"Mi devi aiutare, devo scappare", diceva in un'intercettazione alla moglie, originaria del paese invaso dalla Russia, l'ex militante neofascista condannato in primo grado per concorso nell'attentato del 2 agosto 1980. Per questo i magistrati chiedono la conferma della custodia cautelare.
In piazza contro l’invasione russa dell’Ucraina
Riceviamo e pubblichiamo: nella giornata di ieri "alcune centinaia di persone, ucraini e solidali italiani, sono scese in piazza per un corteo dalla scalinata del Pincio a piazza Maggiore contro l'invasione russa dell'Ucraina".
Da Bologna la seconda Carovana di genere per l’Ucraina
L'obiettivo è "consegnare farmaci destinati all’ospedale di Dnipro all’associazione Volunteers of Transcarpathia che provvederà all’ultima tratta del viaggio e a Gender Stream i prodotti destinati alle donne e persone della comunità LGBTQ+ accolte nei centri per rifugiat* gestiti da loro o della loro rete", spiegano Associazione Orlando e Mit.
“Scampate alla guerra, le profughe ucraine finiscono intrappolate dalla burocrazia”
Permessi di soggiorno in ritardo "per responsabilità di Questura e Prefettura", ma senza di questi, nonostante gli impegni presi dalla Giunta comunale, l'anagrafe continua a negare la residenza, "da cui dipendono servizi pubblici, scuola, sanità e la futura possibilità di accedere alla cittadinanza", denuncia il Coordinamento migranti.
“Z” davanti a Làbas: “Simbolo di morte e distruzione”
Da vicolo Bolognetti: "Tentativo di intimorire uno spazio che vede ogni giorno coinvoltə centinaia di attivistə e persone da ogni parte del mondo in progetti di mutualismo e riscatto". Nodo sociale antifascista: "Chi sostiene l’imperialismo russo non può dirsi antifascista e non è dalla nostra parte".
Migranti di nuovo in piazza: “La polizia ci ha impedito di raggiungere il Comune”
Oggi presidio del Coordinamento Migranti davanti alla Prefettura: "Cancellare multe ed espulsioni, chiudere definitivamente il Centro Mattei, garantire a tutte e tutti un’accoglienza negli appartamenti". Intanto, l'Usb segnala l'apertura dello stato d'agitazione per le/gli operatrici/ori sociali impiegate/i nei servizi di assistenza e integrazione ai richiedenti asilo.
“L’università di guerra e le sue gerarchie razziste: studenti migranti respinti da Unibo”
Coordinamento Migranti: "Chiediamo che siano riconosciuti i percorsi di studio e che sia possibile completare gli studi indipendentemente dalla cittadinanza e dal permesso di soggiorno che studenti e studentesse migranti provenienti dall’Ucraina hanno in tasca".
“Verso un 25 aprile antifascista e antimilitarista: ecco il nostro no alla guerra”
"Non è in discussione diritto delle/gli ucraine/i a difendersi, ma va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti", scrive Vag61: "Solidarietà a chi in Ucraina, Russia e ovunque rifiuta la guerra come strumento di dominio e si batte per una società giusta e solidale, laica e antifascista, antisessista ed ecologista".
La guerra vista e raccontata dalle/i migranti
Le testimonianze raccolte dal Coordinamento Migranti. Maria, da Leopoli, in Italia da anni: con il suo lavoro di badante sta sostenendo le spese dei familiari arrivati dall'Ucraina. M. aveva raggiunto Odessa dalla Nigeria, poi è dovuto fuggire: a Bologna "trattato diversamente perché non ucraino. Ma cosa vuol dire? Neri o bianchi scappiamo dalla stessa guerra".
In piazza scende “la nostra primavera contro la loro guerra”
Corteo e passamontagna colorati per la manifestazione che si sta svolgendo oggi su iniziativa di Làbas, Tpo, Luna, Offside Pescarola, Laboratorio salute popolare, Ya Basta, Adl Cobas e Brigate di mutuo soccorso: "No a soluzioni alle crisi che prevedono più armi letali, più miseria per molti e più profitti per pochi".
Dal 38 occupato: “Sabotare la guerra!”
Cua: "abbiamo deciso di riappropriarci degli spazi dell’Università come momento di rottura che parli di un no secco alla guerra che sta devastando l’Ucraina, per mire espansionistiche e di potere estrattivista da parte della Russia di Putin e delle forze della Nato".
L’11 marzo e “la fiamma delle lotte”: in corteo per Lorusso e contro la guerra
Si è conclusa con un'occupazione del 38 la manifestazione partita da via Mascarella e promossa da Cua, Split e Scuole in lotta per "connettere le battaglie del passato con quelle di oggi, in cui far vivere con forza la rabbia, per distruggere le gabbie che ci opprimono".