Prefettura: ex-Hub “riaprirà come Cas a settembre” | Sparito incontro sul cohousing, Xm24: “Comune evita confronto”. Verso sgombero? Aitini: “Decide Questura” | Dozza, suicida detenuto | Fiera, assemblea lavoratori approva accordo personale | Parte “Piazza Verdi Village”, ma a Modena bocciata la coop | Usb: su madri lavoratrici “tempesta perfetta”.
L’ex Hub per richiedenti asilo di via Mattei riaprirà come Cas alla fine di settembre. E’ quello che cha comunicato la Prefettura dopo che ieri si è tenuto un tavolo di confronto tra il prefetto Patrizia Impresa e il Comune. La Prefettura ha fatto anche sapere che sono stati pubblicati due nuovi bandi per l’erogazione dei servizi di accoglienza destinati a richiedenti asilo: uno per centri collettivi di capienza inferiore ai 50 posti, l’altro per centri tra i 51 e i 300 posti. Infine, nell’incontro è stata affrontata anche la questione delle prospettive occupazionali dei lavoratori dell’accoglienza, “per i quali- scrive la Prefettura- è fatta salva la clausola sociale prevista dal nuovo Schema di capitolato, che consente alle imprese, nel rispetto delle esigenze organizzative e tecniche previste per l’erogazione del servizio, di assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante nel settore”.
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“Lo scorso 16 maggio Daniele Ara, presidente del quartiere Navile, aveva annunciato- ricorda l’Xm24– un incontro pubblico per approfondire la ‘questione del co-housing’ in Bolognina e le politiche comunali sul tema abitativo. Durante quella seduta pubblica, in tante e tanti abbiamo trasformato un mesto passaggio burocratico dell’assessore all’urbanistica in un’occasione di partecipazione reale: all’amministrazione sono state mosse accuse puntuali, domande precise poste dagli abitanti del quartiere mentre sotto la sede dell’incontro un presidio colorato animava il parco e poi muoveva in corteo per le strade del quartiere. Sulla base di quanto promesso da Ara, abbiamo aspettato il 19 giugno per affrontare pubblicamente la questione co-housing: per chiedere finalmente ai responsabili perchè al posto di uno spazio pubblico attraversato settimanalmente da migliaia di persone, Xm24, preferiscono imporre 10 appartamenti privati. Ma dell’incontro nessuna notizia; è saltato. Ara, in conversazioni informali ora lascia intendere che probabilmente se ne parlerà a settembre, chissà… Forse si immaginano un bel laboratorio partecipato, ricco di post-it da attaccare sulle macerie di Xm24, un’esperienza ventennale di cui ora minacciano, in modo sempre più insistente, lo sgombero. Se credono che per evitare il confronto sia sufficiente non presentarsi o posticipare agli incontri pubblici, si sbagliano di grosso: il conto dei loro errori glielo andremo a chiedere tutti insieme il 29 giugno”.
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Sempre rispetto a Xm24, l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini insiste: “La volontà dell’amministrazione è chiara: da lì se ne devono andare. Spero che lo facciano e lascino libero l’immobile”. Quindi c’è da aspettarsi uno sgombero? “È la Questura che decide”
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Suicidio all’interno della carcere della Dozza, ieri mattina. A togliersi la vita impiccandosi è stato un detenuto di 60 anni, imputato in Corte d’Assise per un omicidio avvenuto il 5 dicembre del 1999. La Procura aveva chiesto l’ergastolo e la sentenza sarebbe stata emessa tra una settimana. L’uomo era stato arrestato nel giugno del 2018.
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L’assemblea dei dipendenti della Fiera ha approvato l’accordo sulla riorganizzazione del personale: l’intesa, sottoposta al vaglio dell’assemblea nella giornata di ieri, è stata approvata con 70 voti favorevoli, 22 astenuti e otto contrari.
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Cominceranno domani le iniziative del “Piazza Verdi Village”, la nuova rassegna estiva in piazza Verdi e zone limitrofe che il Comune quest’anno ha affidato alla cooperativa Le Macchine Celibi. Il programma è stato presentato ieri, ma nella stessa giornata si è venuto a sapere che intanto la medesima coop ha perso la possibilità di gestire i servizi bibliotecari di Modena. L’amministrazione modenese ha escluso la proposta de Le Macchine Celibi perchè “anomala”: dalle verifiche successive alla proposta di aggiudicazione, infatti, è emerso che l’offerta, la peggiore rispetto alle valutazioni sulla qualità ma che sarebbe risultata vincitrice in virtù di un ribasso economico del 14%, “non applica correttamente la clausola sociale”. Si rischierebbero troppe vertenze, ha sancito il Comune di Modena, a causa di “un risparmio sul costo del lavoro giustificato con un trattamento economico fortemente ridotto rispetto al calcolo della base d’asta non considerando, in particolare, l’anzianità di servizio e contando sull’azzeramento dei costi Irap”.
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“L’aumento della precarietà, la diminuzione dei servizi pubblici per l’infanzia e l’aumento delle rette, la persistenza della diseguaglianza dei redditi tra uomini e donne, l’allungamento dell’età pensionabile che fa venir meno l’aiuto delle nonne e dei nonni, sono tutti fattori che costringono le madri a rinunciare al lavoro. Con le politiche di austerity e neoliberiste sulle lavoratrici si sta addensando la cosiddetta tempesta perfetta” e su questi temi “va svolta una grande battaglia”. Lo scrive l’Usb bolognese, commentando i dati sulle donne che in Emilia-Romagna perdono il lavoro a causa della maternità.