Le persone che vivono nelle strutture dell'accoglienza dell'Emilia-Romagna hanno raccontato quel che subiscono per responsabilità di questure e prefetture, delle amministrazioni locali e di un governo che "è violento nei confronti dei migranti".
L'annuncio razzista, pubblicato su un portale specializzato, riguarda un appartamento situato a San Lazzaro: la proprietà preferisce evitare inquilini stranieri, anche se lavoratori a tempo indeterminato e disponibili a pagare 680 euro al mese più fideiussione pari a sei mensilità.
Lo hanno denunciato Coordinamento migranti e Black lives matter Bologna, ieri in presidio in piazza del Nettuno: "Ogni giorno vengono messe in pericolo le vite e la salute dei migranti e di tutti coloro che vivono in città".
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Ieri Adl Cobas, Ya Basta, Tpo e Làbas in presidio davanti alla Prefettura: contro la sanatoria disciminatoria del governo, a sostegno di 'Black lives matter' e verso il corteo regionale indetto per sabato da diverse realtà di base. Nello stesso giorno, Coordinamento Migranti manifesterà "per unirci alle lotte che a Parigi chiedono documenti e regolarizzazione!".
Ieri presidio in piazza dell'Unità, per dare "risonananza alle proteste e le rivolte in atto negli Usa". Perchè "essere neutrale nei tempi, nei luoghi e nelle funzioni che preservano l’ingiustizia vuol dire stare dalla parte dell’oppressore".
Riceviamo e pubblichiamo un racconto per immagini realizzato da Simona de Nicola sulla manifestazione antirazzista che si è svolta sabato in piazza Maggiore: "Anche nelle nostre democratiche città, anche in Italia, anche a Bologna, si muore ancora - semplicemente e orribilmente - soltanto per il colore della propria pelle".
Oggi corteo da piazza Nettuno, passato davanti alla Prefettura: "Decreti sicurezza e Bossi-Fini devono essere cancellati", e molti interventi denunciano lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori all'Interporto e in molte aziende del bolognese.
Mercoledì assemblea pubblica: "Non possiamo più dire 'non mi riguarda' se non sono un migrante, se non sono un manifestante, se non sono uno scioperante, se non occupo una casa o uno spazio sociale". Intanto, un comunicato diffuso oggi da Vag61 tende un filo tra questa iniziativa e il corteo dei migranti di domani.
Si è tenuto poco fa il presidio della comunità tunisina, sostenuta da lavoratori del sindacato Si Cobas, convocato a seguito dei fatti della settimana scorsa al Pilastro per esprimere vicinanza al ragazzo arbitrariamente accusato di spaccio in diretta Facebook.
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Non una di meno annuncia per domenica 8 una "giornata globale di mobilitazione sui territori", mentre lunedì 9 scatterà lo sciopero, con appello ai sindacati a garantire la copertura: "Vogliamo porre fine alla violenza patriarcale che sostiene questa società diseguale e questo modello economico capitalista ed estrattivista che distrugge il pianeta".
