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::: Notizie brevi :::

Comitato per i caduti di Marzabotto dopo la sentenza sul 2 agosto: “Continuare a fare luce sui mandanti” | Incidente sul lavoro in Appennino | Occupazioni, alcuni genitori del Righi a sostegno del manifesto delle/i ragazze/i | Usb in piazza dopo la “grave provocazione” subita a Roma: la mobilitazione ha toccato caserma Mameli, Prefettura, Confindustria.

07 Aprile 2022 - 19:32

Il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto, dopo la sentenza emessa ieri sulla strage alla stazione del 2 agosto 1980, esprime solidarietà all’Associazione dei familiari delle vittime per “tutto il lavoro fatto, soprattutto dietro le quinte, assieme al legale Andrea Speranzoni, che rappresentò anche le vittime e i loro familiari dell’eccidio di Monte Sole durante il processo a La Spezia, che nel 2006-2007 portò alla condanna di 17 ex militari tedeschi delle Ss”. Allo stesso tempo il Comitato auspica che “ora si continui a fare luce sui mandanti, e non solo sugli esecutori, di una delle pagine più buie del nostro tempo”.

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Incidende sul lavoro alla Palmieri spa, azienda dell’Appennino bolognese: l’episodio risale a ieri e il lavoratore interessato avrebbe riportato conseguenze molto gravi. Oggi la Fiom-Cgil e la Rsu hanno proclamato due ore di sciopero, dalle 15 alle 17.

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In una lettera rivolta al dirigente scolastico e all’Ufficio scolastico provinciale, alcuni genitori del liceo Righi intervengono sulla recente occupazione e parlano di una “frattura fra scuola, ragazzi e famiglia di certo non causata dalla scelta di occupare la scuola ma da anni di cattiva gestione di cui l’ente educativo dovrebbe farsi carico”. Come genitori “sottolineiamo il completo appoggio a tutti gli studenti e le studentesse, ai nostri figli e alle nostre figlie, che hanno deciso di esprimere il loro dissenso attraverso un dettagliato ed esaustivo manifesto verso una scuola troppo ferma e rigida che non è stata capace di ascoltare e sintonizzarsi su questa gioventù e si è ritrovata incapace di soddisfare le loro richieste e che, evidentemente, non è riuscita a creare con loro un dialogo costruttivo o forse, nessun dialogo”. Quindi, si legge in un altro passaggio della lettera, “non crediamo che i ragazzi stiano ‘sprecando’ i giorni di lezione, come scritto dal dirigente. Crediamo invece che stiano vivendo una esperienza collettiva che non potrà che facilitare il senso comunitario degli studenti che imparano a condividere una personale esperienza con i loro compagni, aiutandosi a vicenda”.

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Un’intera giornata di mobilitazione per l’Usb, iniziata stamattina con un’assemblea verso lo sciopero operaio del 22 aprile (con manifestazione a Roma) “contro il governo Draghi, la guerra e il carovita, contro l’economia di guerra“. A seguire, riferisce il sindacato, presidio davanti alla caserma Mameli “per ribadire la nostra opposizione a ogni guerra, contro la Nato, per un immediato cessate il fuoco e l’avvio di vere trattative di pace. Delegati dell’industria e della logistica si sono poi uniti agli studenti di Osa per un ulteriore presidio davanti alla Prefettura di Bologna contro le gravi intimidazioni verso Usb. Molti gli attestati di solidarietà verso il sindacato oggetto della grave provocazione di ieri nella sede nazionale di Roma”: ovvero il ritrovamento, durante una perquisizione dei Carabinieri, di una pistola nascosta in un bagno aperto al pubblico. La giornata si è conclusa “con un corteo studenti e operai che al grido ‘Abbassare le armi, alzare salari e diritti’ si è diretto verso la sede regionale della Confindustria, contro lo sfruttamento e la precarietà, i licenziamenti, gli omicidi sul lavoro, l’alternanza scuola-lavoro”.