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Contributi a strutture ricettive per affitti brevi a fuori sede? Noi Restiamo: “Misura ridicola” | Sanità, Usb: piano di assunzione Regione “alimenta precariato” | Accoglienza, per il sindacato “nullo” trasferimento lavoratori tra due coop | Black lives matter Bologna presenta piattaforma contro leggi discriminatorie, razzismo, abusi in divisa.

15 Luglio 2020 - 20:46

Ateneo e dal Comune hanno concordato di finanziare “un contributo destinato ai proprietari di strutture ricettive extra alberghiere che riservino condizioni agevolate per locazioni brevi, di norma stimate tra sette e 30 giorni, a studenti fuorisede con un Isee non superiore a 35.000 euro”, come “strumento a disposizione degli studenti, che nel primo semestre del prossimo anno accademico potranno seguire le attività’ didattiche in modalità mista, sia in presenza che a distanza”. Una misura “ridicola”, secondo Noi Restiamo: “A essere tutelati dalle misure messe in campo dalle istituzioni di questa città non sono gli studenti, ma i proprietari”. Servono “misure strutturali per ripensare le politiche abitative che ci hanno portato ad essere in queste condizioni, non servono spot pubblicitari”, aggiunge il collettivo che domani sarà in presidio davanti al rettorato.

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Una delegazione dell’Usb, dopo il presidio del 29 maggio e lo sciopero del 2 luglio, ha incontrato oggi l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, riportando “criticità ed emergenze già presenti nel sistema sanitario regionale emerse con forza con la pandemia Covid-19, a partire dalla necessità di rinnovare in tempi brevissimi il CCNL della sanità al fine di garantire aumenti salariali in linea con quelli europei e il giusto riconoscimento professionale degli operatori sanitari”. Usb si oppone inoltre al finanziamento pubblico del rinnovo del contratto nazionale: “Non è accettabile che a fronte di utili delle multinazionali della Sanità Privata, spesso con sedi fiscali all’estero, sia poi il pubblico a mettere ulteriori risorse economiche”. Secondo il sindacato, il piano di assunzioni illustrato da Donini è “insufficiente” e “va ad alimentare un nuovo precariato”.
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Ancora Usb segnala che “la cooperativa Lai-momo ha convocato tre dei cinque lavoratori rimasti sul servizio dell’accoglienza annunciando di aver venduto i loro servizi, chiedendo loro di presentare le dimissioni per poter essere assunti da Mondodonna”, un’altra Coop: “I tre lavoratori sono rappresentanti sindacali: due dell’Usb e uno della Cgil”. Secondo il sindacato “il procedimento è nullo”, perché essendo “all’interno del sistema di controllo dell’ASP” avrebbe richiesto il confronto preventivo con le rappresentanze dei lavorati. Per questo , “chiediamo al Comune di intervenire immediatamente”, alla Città metropolitana ” di riaprire subito il tavolo per il monitoraggio del Sistema Accoglienza” e all’Asp di “bloccare questa compravendita, illegale oltre che inaccettabile dal punto di vista della responsabilità sociale di cui è investita. Basta ricatti, basta precarietà, basta arroganza padronale”.

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“Abolizione di decreti e leggi in materia di sicurezza”, e anche della “legge Bossi-fini e Riforma Visti”, poi “riforma della legge sulla cittadinanza, campagne e azioni contro “razzismo e negrofobia”, denuncia degli abusi di polizia. Sono i “punti essenziali” della piattaforma presentata nei giorni scorsi da Black lives matter Bologna, dettagliati sulla pagina Facebook omonima. Il movimento si è riunito ieri in un’assemblea pubblica al Parco della Montagnola.