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“Ma quale crisi, in Bolognina si continua a speculare!”

Asia-Usb segnala il caso di un gruppo di inquilini che vivono nello stesso palazzo e, vista la crisi provocata dal coronavirus, hanno chiesto una riduzione temporanea del canone: risposta negativa e minaccia di penali. Intanto, da Noi Restiamo questionario per precari-studenti. Bessa: “Cartelli su 24 scuole, campagna a disposizione per essere copiata e rilanciata”.

23 Maggio 2020 - 18:32

“Ma quale crisi, in Bolognina si continua a speculare!”, denuncia Asia-Usb, riportando il caso di un gruppo di inquilini che nel piena della crisi provocata dall’emergenza coronavirus ha cercato di trattare con la proprietà del palazzo dove vivono in affitto, cioè una grossa società che “gestisce centinaia di appartamenti sia in Bolognina che a San Donato”, per ottenere una diminuzione temporanea del canone: ma la risposta “è arrivata subito, da parte dell’agenzia che gestisce il palazzo, bloccando qualsiasi trattativa e anzi minacciando di far pagare delle penali a chi si sottrae nel pagare, anche a costo di lasciare l’appartamento. Infatti per questo palazzinaro l’unico scopo è trarre profitto speculando a prezzi altissimi (e aspettando di rifarsi nei mesi prossimi tramite nuovi arrivi turistici), lasciando gli inquilini colpiti da questa crisi senza nessuna scelta”.

Scrive ancora Asia: “Insieme agli inquilini ci stiamo mobilitando per garantire che il diritto alla casa venga rispettato, vogliamo la riduzione dei canoni d’affitto e che finalmente venga messo un freno alla speculazione immobiliare soprattutto in un quartiere come la Bolognina, dove la maggior parte dei residenti sono giovani precari e famiglie a basso reddito. La crisi economica e sociale non può gravare sulle spalle di chi ha meno! Inaccettabile che si continui a porre il profitto prima di un diritto fondamentale come quello della casa!”. Sin dall’inizio dell’emergenza coronavirus “come Asia-Usb e Noi Restiamo ci siamo organizzati insieme a tantissime famiglie ed inquilini per chiedere il blocco immediato degli affitti e utenze. La crisi sanitaria ha prodotto una crisi sociale molto forte, con milioni di persone rimaste senza stipendi e salario, nonostante ciò e le nostre numerose sollecitazioni il Governo nulla ha fatto per chi di conseguenza non riesce più a sostenere il costo dell’affitto. In molti hanno chiesto ai proprietari di casa, con l’appoggio del sindacato, una riduzione o blocco degli affitti”.

Intanto, Noi Restiamo segnala di aver “creato un questionario anonimo per indagare le condizioni di studenti e precari durante l’emergenza Covid-19. Mentre l’università continua a prendere tempo e crea questionari che non arrivano a nulla, perdendo di vista le problematiche reali che come studenti stiamo vivendo, noi vogliamo indagare le condizioni reali del diritto allo studio e continuare ad organizzarci verso la settimana di mobilitazione nazionale per il blocco della terza rata!”.

La Rete Bessa invece ritorna sull’iniziativa lanciata nei giorni scorsi, con cartelli affissi sulle scuole: “Istituto Aldini Valeriani, Istituto Leonardo Da Vinci, Liceo Sabin, Liceo Fermi, Scuole Primarie Carducci. E ancora: Primarie Federzoni, Gualandi, Garibaldi. Primaria Toti e Secondaria Casini di Savigno. Sono solo alcune delle ventiquattro scuole fino ad ora raggiunte dalla nostra campagna ‘Per la riconquista della scuola, dell’universo e tutto quanto’. Una settimana fa, infatti, abbiamo lanciato un’iniziativa molto semplice che ci consentisse, in totale sicurezza, di tornare nello spazio pubblico: scrivere su un cartello i 7 punti che avevamo proposto come condizioni per ripensare la scuola in questa fase di grandi cambiamenti e poi attaccare il cartello ad una scuola vicino casa. Abbiamo divulgato l’iniziativa sul nostro blog e sui nostri canali. Dopo meno di una settimana dal lancio possiamo dire che la risposta è stata buona, soprattutto se teniamo conto del fatto che ci siamo dat@ appuntamento negli unici due giorni piovosi del maggio bolognese. Ci eravamo dett@: se raggiungiamo sei scuole va bene. Grazie anche alla partecipazione del Coordinamento Precari/e della Scuola Bologna il numero è stato quadruplicato”.

Continua il comunicato: “Questo piccolo risultato non è legato solamente alla nostra campagna, ma può essere inquadrato in un contesto molto più ampio: tutto il mondo della scuola sta iniziando a organizzarsi per rispondere alle politiche che lo stanno investendo. Politiche verticiste (è il primo dei punti che abbiamo individuato), che rischiano di avere ricadute drammatiche e strutturali. Dalle assemblee di Non Una di Meno, a quelle organizzate da diversi sindacati, ai comitati di genitori, alle campagne contro folli dirigenze  (tra cui, ancora a Bologna, il caso dell’Ic5: il mondo della scuola è in subbuglio e sta sperimentando forme di organizzazione che recano il segno dell’urgenza di modificare la rotta imposta dalla ministra e dal Governo. Questi tentativi di presa di parola ci dicono qualcosa: paradossalmente, stiamo attraversando un momento in cui diventa possibile ridiscutere la scuola in tant@. Invitiamo tutte le realtà che si stanno muovendo sul campo a inventarsi nuove forme di incontro. Per il momento cominciamo col dirci che esiste una forte voglia partecipazione contro le politiche che sono state attuate. Anche per questo motivo la nostra campagna rimane a disposizione per essere copiata, rilanciata, modificata”.