Il settore della ristorazione, la cui esplosione è legata alla “vocazione turistica” che la città ha intrapreso, produce “lavoro povero” e supersfruttamento, riempie le tasche a pochi, dà paghe da fame alle tante persone che ci lavorano.
Lo smantellamento della sanità pubblica: oggi con Meloni come ieri con l’Ulivo
Che l'attuale Governo stia smontando pezzo per pezzo il diritto universale alla salute è piuttosto evidente, ma la politica dei tagli non è certo nata oggi: ripubblichiamo un'intervista pubblicata da Zic nel 1997 che racconta la lotta delle/gli specializzande/i costrette/i allo sciopero della fame per farsi ascoltare.
Appunti dopo l’assemblea del 23 novembre: per un processo (ri)generativo
Vag61 sul confronto aperto dall'appello "Quali nuovi scenari per le lotte?": per creare un campo di convergenza "non serve un accordo tra le parti", bensì "un percorso di lungo respiro, per mettere in discussione ciò che va messo in discussione, porre in dialogo le idee e valorizzare i punti di contatto: scavare in profondità".
Collettivi accusano polizia: “Studentessa colpita con un calcio al pube”
E' successo durante le proteste che mercoledì hanno risposto agli sgomberi di via Corticella e via Filopanti: è "una violenza sessuale praticata da un uomo, nel corso dello svolgimento di un'attività in divisa", affermano Cua e Plat, annunciando l'intenzione di "denunciare questo poliziotto, il suo caposquadra, il questore ed il ministro".
Un contributo personale al dibattito bolognese sulla convergenza
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione che segue l'assemblea del 23 novembre e formula la proposta di costituire "un collettivo di cura e facilitazione del processo di convergenza, che coinvolga persone portatrici di sensibilità diverse provenienti dalle diverse aeree del movimento al di fuori delle logiche della rappresentanza".
“Dopo l’assemblea del 23 novembre a Bologna… Rilanciamo anche noi la discussione”
Dal Laboratorio Crash un contributo al confronto aperto dall'assemblea "Quali nuovi scenari per le lotte?", articolato su un doppio livello di discussione e l'individuazione di alcune proposte concrete.
In regione settemila alloggi popolari sfitti mentre le graduatorie si allungano
In regione 120.000 persone vivono in case Erp ma altre 26.000 famiglie restano in attesa di assegnazione, 5.000 delle quali Bologna città, dove gli appartamenti vuoti sono 6-700. Ora il Comune dice di poterne restaurare circa la metà in un anno.
Dopo l’assemblea del 23 novembre a Bologna. Una prima proposta.
Riceviamo e pubblichiamo un testo che segue l’assemblea svoltasi il 23 novembre a Vag61 in risposta all'appello "Quali nuovi scenari per le lotte?", condiviso da molte realtà bolognesi: la proposta di una discussione aperta "ha intercettato un bisogno diffuso di confronto, un’inquietudine condivisa. C’è bisogno di convergenze, vanno affinati i modi e trovate le direzioni".
Svelato l’algoritmo Bologna: 80(pc)/1.200(pp)x450(em)+20(m)
Il Comune annuncia trionfalmente due studentati privati, nel comparto ex Tre Stelle e nel palazzo ex Inps (quindi ex pubblico) di via Gramsci: bisognerà aspettare tra i 14 e i 20 mesi per avere 1.212 posti con prezzi di "fascia alta", eccetto 80 convenzionati per Er.go ma con canoni che arriveranno comunque a 450 euro.
Quali nuovi scenari per le lotte?
L'appello condiviso da numerose realtà bolognesi per convocare un'assemblea-dibattito che si terrà il 23 novembre a Vag61: "Proponiamo la costruzione di un dialogo tra differenti percorsi e soggetti, che possano presentare la loro lettura attuale della congiuntura che stiamo vivendo, nella prospettiva di mettere a confronto analisi, strategie e scenari".
Bologna sfitta: una città aperta solo a chi se la può permettere
L'emergenza abitativa, alimentata dall’inflazione, dalla speculazione e dalla gentrificazione dei centri urbani, non riguarda solo la componente studentesca. Tutte le categorie del lavoro dipendente ne sono investite. C’è molta sfiducia in giro, tante persone rinunciano a cercare casa, ma per fortuna c'è anche chi, con la lotta, traccia una strada diversa.
La città dei taglieri, dei manganelli… e degli speculatori dell’abitare
Un'inchiesta sull'Istituto Santa Giuliana, occupato per dodici giorni e subito violentemente sgomberato dalla polizia, sulla scarsa propensione al sociale delle "Suore Mantellate Serve di Maria" e su chi si appresta ad acquistare l'ex convitto di via Mazzini 90.