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Un’altra scuola in occupazione: è la volta del Majorana

Studentesse/i protestano per la mancanza di spazi, l’abolizione del Pcto, l’eliminazione della seconda prova alla maturità e “contro la guerra imperialista dei padroni che guarda solo ai loro interessi”. Da un gruppo di genitori del Copernico, intanto, parte un appello contro i provvedimenti disciplinari che potrebbero colpire le/i ragazze/i protagoniste/i a gennaio dell’occupazione del liceo.

28 Febbraio 2022 - 11:30

Parte una nuova occupazione delle/gli studentesse/i delle scuole superiori bolognesi: stavolta si tratta dell’istituto Majorana di San Lazzaro. Sui social esprimono solidarietà e sostegno all’occupazione diversi collettivi come Scuole in lotta, Cua, Osa e Cambiare Rotta. Attraverso questa iniziativa “ci riappropriamo dei nostri spazi”, è un passaggio del manifesto dell’occupazione a firma del Collettivo Majorana, dimostrando che “siamo in grado di autorganizzarci e autotutelarci collettivamente, che nella nostra scuola vogliamo emanciparci e conoscere il mondo per poterlo anche criticare, non viverlo ciecamente”. Tra le motivazioni della protesta c’è anche il “no” alla guerra in Ucraina: “Né con Putin, né con la Nato, siamo contro la guerra imperialista dei padroni che guarda solo ai loro interessi e non ai morti nelle case e nelle strade”. Nel documento si parla poi di edilizia scolastica, perchè al Majorana “il numero insufficiente di aule fa sì che gli orari scolastici siano fuori dal comune e i giorni liberi siano infrasettimanali”, scrivono le/gli studentesse/i chiedendo che “inizi al più presto” l’ampliamento dell’istituto di cui si parla da tempo. Si contesta poi la reintroduzione della seconda prova per l’esame di maturità, perchè con questa scelta le istituzioni “non tengono conto degli ultimi due anni di pandemia”: quindi “vogliamo l’abolizione della seconda prova, vogliamo una scuola che parli di attualità, che crei dibattiti sugli argomenti e le lotte del mondo di oggi”. Le/gli occupanti chiedono poi di abolire il Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) e protestano contro la repressione delle mobilitazioni nelle scuole.

Da un gruppo di genitori del Copernico, nel frattempo, parte un appello contro le sanzioni disciplinari che potrebbero colpire le/gli studentesse/i protagoniste/i dell’occupazione del liceo avvenuta a gennaio. Il documento, firmato da 15 genitori, è rivolto ai docenti del Copernico e alla sua dirigenza, al Provveditorato, alla comunità scolastica, agli organi di stampa e a chi si è interessato alle iniziative di protesta da parte degli studenti nei primi mesi del 2022. Ecco il testo: “Siamo un gruppo di genitori del liceo Copernico di Bologna, alcune delle nostre figlie e alcuni dei nostri figli hanno partecipato all’occupazione della loro scuola nei giorni tra il 24 e il 26 gennaio 2022. Non vogliamo entrare nei termini delle loro motivazioni perchè non è nostro compito giudicare le ragioni che spingono degli adolescenti a prendere parola (se mai parlarne con loro e cercare di comprenderle). Tutti noi però abbiamo condiviso la loro decisione di essere formalmente assenti da scuola per partecipare a questa forma di protesta. A tutti noi è infatti parso importante che le ragazze e i ragazzi, dopo due anni di pandemia, provassero, seppur in modo magari maldestro e poco strategico, a prendere in mano i problemi che ravvedono nella scuola. Dai giorni subito successivi ha iniziato ad aleggiare l’ipotesi sempre più concreta di provvedimenti disciplinari da parte della scuola che ora sembrano essere sul punto di concretizzarsi almeno per i tre ragazzi più esposti. Nel frattempo ogni parte coinvolta, come spesso accade, interpreta gli avvenimenti con la propria diversa sensibilità. Anche su questo non ci sentiamo di esprimere giudizi affrettati, però ricordiamo che i tre ragazzi che si sono più esposti e che stanno subendo ora una pressione non indifferente sono coloro che si sono assunti con coraggio e serietà la responsabilità di un evento collettivo. Continuiamo a ritenere, come il primo giorno, che non sia un provvedimento disciplinare la risposta ad una richiesta di ascolto seppure post attraverso mezzi non istituzionali e ci sembra che all’interno della scuola si sia aperta una frattura che solo in un clima disteso e in un confronto sano potrà trovare ricomposizione. Siamo noi adulti a dover favorire questo dialogo, per questo chiediamo che al posto delle sanzioni disciplinari, la cui funzione educativa in questo contesto ci è oscura, si crei occasione per un confronto aperto tra ragazzi, genitori e scuola sui temi portati alla luce dagli studenti e dalle studentesse della scuola. Per questo chiediamo ascolto agli organi scolastici coinvolti e adesione agli altri genitori e a chiunque si sia interessato a questi eventi”. All’appello si può aderire inviando un’email all’indirizzo genitori.eliocentrici@gmail.com e specificando se si è genitori del Copernico o altri soggetti.