopero nazionale operaio dello scorso venerdì abbiamo gridato ad alta voce: ‘Abbassare le armi, alzare i salari’. Rifiutiamo l’interventismo del governo, la retorica bellicista che equipara questa guerra alla resistenza partigiana, e invita tutti i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi contro lo sterminio dei popoli e l’oppressione delle classi popolari di tutto il mondo. Celebriamo il 25 Aprile resistendo: la guerra è contro chi lavora, chi lavora è contro la guerra”.

Bologna “è antifascista”, ha scritto Làbas: “In tantissimə al corteo a ribadire che il 25 aprile non è una ricorrenza vuota e la Resistenza una pratica quotidiana”.