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Virus, verso nuove restrizioni

In arrivo un altro decreto del governo, anche la Regione studia provvedimenti ulteriori. I Comuni dispongono controlli su locali e assembramenti. Contagi crescono ancora, ma meno di ieri. Proseguono le mobilitazioni di Usb e Sgb sui nodi che riguardano le ricadute sui lavoratori, e Riders Union: “Nessuna certezza di continuità retributiva”. Appello per i detenuti.

07 Marzo 2020 - 20:56

Otto nuovi casi di positività da Covid-19 a Bologna: il totale arriva a 49 contagi, di cui 20 nel circondario imolese. Complessivamente in Emilia-Romagna le positività sono 1010 (+140 rispetto a ieri, un aumento inferiore ai 172 registrati ieri). Quarantotto i decessi, 25 le guarigioni accertate. I pazienti che non necessitano di cure ospedaliere sono 409, 64 i ricoverati in terapia intensiva (+12). Nelle altre province, i contagi sono 479 a Piacenza, 229 a Parma, 104 Rimini, 82 Modena (9 in piu’), 48 Reggio Emilia, 10 a Ravenna, 7 a Forlì-Cesena, 2 a Ferrara

Per quanto riguarda le misure restrittive, si attende a ore un nuovo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo la firma del quale potrebbero arrivare ulteriori provvedimenti dalla Regione, in particolare su piscine, palestre e centri di aggregazione. Il Comune di Bologna e quello di Imola hanno disposto maggiori controlli sul rispetto delle prescrizioni da parte dei pubblici esercizi, che rischiano denuncia penale e sospensione della licenza. Il Comune di San Lazzaro di Savena ha chiuso i centri anziani.

“Gli istituti penitenziari sono a tutti gli effetti luoghi pubblici, sovraffollati e promiscui con un via vai continuo di personale e fornitori che potrebbero diventare veicolo di contagio e scatenare una vera epidemia, pertanto non bisogna dimenticare che la popolazione detenuta, al pari del resto della popolazione, è tutelata dalla Costituzione e dalle carte internazionali dei diritti umani. Chiediamo che si intervenga con un provvedimento immediato di sospensione della pena per tutte le persone detenute ammalate ed anziane; chiediamo che il Parlamento vari una amnistia urgente per la rimanente popolazione detenuta”. Lo scrive l’Associazione Bianca Guidetti Serra, che insieme ad altre realtà italiane e singoli sostenitori ha firmato un appello nazionale dal medesimo contenuto.

Riders Union torna a porre l’attenzione, rivolgendosi in particolare alla giunta, sui costi di prevenzione e pulizia straordinaria a carico dei ciclofattorini. “Che sia Deliveroo, Glovo o Sgnam/MyMenù con l’emergenza Covid-19 la storia non cambia”, scrive il collettivo, segnalando anche come non ci sia “nessuna sicurezza riguardo una continuità retributiva in caso di sospensione del servizio e di taglio delle ore già assegnate, come comunicato da Sgnam/My menu poco prima dell’inizio dei turni, per un una supposta difficoltà causata da un calo degli ordini che non trova alcun riscontro oggettivo ma solo smentite da lavoratori e lavoratrici.Denunciando questa situazione che ci vede ancora una volta bersaglio delle aziende che scaricano cinicamente ogni responsabilità sui lavoratori, ribadiamo come i costi dell’emergenza sanitaria, la messa in sicurezza degli strumenti da lavoro e dei consumatori, non possono ricadere sulle nostre spalle.

Per l’Usb, intanto, “l’accordo firmato ieri sulla cassa integrazione in deroga per l’Emilia-Romagna non contiene le risposte che già tante lavoratrici e lavoratori aspettano da settimane”. Scrive in merito il sindacato: “Al momento si stanno promuovendo misure ancora inadeguate, con risorse assolutamente insufficienti: sono provvedimenti, come l’accordo sugli ammortizzatori sociali firmato con imprese e Cgil, Cisl e Uil, che ricordano quelli presi all’inizio della crisi del 2008 e con il Patto per il Lavoro e che anche da allora si dimostrarono carenti”.

