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Un muro di scatoloni davanti al rettorato, Noi Restiamo: “No a università esclusiva” | Adl Cobas apre sportello di consulenza per chi lavora nello spettacolo e nella cultura | Fabio Perini, lavoratori confermano fiducia a Usb.

17 Luglio 2020 - 18:35

Noi Restiamo ieri ha eretto un muro di scatoloni avanti al Rettorato in via Zamboni 33. “Si tratta di un simbolo che rappresenta un muro escludente” verso gli studenti messi in difficoltà da lockdown e crisi ecomica , spiega il collettivo, secondo il quale l’Alma Mater è diventato polo di eccellenza a discapito degli atenei meno ricchi e “sulle spalle degli studenti meno facoltosi. Perfetta rappresentazione di questo modello è la Bologna Business School alla quale sono stati concessi gli spazi della Fiera per garantire la didattica in presenza, mentre chi non può permettersi decine di migliaia di euro di rette può continuare con la dad, perché la qualità dell’insegnamento è una merce. Vogliamo invertire la rotta di questo modello fatto di esclusione, apriamo una nuova stagione di lotte per un’università pubblica e accessibile, che garantisca il diritto allo studio a tutti!”.

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Adl Cobas, nell’ambito di un’iniziativa che a livello nazionale coinvolge anche Si Cobas e Camere del lavoro autogestito e precario, mette a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura uno sportello di consulenza sindacale (da giovedì 30 luglio, tra le 15 e le 18 in via Pietralata 58, contatti  whatsapp 3403960223 o adlcobas.bologna@gmail.com) “tentando di promuovere anche un modo diverso di fare sindacato e rompendo con individualismi e divisioni che spesso caratterizzano l’azione dei sindacati confederali. Una coalizione di scopo quindi come strumento della rete, che vede nell’assemblea di Professionist* spettacolo e cultura l’unico luogo decisionale degli obiettivi, della strategia e delle forme di lotta, uniformandosi così alle pratiche che lo contraddistinguono”.

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“Dopo la pesante fase di riorganizzazione aziendale che vedeva il licenziamento di 66 lavoratori lasciando preludere ad una possibile chiusura dello stabilimento, conclusasi poi con un accordo che prevede un importante piano industriale per il rilancio dello stabilimento bolognese e la gestione per una fuoriuscita volontaria degli esuberi, alla Fabio Perini di Calderara di Reno è iniziata la nuova fase rinnovando la rappresentanza sindacale interna. Le elezioni si sono svolte nelle giornate di martedì 14 e mercoledì 15 luglio ed ha visto una partecipazione al voto del 73% dei lavoratori. Unica lista presente è stata quella di Usb che ha ottenuto il 98% dei consensi.  Ancora una volta i lavoratori hanno riposto fiducia al lavoro svolto in questi anni dai propri rappresentanti e nell’organizzazione Usb a cui hanno aderito circa tre anni fa dopo la fuoriuscita dalla Fiom-Cgil criticando fortemente la firma del Ccnl 2016″. Così il sindacato.