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Riaperta l’ex caserma Sani: “Riprendiamoci gli spazi pubblici dismessi!”

“Rimarremo qui dentro 24 ore perchè con la nostra azione vogliamo mandare un messaggio diretto e chiaro a tutta la città”, scrive la rete D[i]ritti alla città al termine della critical mass che, partendo dai Prati di Caprara, ha toccato anche l’ex Staveco, l’ex Masini, l’ex banca di via Fioravanti e l’Xm24. Domani assemblea pubblica.

09 Ottobre 2021 - 19:02

L’ex caserma Staveco, l’ex caserma Masini, l’ex caserma Sani: sono alcune delle tappe della biciclettata per gli spazi pubblici dismessi organizzata per oggi dalla rete D[i]ritti alla città. La manifestazione sulle due ruote è partita dai Prati di Caprara, da lì la biciclettata ha raggiunto un secondo concentramento previsto in piazza San Francesco. “Questa città ha bisogno di spazi pubblici, per vivere e respirare!”, è il messaggio lanciato dai promotori dell’iniziativa nel corso della manifestazione: “Sono tanti gli spazi abbandonati e tanti i bisogni e le esigenze della città”. Oltre alle tre ex caserme, la critical mass ha toccato anche altri punti come l’ex banca di via Fioravanti (“Assegnata al gruppo Bancarotta ma mai aperta. Vogliamo spazi, non promesse al vento!”) e l’area che ospitava l’Xm24 poi sgomberato (“Uno dei simboli della politica disastrosa sugli spazi dell’amministrazione”). A seguire, tappa all’ex Sani con sorpresa finale: “Abbiamo riaperto l’ex caserma, rimarremo qui dentro 24 ore perchè con la nostra azione vogliamo mandare un messaggio diretto e chiaro a tutta la città. Risvegliamoci e ricominciamo a sperimentare e costruire insieme un percorso dal basso, indipendente, il più ampio possibile, per riprenderci gli spazi che sono anche nostri! Domenica alle ore 11, come primo atto, si terrà un’assemblea pubblica autogestita. Siete tuttə invitatə!”.

Il comunicato diffuso da D[i]ritti alla città al termine della biciclettata: “Oggi abbiamo attraversato pedalando la città e abbiamo toccato tanti spazi pubblici in abbandono, per reclamare a gran voce che non vengano privatizzati e che tornino a vivere per tuttə. Ma non ci basta! Abbiamo voluto accendere i riflettori su uno di questi spazi per accenderli su tutti: siamo entratə alla ex caserma Sani, luogo che abbiamo potuto gia` attraversare per un periodo troppo breve ma abbastanza lungo da farcene capire il potenziale come spazio pubblico e sociale. Questa ex caserma è una delle tre inclusa nell’accordo che il Comune di Bologna ha siglato con Cassa Depositi e Prestiti in tutta fretta e decisamente in sordina quest’estate, per la ‘riqualificazione’ (leggi speculazione) di queste aree. Qui con un concorso internazionale, l’amministrazione ha deciso di seguire la strada della valorizzazione intesa come puro valore monetario: il progetto prevede la demolizione dei vecchi edifici, l’abbattimento di gran parte degli alberi per costruire abitazioni private, supermercati, hotel, parcheggi. Siamo qui per ribadire che gli spazi pubblici devono rimanere pubblici! Queste aree (caserme, aree verdi, negozi, aree ferroviarie, etc..) devono essere destinate ad uso sociale e non svendute sul mercato immobiliare, perche` in questa città servono spazi per la soddisfazione di bisogni molteplici, fuori dai condizionamenti e dalle forme monopolistiche del mercato. L‘amministrazione non può delegare la propria responsabilità chiamandosi fuori e lasciando piena libertà all’ente di turno che fa operazioni speculative. Siamo qui perchè crediamo in una forma reale di partecipazione, di autogestione e di cura della cosa pubblica. In questa città l’amministrazone si vanta di essere progressista, il fiore all’occhiello delle politiche di partecipazione cittadina alle scelte urbanistiche, ma in più occasioni abbiamo potuto vedere, partecipando in prima persona, come nella realtà questi processi siano pura retorica. L’iniziativa sociale e la partecipazione per noi sono altro: lasciare spazi/o e lasciare che le persone possano scegliere e autodeterminare i modi e i luoghi di aggregazione e non solo di che colore mettere i fiori nelle aiuole, o altri elementi marginali alla reale posta in gioco. Vogliamo spazi da autogestire collettivamente per una socialità non mercificata e non relegata nei luoghi del consumo, per una cultura indipendente realmente accessibile e inclusiva, per dare casa a chi non ce l’ha, per promuovere la salute, per creare relazioni e luoghi per viverle e per continuare a generare spontaneamente altre proposte di vita. Rimarremo qui dentro 24 ore perchè con la nostra azione vogliamo mandare un messaggio diretto e chiaro a tutta la città: risvegliamoci e ricominciamo a sperimentare e costruire insieme un percorso dal basso, indipendente, il più ampio possibile, per riprenderci gli spazi che sono anche nostri! Domenica alle ore 11, come primo atto, si terrà un’assemblea pubblica autogestita. Siete tuttə invitatə!”.

Il programma della due giorni prevede per oggi: alle 19 “birrette e socialità”, alle 22 concerti. Domani, invece: alle 11 assemblea pubblica, alle 13 pranzo, alle 15 passeggiata “in Sani”.