Sabato la manifestazione lanciata dopo l’assemblea di un mese fa in vicolo Bolognetti, con partenza alle 16 da piazza XX Settembre. Numerose le realtà promotrici e aderenti: “A un anno dalla dichiarazione di emergenza climatica si è parlato molto di svolta ecologica, ma poche o nulle sono le azioni messe realmente in campo dalle istituzioni”.
In piazza per “una rivoluzione ambientale a Bologna”, con la richiesta di “cinque azioni immediate per invertire la direzione dello sviluppo che si sta portando avanti troppo spesso in opposta direzione ai proclami di facciata”. Mancano pochi giorni alla manifestazione delle lotte ambientali prevista per sabato, con partenza alle 16 da piazza XX Settembre. “A un anno dalla dichiarazione di emergenza climatica si è parlato molto di svolta ecologica, ma poche o nulle sono le azioni messe realmente in campo dalle istituzioni. Da questa considerazione condivisa è nata l’iniziativa di comitati, realtà cittadine assieme a tante e tanti singoli che si sono incontrate il 13 settembre a vicolo Bolognetti a rappresentanza di cittadine e cittadini preoccupati per l’assenza di politiche di contrasto attivo al cambiamento climatico”, spiegano le tante realtà promotrici che oggi hanno tenuto una conferenza stampa a Palazzo D’Accursio.
La prima richiesta avanzata in vista della manifestazione è rivedere il Pug. “Stop speculazione e consumo di suolo: no al taglio di centinaia di alberi, no a nuove colate di cemento- si può leggere nella piattaforma dell’iniziativa- no alla costruzione di migliaia di appartamenti e centri commerciali, no alla costruzione di nuovi distributori di carburante su suolo agricolo; sì alla tutela Prati di Caprara e ad un percorso che porti finalmente restituire alla città le aree dismesse”. La seconda richiesta porta avanti il “no” all’allargamento della tangenziale: “Non possiamo più permetterci 180.000 auto e tir alle porte di Bologna e di cementificare (espropriando) decine di ettari di terreni. Allargare un’autostrada in mezzo alla città è un incentivo all’uso dell’automobile, il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno. Servono soluzioni di mobilità sostenibile realmente democratiche, che riducano emissioni e traffico per tutelare la salute e il clima della città”. Il terzo punto riguarda “una mobilità pubblica e gratuita: occorre ripensare il ruolo di un aeroporto che si trova a pochi km dal centro cittadino con conseguenze devastanti in emissioni e inquinamento acustico, a partire dall’inutile People Mover, un’opera da 125 milioni già vecchia e inutile. Vogliamo investimenti per la gratuità del trasporto pubblico locale e il completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano!”. Poi, la sovranità alimentare: “Quando parliamo di salute, parliamo di alimentazione sana, quando parliamo di ambiente, parliamo di un modello di produzione e di distribuzione etica che rispetta il territorio. Basta supermercati, servono spazi solidali di scambio, commercio di prossimità, mercati rionali e contadini”. La quinta richiesta è quella di “usare il Recovery Fund per cambiare rotta: la pioggia di miliardi che arriverà dall’Unione Europea per far fronte alla crisi non può essere utilizzata per accelerare il ritorno al mondo pre-pandemico. Non abbiamo bisogno di annunci spot e progetti di green washing, ma di azioni concrete in netta discontinuità per rendere la nostra città (e la nostra Regione) più vivibile e sostenibile, riducendo le emissioni”.
Sono 13 le realtà che promuovono la manifestazione ambientalista: Ex Caserma Mazzoni Bene Comune; CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare; Utr Ecologia Politica Bologna; Vogliamo pane, non oil; Legambiente Bologna; Làbas; Salvaiciclisti Bologna; Aria Pesa; Extinction Rebellion Bologna; Rigenerazione No Speculazione; Fridays For Future – Bologna; Amo Bologna; Camilla: emporio di comunità. La lista delle adesioni, in aggiornamento, al momento vede: Arvaia – Cooperativa di cittadini coltivatori biologici; Comitato Salute e Ambiente Emilia-Romagna; Stop taglio alberi sez. Bologna; ExAequo Cooperativa di commercio equosolidale; Tpo; 20Pietre; Adl Cobas Emilia-Romagna; Cobas Lavoro Privato Bologna; Unione Sindacale Italiana (Usi-Cit).
“La manifestazione si svolgerà con un corteo nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, con l’utilizzo obbligatorio della mascherina per tutti e il rispetto delle distanze”, comunicano gli organizzatori.