Sempre l’Usb, poi, solleva diversi interrogativi sulla situazione di lavoratori, educatori e Oss, impiegati nel Terzo settore: “Qualcuno ci spieghi perché, agli educatori scolastici, in questi giorni, si sta chiedendo di attivare interventi frontali, direttamente a casa dei minori. Ci sembra, che l’ultimo decreto sia esplicito in fatto di sicurezza personale e sociale. Qualcuno ci spieghi come sarà possibile mantenere la distanza fisica raccomandata ma che evidentemente è impraticabile con minori disabili. Senza contare che all’interno delle abitazioni, saranno presenti più componenti del nucleo familiare. È ipotesi fantascientifica quella di una maggiore facilità di contagio? In questo caso sarebbero astruse anche le richieste del governo e delle autorità sanitarie di evitare il più possibile contatti sociali. Ci sembra una questione di tutela della salute, non solo dei lavoratori ma anche degli utenti con cui si entrerà in contatto”.

L’Sgb invece, al grido di “Basta propaganda! Servono misure eccezionali a favore dei lavoratori!”, annuncia che martedì si terrà un presidio sotto la Regione “per protestare contro la gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 che produce effetti pesanti nei confronti dei lavoratori. Ci troviamo di fronte ad una emergenza sanitaria i cui costi economici e sociali vengono scaricati ancora una volta sulle spalle dei lavoratori.
A fronte di una crisi economica virus-indotta che si fa sempre più pesante, il governo nazionale, quello locale, il padronato e i sindacati complici, adottano strumenti come la Fis o i congedi ordinari che sono totalmente insufficienti a garantire il mantenimento dei già miseri livelli salariali e degli emergenti diritti come quello dell’accudimento dei figli in epoca di scuole chiuse”. Nel frattempo “la Prefettura di Bologna, a fronte di una richiesta formale di avvio di tavolo di conciliazione, ci ha scritto comunicandoci che il decreto del governo non gli consente di organizzare l’incontro di conciliazione; la giunta regionale incontra solo i sindacati disponibili a sostenere acriticamente le loro decisioni e la commissione di garanzia sugli scioperi minaccia di sanzioni chi intenda scioperare a tutto il mese di marzo. Una gestione delle relazioni sociali autoritaria/clientelare e di sostanziale sospensione dei diritti costituzionali per i lavoratori e non solo. Per tutto questo martedì 10 marzo alle ore 10 andremo in presidio sotto il palazzo della Regione in viale Aldo Moro, le mobilitazioni nelle singole aziende proseguiranno anche nei prossimi giorni e vista la comunicazione della Prefettura, comunicheremo le procedure di sciopero per tutto il territorio regionale”.

Con un altro comunicato, Sgb riferisce anche che giovedì si è tenuta un’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti scolastici, per discutere sulla rivendicazione dello stipendio intero e senza recupero. Ma proprio durante l’incontro “è arrivata improvvisa la notizia che la Cooperativa Quadrifoglio, in accordo con Cgil, ‘proponeva’ di adottare per i suoi dipendenti l’ammortizzatore sociale Fis.Questo è avvenuto dopo due settimane che come Sgb ci stavamo confrontando con committenti (Comuni) e cooperativa in merito alla richiesta del pagamento del salario al 100% senza recupero delle ore non lavorate. In sostanza mentre noi eravamo riuniti in assemblea la Cgil si trovava negli uffici della cooperativa Quadrifoglio a concordare una frettolosa firma di verbale di accordo per la Fis, che disattendeva in pieno le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati da due settimane nella lotta per il diritto al salario pieno senza recupero per tutti gli operatori”. Per questo Usb promuove un presidio lunedì alle 14 davanti al Comune, con “rispetto delle recenti disposizioni in merito al Covid-19”.