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Cultura e spettacolo, lavoratrici e lavoratori verso “stato di agitazione permenente” [audio]

L’annuncio oggi in via Rizzoli nel corso di un presidio promossa da diverse sigle. Se non ci sarà risposta alle richieste di un reddito di continuità e di un tavolo di confronto sulla riapertura si potrà arrivare allo sciopero di tutto il comparto.

30 Maggio 2020 - 20:15

“La cultura è un bene comune, le voci dei lavoratori e degli operatori non possono rimanere inascoltate. Da fine febbraio 2020, a causa delle misure restrittive ci hanno costretti come milioni di lavoratori a restare a casa, ci siamo coordinati dal basso per trovare soluzioni alle criticità del nostro comporto. Migliaia di lavoratori e lavoratrici si sono riuniti in videoconferenza in un coordinamento per promuovere un lavoro unitario per determinare dal basso, a partire da questa grave emergenza sociale, in modo partecipato e condiviso, un profondo ampliamento di tutele e diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto, contribuendo a strutturare un sistema equo e paritario”. La voce di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura ha risuonato forte oggi in via Rizzoli, dove si è tenuto un presidio regionale indetto da Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua, Intermittenti Spettacolari, Professionisti Spettacolo e Cultura – Emilia Romagna, Stagehands Bologna – Facchini dello spettacolo, ADL Cobas Emilia Romagna, Tpo e Làbas.

Tra le richieste avanzate da lavoratrici e lavoratori: “Un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e garantisca l’esistenza, salvaguardando i rapporti di lavoro in atto” e “un tavolo di confronto tecnico-istituzionale sulla riapertura con governo e istituzioni, che abbia come priorità salute di lavoratrici, lavoratori e pubblico. In caso di mancata convocazione, preannunciamo la proclamazione di uno stato di agitazione permamente, fino allo sciopero di tutto il comparto e tutte le azioni che riterremo opportune”.

> Ascolta l’audio dalla piazza: