Presidio contro le espulsioni dai Cas e le multe a carico delle/i richiedenti asilo che hanno superato i 5.900 euro di reddito: le testimonianza di alcuni di loro. Nel corso di un incontro, i funzionari della Prefettura hanno escluso la revoca dei due provvedimenti e quindi "la lotta va avanti", promette il Coordinamento Migranti.
Migranti: “Cassazione dà ragione alle nostre lotte, ma arriva tardi”
L'ordinanza della Corte riconosce che nel Centro Mattei "non è mai stato possibile rispettare il distanziamento sociale e garantire la salute dei richiedenti asilo", scrive il Coordinamento Migranti, ma la notizia arriva "proprio nel momento in cui gli stessi migranti vengono cacciati in massa dai Cas e multati": per questo, sabato, presidio in Prefettura.
Richiedenti asilo espulsi dai centri di accoglienza, con richieste di rimborso da migliaia di euro
Nelle ultime settimane si sono verificati "decine e decine" di casi, segnala il Coordinamento Migranti, spiegando che secondo la Prefettura questi richiedenti asilo hanno guadagnato in un anno più dei 5.900 euro dell'assegno sociale, "cifra che a Bologna non basta nemmeno per affittare una stanza".
La Giunta continua a promettere, le/i migranti vogliono fatti: “Chiudere il Mattei”
Il Coordinamento Migranti fa il punto su questo e altri temi affrontati nel corso di un incontro con l'amministrazione: dito puntato "contro quelle politiche e pratiche amministrative del Comune che rendono difficile ottenere e rinnovare un permesso di soggiorno e il ricongiungimento familiare, conseguire la cittadinanza, accedere ai servizi pubblici che dipendono dalla tessera sanitaria".
Fuori dal Piano freddo “altro che irriducibili”: una risposta al sindaco
Tra chi vive in strada "c'è molta voglia di riscatto. Ci sono ragazzi che lavorano ogni notte all'interporto. Sono i working poors della nostra città", scrivono le Staffette Solidali diffondendo un video girato insieme ad alcune delle persone senza dimora incontrate negli ultimi due anni.
Sulla “strada della morte” che corre verso l’Interporto
"Abbiamo chiesto in tutti i modi di mettere in sicurezza quella strada e di garantire collegamenti anche di notte", scrive il Coordinamento Migranti dopo la morte di Muhammad Nazam. Non una di meno: "Non è stato un incidente, ma il risultato di leggi razziste e discriminatorie che continuano a uccidere nei luoghi di lavoro".
Muore all’alba mentre va a lavorare all’Interporto
L'incidente stradale stamattina, riferiscono i Si Cobas: Muhammad Nazam lavorava alla Yoox per Lis ed "era l’unico uomo che insieme alle mamme aveva richiesto il turno centrale. Aveva delle fragilità e stava facendo delle cure per le quali era importante avere una regolarità del sonno. Aveva chiesto il turno centrale e gli era stato negato".
::: Notizie brevi :::
Azione comunicativa davanti a una chiesa: "Non sarà un appello del Papa (o un invito del Presidente) a farci mettere su famiglia" | Non Una Di Meno: "Sentenza Yoox ha limiti, ma è anche grande vittoria delle lavoratrici migranti" | Nuove torri al Fossolo, dalla Giunta ancora "green washing e finta comprensione per disagi residenti".
Magazzino FedEx/Tnt riapre con meno facchini? Si Cobas pronti a mobilitazione
Il sindacato di base, che aveva denunciato licenziamenti via WhatsApp il 31 di dicembre, interviene in seguito a una comunicazione alla stampa di Zampieri holding: "Dichiarazioni molto ambigue". Lunedì i lavoratori si riuniranno per decidere "come portare fino in fondo" la vertenza.
All’Interporto ancora licenziamenti via Whatsapp
Mandati a casa 90 lavoratori di un'azienda che lavorava in appalto per il colosso Tnt/FedEx. Si Cobas: "Sistema predatorio basato sullo sfruttamento, ogni giorno si cerca di massimizzare il profitto imponendo condizioni di lavoro sempre peggiori".
Interporto: la città della logistica dove lo sfruttamento è “intermodale”
Inchiesta a cura di Zic.it sull'immenso polo logistico bolognese: la storia dell'infrastruttura e della società che la gestisce, le trasformazioni che hanno interessato la manodopera, le morti di Yaya Yafa e Ogbemudia Osifo. Nell'approfondimento spazio anche alle lotte delle/i lavoratrici/ori, alla testimonianza di un'operaia e ad un focus sul connubio tra propaganda e ristorazione.
Dal magazzino Sda: “Dopo gli scioperi e le promesse, non è cambiato nulla”
"Non è stato restituito nulla delle ore lavorate e non pagate. Gli straordinari continuano a non essere retribuiti e non viene corrisposta la maggiorazione per le domeniche", segnala il Coordinamento Migranti: per questo in molti "stanno rifiutando di lavorare tutte le ore che azienda e cooperativa richiedono attraverso le agenzie interinali".