Adl, Saperi Naviganti e Làbas portano chiavi di casa in piazza: “No all’espulsione di precari/ie e studenti/esse” | Asia: “Comune sostiene solo proprietari” | Regione, manifestazione Usb chiede tutele per chi più sta pagando la crisi | Professionisti spettacolo-cultura al Duse raccolgono solidarietà di Morandi | Congedo parentale a luglio, Cobas ottengono via libera.
“Io resto (a casa) a Bologna!”. E’ il titolo del flash mob che si è svolto oggi in piazza Maggiore su iniziativa di Adl Cobas, Saperi Naviganti e Làbas “per il diritto alla casa e contro l’espulsione di precari/ie e studenti/esse dalla città”. L’idea alla base del flash mob era quella di scendere in piazza “portando le chiavi dei nostri appartamenti che a breve potremmo dover abbandonare, per chiedere un tavolo con Comune, Regione ed Università, con l’obiettivo di misure concrete che garantiscano il diritto all’abitare a Bologna per studenti/esse e lavoratori/trici in difficoltà economica” a causa della crisi in corso. “Molti di noi vivono a Bologna da decenni e si trovano per la prima volta a mettere in discussione la permanenza in questa città. Nella città che col tempo è diventata anche la ‘nostra’ città. Mentre l’università ragiona su come continuare ad accumulare risorse (riducendo le spese) con la didattica a distanza, mentre la Regione ci racconta di aver fatto degli interventi ad hoc per noi ma in realtà non ha aggiunto un centesimo rispetto ai fondi già stanziati prima del Covid, mentre il Comune di Bologna non sembra muoversi con il vigore necessario di fronte ad un’emergenza che rischia di far perdere alla città una delle sue principali ricchezze”.
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Usb ha manifestato oggi sotto la sede della Regione per chiedere: “Misure economiche certe per tutta la durata della crisi; nessuna deroga ai contratti nazionali ma, al contrario, una campagna per la stabilizzazione dei lavorator* precari, intermittenti impiegati in tutti i settori della nostra economia; l’apertura di un tavolo di confronto per affrontare le problematiche dei lavoratori e delle lavoratrici maggiormente colpiti dalla crisi come gli stagionali, i lavoratori del turismo e della ristorazione e i dipendenti del settore spettacolo e cultura; una moratoria sugli sfratti e sui pignoramenti per tutte quelle famiglie che hanno accumulato morosità da gennaio fino a al termine del lockdown; rilancio del settore pubblico attraverso investimenti e assunzioni negli Enti Locali, nella sanità, nella scuola e nella tutela dell’ambiente”.
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“Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo crediamo che la crisi gravante sul nostro settore non può considerarsi conclusa”, poiché “le modalità con cui si riaprirà la stagione di eventi e spettacoli sul territorio nazionale rischiano di essere penalizzanti e non inclusive per la maggioranza dei lavoratori/ici considerando che solo una piccola percentuale tornerà a lavorare”. La ripartenza “impedirà l’accesso alle già poche misure di sostegno al reddito messe in campo per il settore. Il rischio di una riduzione esponenziale dei livelli occupazionali, per non parlare della perdita di tante professionalità, ci getteranno in una condizione di ricattabilità e sfruttamento maggiore”. È quanto si legge sul volantino diffuso ieri dai Professionisti Spettacolo e Cultura – Emilia Romagna al Teatro Duse, dove si esibiva Gianni Morandi. “Siamo riusciti a incontrate Gianni”, si legge su Facebook, e a consegnargli il volantino: “Ci ha espresso la sua solidarietà”.
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“Il 25 maggio scorso avevamo chiesto all’amministrazione di rettificare la circolare 32/2020 nel punto dove si scriveva che il congedo parentale straordinario introdotto dal DL Cura Italia poteva essere usufruito solo nel periodo di sospensione delle scuole ovvero fino a metà giugno. Ma il DL Rilancio oltre a portare a 30 i giorni di congedo ne aveva esteso il periodo di fruibilità fino al 31 luglio 2020. Il Comune ci ha risposto che l’estensione a luglio era stata introdotta solo per i lavoratori privati. Ieri, abbiamo nuovamente sollecitato l’amministrazione a rettificare la circolare, segnalando la recente FAQ del Ministero che ci dava ragione. Abbiamo avuto notizia che l’Amministrazione da oggi sta concedendo ai/alle dipendenti del Comune i primi congedi per luglio”. Così i Cobas del Comune.