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Test Covid-19 a tutti i lavoratori carni e logistica, Si Cobas: “Non basta”

La Regione si dà tempo fino al 7 agosto per completare lo screening, ma non convince il sindacato, che ieri ha inoltre manifestato in sostegno alle lotte dei lavoratori delle campagne.

16 Luglio 2020 - 13:17

Stefano Bonaccini ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza che fissa al 7 agosto la data entro cui fare tamponi per individuare i contagi da coronavirus tra tutti coloro che lavorano nei settori della logistica e della macellazione della carne, “inclusi anche tutti gli operatori che dipendono da altre aziende in appalto”.

“Da quando è scoppiata la pandemia abbiamo scritto, chiesto e spesso urlato, la necessità di effettuare in tutti i luoghi di lavoro e in particolare nei settori più sensibili, come la logistica e il comparto delle carni, i tamponi a tappeto e in queste ore, finalmente, la Regione Emilia-Romagna ha recepito questa nostra richiesta”, scrivono i Si Cobas, rivendicando le battaglie di questi mesi “mentre i vertici dei confederali restavano in silenzio”. Ieri il sindacato era in presidio all’Interporto in solidarietà alle mobilitazioni dei lavoratori delle campagne contro la “falsa sanatoria” del decreto rilancio.

“Bene i tamponi e l’uso degli altri strumenti di protezione dal virus, ma i veri veicoli di diffusione dei focolai di Covid-19 sono gli appalti di mano d’opera, i subappalti e le ‘oasi’ di caporalato che le istituzioni e Cgil-Cis-Uil da anni fanno finta di non vedere… La vera emergenza è rappresentata dalle condizioni di lavoro che si vivono nei magazzini, in cui le merci e i profitti valgono più della salute e della vita di chi ci lavora. Ci fanno ribrezzo le parole di Assocarni che si accompagnano a quelle del presidente di Assolombarda, Bonometti, che da un lato colpevolizzano i lavoratori (in particolare quelli stranieri) e dall’altro non danno alcun valore alla vita di chi tutti i giorni deve rompersi la schiena per uno stipendio spesso misero: ma d’altronde, non ci aspettavamo nulla di diverso da chi si porta sulla propria coscienza la responsabilità della carneficina avvenuta negli ospedali lombardi durante la fase del picco pandemico.Noi sappiamo bene che la responsabilità è di questo sistema produttivo, che approfitta di ogni aspetto della vita delle persone e del pianeta intero per creare profitto.Il virus, si vince cambiando questo sistema e l’unica arma che abbiamo è il conflitto”.