L’ordinanza della Corte riconosce che nel Centro Mattei “non è mai stato possibile rispettare il distanziamento sociale e garantire la salute dei richiedenti asilo”, scrive il Coordinamento Migranti, ma la notizia arriva “proprio nel momento in cui gli stessi migranti vengono cacciati in massa dai Cas e multati”: per questo, sabato, presidio in Prefettura.
“Ieri la Corte di Cassazione ha riconosciuto, con un’ordinanza che segue a un ricorso dell’Asgi, quello che i migranti hanno denunciato ripetutamente durante la pandemia, in piazza e nei comunicati, ovvero che dentro al Centro Mattei non è mai stato possibile rispettare il distanziamento sociale e garantire la salute dei migranti”. Così il Coordinamento Migranti, che aggiunge: “È una notizia che una volta in più conferma le ragioni delle lotte dei migranti del Mattei, che fin dall’inizio hanno chiesto la chiusura definitiva di quel centro che negli anni è diventato il dormitorio pubblico dell’Interporto e che durante la pandemia ha continuato ad alloggiare i migranti in container da 14 persone. Tuttavia è una notizia che arriva tardi, proprio nel momento in cui gli stessi migranti vengono cacciati in massa dai Cas e multati dal ministero degli Interni per cifre che arrivano fino a 20.000 euro”. Per questo motivo, segnala il Coordinamento Migranti, sabato “saremo di nuovo in piazza, per chiedere ancora una volta la chiusura del Mattei e ribadire che questo non può avvenire sulla pelle di centinaia di migranti dell’accoglienza che sono messi in strada e indebitati” l’appuntamento è alle 11, per presidio con conferenza stampa in piazza Roosevelt, di fronte alla Prefettura.