All'udienza prevista oggi "il giudice non si è neanche presentato e questo la dice lunga sul disprezzo dei magistrati egiziani per i diritti umani", dichiara Amnesty International. E proprio a metà luglio "dovrei discutere la mia tesi di master all'Università di Bologna", aveva segnalato lo studente prima dell'ennesimo rinvio.
Zaki, altro rinvio: al 9 maggio
Si allunga ancora il processo in Egitto a carico dello studente dell'Università di Bologna: questo l'esito dell'ennesima udienza che si è svolta oggi a Mansoura. Ieri a Bologna nuovo presidio per chiedere l'assoluzione di Patrick e la rimozione del divieto di viaggiare all'estero.
“L’Università di Bologna tuteli gli studenti iraniani”
Appello rivolto all'Alma Mater affinchè si attivi per tenere alta l'attenzione sui giovani arrestati nella Repubblica islamica e anche su quelli che vi provengono e studiano sotto le Due torri.
::: Notizie brevi :::
Ex studente dell'Ateneo di Bologna morto dopo essere stato arrestato e torturato in Iran | Polizia in Università per sgomberare Base Rossa, poi protesta davanti al rettorato | Ancora smog: misure emergenziali prolungate fino a mercoledì.
La Mala Educación occupa: “Riaprire la Consultoria studentesca autogestita”
Il collettivo femminista universitario e Link presidiano alcuni locali dell'Alma Mater in via Ranzani 14: "Dopo le molestie emerse negli ultimi mesi, che hanno portato alla condanna penale di un professore universitario, è necessario che lo spazio di mutuo-aiuto venga finalmente riaperto". Questa sera assemblea aperta alla città.
Una piazza tira l’altra: “Fermiamo la violenza maschile sulle donne!”
In occasione della Giornata internazionale del 25 novembre sono diverse le iniziative e le manifestazioni promosse in città: per una società finalmente libera dalla cultura patriarcale e dalla guerra, per esprimere solidarietà alle lotte portate avanti dalle donne in tutto il mondo e per dare voce a chi subisce violenze e molestie.
Prof universitario condannato per molestie dopo le segnalazioni alla Consultoria autogestita
La MALA educación: "Il percorso fatto con Micaela, Lucia e Sara è stato importantissimo. Abbiamo dimostrato che è possibile per le studentesse uscire da situazioni di violenza ed avere risposte anche dalla giustizia, per questo continuiamo a chiedere uno spazio per la Consultoria in Università".
Nuova occupazione: “Vogliamo case belle per tutte!”
In via Oberdan 16: "Un intero palazzo in pieno centro, di tre piani, inutilizzato da decenni, in comproprietà tra l'università e un privato", spiega il Cua, aggiungendo che "fino a quando lo stabile non verrà aperto dall'Unibo come complesso di case per la popolazione universitaria, noi rimarremo qui dentro". Alle 18 assemblea pubblica.
Ottenuto un tavolo con la proprietà, le/gli occupanti escono da Beyoo
"Il referente della proprietà si è fatto carico di iniziare un protocollo di intesa con con UniBo ed Er.Go per destinare parte dell'immobile all'emergenza abitativa", riferiscono Cua e Split annunciando che l'occupazione si sposta da oggi al 38. Casa Vacante solidarizza e avverte sull'operazione di via don Minzoni: "Il più grande immobile Asp agli squali".
Contestato il ‘benvenuto’ dell’Alma Mater: “Vogliamo case, spazi e aule!”
Il Cua occupa l'ingresso del rettorato durante l'evento inaugurale della festa organizzata dall'Ateneo: di fronte alle criticità incontrate dalle/gli studentesse/i "nessun provvedimento reale è stato preso, eppure nostri soldi sono stati presi eccome, senza sconti a nessunə. Non siamo limoni da spremere e buttare. Il benvenuto lo diamo noi a chi qua non ci vuole".
Zaki, ancora un rinvio: al 29 novembre
Il ricercatore dell'Alma Mater dall'Egitto: "Impiego appieno ogni momento della mia vita come se fosse l'ultimo", consapevole che "la battaglia per mantenere la pace e la sanità mentale è quella più difficile".
Di nuovo alle porte del rettorato: “Boicottiamo il regime sionista!”
Per la terza volta da dicembre presidio (e poi corteo) durante il Senato accademico: l'Università "interrompa le relazioni con università, aziende e istituzioni israeliane", chiedono Giovani e Palestina (Gep) e Giovani palestinesi d’Italia (Gpi), che su questo hanno presentato una mozione e aperto una petizione. Ma per l'Ateneo la questione sollevata "non è un problema".