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L’11 marzo e “la fiamma delle lotte”: in corteo per Lorusso e contro la guerra

Si è conclusa con un’occupazione del 38 la manifestazione partita da via Mascarella e promossa da Cua, Split e Scuole in lotta per “connettere le battaglie del passato con quelle di oggi, in cui far vivere con forza la rabbia, per distruggere le gabbie che ci opprimono”.

11 Marzo 2022 - 20:01

In corteo per Francesco Lorusso, l’11 marzo: non solo una giornata di ricordo ma anche “una giornata di lotta, in cui connettere le battaglie del passato con quelle di oggi, in cui far vivere con forza la rabbia, per distruggere le gabbie che ci opprimono”. Cua, Split e Scuole in lotta spiegano così le ragioni della manifestazione che ha attraversato nella serata di oggi le strade del centro di Bologna, partendo proprio da quella via Mascarella dove lo studente e militante di Lotta continua fu ucciso: “Sabotiamo la guerra, Francesco vive, Avanti NoTav fino alla vittoria” sono i messaggi riportati sullo striscione che ha aperto il corteo, che si è concluso con un’occupazione del 38 di via Zamboni. “L’11 marzo è una giornata fondamentale per la fiamma delle lotte nella città di Bologna, una giornata in cui nel ’77 la rivolta che toccava il cielo nel suo assalto- ricordano i collettivi- ha fatto paura a chi vorrebbe che il divario fra sfruttatori e sfruttatə fosse sempre maggiore. Per questo quel giorno Francesco venne colpito a morte dai colpi di pistola di un carabiniere in via Mascarella. Ma ciò non è bastato a fermare la lotta di Francesco, che è quella di tutt3 noi e che da quel momento ogni giorno vive negli animi di chi si ribella ad ogni sopruso e sfruttamento, per un mondo diverso, giusto, dove la vita di tuttə sia una vita degna di essere vissuta, sia una vita bella”.

Per questo la giornata dell’11 marzo è una giornata di lotta, sottolineano le/gli attiviste/i di Cua, Split e Scuole in lotta: “Per tutt3 l3 oppress3, perché la salute sia la priorità, perché tutt3 abbiano reddito e un tetto, perché non si muoia di lavoro, per distruggere le linee di dominio patriarcali e razziste, per opporci alle guerre che affamano, contro la repressione e la militarizzazione delle strade che calpestiamo, contro la mercificazione delle piazze, per poter vivere la città secondo i nostri desideri ovunque vogliamo, per opporci all’espulsione delle giovani precarie dalla zona universitaria, per una vita bella, dove le giovani siano al centro e possano sognare e non arrancare e morire di sfruttamento nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università. Francesco vive! Non spegni il sole se gli spari addosso!”.