Noi Restiamo: in Università “cancellato murale dedicato al popolo palestinese e a tutti i popoli in lotta del mondo” | Al Centro Borgo blitz comunicativo di Social e Log e SiCobas contro Italpizza | Dozza ancora sovraffollata, con problemi di igiene e lamentele dei detenuti sui pasti.
“Hanno cancellato il murales che avevamo voluto dedicare al popolo palestinese e a tutti i popoli in lotta del mondo”, segnala Noi Restiamo: “Un murales che era stato fatto durante la serata conclusiva di Scollegati Fest; un murales che era anche un’azione collettiva di riappropriazione degli spazi in un’università sempre più chiusa; un messaggio di solidarietà e sostegno a chi ogni giorno lotta contro l’oppressione, per la libertà, per un mondo migliore per tutti gli oppressi. L’UniBo, come al solito, è sempre estremamente efficiente quando si tratta di mantenere il ‘decoro’. Ecco il risultato delle decine di migliaia di euro che l’università stanzia ogni anno per la pulizia della zona universitaria, per renderla piatta e anonima in nome della ‘bellezza’. Ma questa pulizia assume tutt’altro peso politico se pensiamo che è la stessa UniBo che ha negato svariate volte le aule per iniziative sulla questione palestinese, arrivando a prendere anche posizioni esplicite in favore dell’occupazione israeliana. La stessa UniBo che con le aziende e le università israeliane stringe accordi, all’interno del programma europeo Horizon2020, per lo sviluppo di tecnologie dual-use (ad uso sia civile che militare), rendendosi così complice morale e materiale del massacro del popolo palestinese. Potranno cancellare ciò che vogliono, ma non ci fermeranno. Le nostre idee continueremo a urlarle in tutte le strade e a scriverle su tutti i muri!”.
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“Oggi insieme ai lavoratori e alle lavoratrici del SiCobas abbiamo costruito un momento di boicottaggio di Italpizza- segnala Social Log– in un blitz comunicativo al Centro Borgo di via Lepido. Italpizza è una azienda modenese da mesi oggetto di un duro scontro tra lavoratori dirigenza, a causa delle pessime condizioni di lavoro che quest’ultima impone alla sua manodopera. Solidarietà ai lavoratori Italpizza!”.
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Il numero dei detenuti nel carcere della Dozza continua ad aggirarsi sulle 800 presenze, quando la capienza regolamentare è di 500. Lo riferisce la delegazione della Camera penale e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, che hanno visitato la struttura nei giorni scorsi. Nella sezione Alta sicurezza, in particolare, si segnala il problema della “capienza effettiva delle celle, tutte composte da due posti letto che, assieme agli altri arredi, consentono un limitato spazio vitale”. Inoltre, i bagni “non sono dotati di finestra e l’acqua corrente non è riscaldata”, motivo per cui “l’igiene risulta altamente compromessa, visto che anche le stoviglie sono lavate con acqua fredda ed in prossimità dei servizi igienici”. Tra le altre criticità “è stato riscontrato che le luci rimangono accese giorno e notte, sia nelle celle che nei bagni, con evidente disagio nelle ore notturne”, mentre “alcuni detenuti hanno riferito che i pasti sono di scarsa quantità e di scadente qualità”.