Il sovraffollamento cronico degli istituti presenti in regione viene confermato dalla relazione sull'anno 2022 del Garante delle/i detenute/i, dalla quale emergono contestualmente "seri problemi all'accesso alle pene alternative alla reclusione, anche quando questo sarebbe possibile".
Bologna sfitta: una città aperta solo a chi se la può permettere
L'emergenza abitativa, alimentata dall’inflazione, dalla speculazione e dalla gentrificazione dei centri urbani, non riguarda solo la componente studentesca. Tutte le categorie del lavoro dipendente ne sono investite. C’è molta sfiducia in giro, tante persone rinunciano a cercare casa, ma per fortuna c'è anche chi, con la lotta, traccia una strada diversa.
Il carcere minorile sulla scia della Dozza: ormai “è malato”
Il Garante dei detenuti afferma che la situazione è peggiorata dall'apertura del secondo piano detentivo, con l'intensificazione dei problemi di sovraffollamento e di carenza di personale: questo ha portato "ad uno scadimento delle condizioni detentive e di lavoro" e ad una sorta di "assimilazione della detenzione dei minorenni a quella dei maggiorenni".
Dopo il Mattei l’Appennino: migranti dal sovraffollamento all’isolamento
Iniziati i trasferimenti dal Cas, segnala il Coordinamento Migranti: decine di persone "ricollocate a Vergato, lontane dagli occhi dei turisti del centro ma soprattutto isolate dalle/gli altre/i migranti, impossibilitate ad accedere in autonomia agli uffici dove le loro pratiche restano a prendere polvere" e a "distanze chilometriche" da opportunità lavorative e corsi di lingua.
Trasformare via Borgolocchi in un luogo liberato dagli orrori del fascismo
Lo stabile ex militare, ora occupazione abitativa, tra il '43 e il '45 fu luogo deputato a torture e uccisioni sommarie di partigiani e antifascisti: sarebbe un segnale importante se fosse destinato a finalità sociali.
Sovraffollamento, pessime condizioni, pochi medici: ecco le carceri dell’Emilia-Romagna
Le strutture detentive della regione evidenziano un "alto tasso di presenze" e "diversi profili di criticità", segnala l'associazione Antigone nel dossier redatto sulla base delle visite effettuate nel 2022 all’interno dei dieci istituti per adulti presenti in Emilia-Romagna e di quello per minorenni di Bologna: la fotografia complessiva e gli approfondimenti dedicati ai singoli penitenziari.
Alla Dozza c’è ancora una Dozza e mezza
Il carcere cittadino resta in condizione di sovraffollamento, e su 759 persone recluse in 301 sono tossicodipendenti. Fortunatamente, nessun minore è attualmente costretto all'interno della struttura.
Nel 2022 ci sono stati 114 tentativi di suicidio nelle carceri emiliano-romagnole, finora
E 762 casi registrati come "autolesionismo". I penitenziari restano inoltre sovraffollati: alla Dozza 254 detenuti oltre il limite, all'Istituto penale minorile del Pratello sono reclusi in 49, rispetto alla capienza di 40.
Il carcere: quella “casa di vetro” scambiata per un acquario
Suicidi tra le/i detenute/i, sovraffollamento, carenza di medici, tempi biblici per l'accesso alle misure alternative: la nostra sarebbe "la città più progressista d’Italia" ma cosa questo stia a significare concretamente ce lo dovrebbero spiegare anche perché, se parliamo di carcere, la Dozza nel panorama italiano è una delle strutture dove abbondano le problematicità.
Morte alla Dozza: suicida un detenuto
Due giorni fa l'uomo si è tolto la vita impiccandosi. A livello nazionale nei primi otto mesi del 2022 si è registrato più di un suicidio in carcere ogni quattro giorni ed il bilancio più negativo di sempre: "Indicatore di malessere di un sistema che necessita profondi cambiamenti", sottolinea Antigone.
Dozza, il sovraffollamento perenne: 761 presenze per 502 posti
E in Emilia-Romagna ci sono 3.315 detenute/i su una capienza regolamentare di 3.007 unità. Nel carcere bolognese, intanto, la direzione definisce "risolto, sia pure non completamente, il problema dell'acqua".
Presidio all’Usr: “Soldi alla scuola, non alle armi”
Oggi sciopero nazionale del settore e sit-in in via de' Castagnoli. Per il prossimo anno i Cobas prevedono "situazioni di scuole con circa 30 alunni per classe e problemi di sicurezza". E l'Usb: "La pandemia non ha insegnato nulla alle classe dirigente".