Pianoro, infortunio sul lavoro | Ausl: a Bartolini 117 diagnosi di Covid-19, 2 alla Sda, nessuna all’Interporto. Finora nessun altro caso al Cas Mattei | Ya Basta: “Concluso crowdfunding, raccolti 25.000 euro per progetti solidali”. Brigate Mutuo Soccorso attive anche a luglio. | Assemblea sindacati base “partecipatissima”, personale nidi verso sciopero.
Dipendente di una ditta di climatizzatori, stava lavorando all’apparecchio installato in un supermercato del comune appenninico. Poco dopo mezzogiorno di ieri il lavoratore, di 54 anni, è caduto da una scala, riportando un trauma cranico e fratture agli arti. È stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna.
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Sono a oggi 117 i casi di positività al Coronavirus legati al focolaio nel magazzino Bartolini in zona Roveri a Bologna
(78 sono dipendenti e 39 tra familiari e contatti), 2 tra i lavoratori degli stabilimenti Sda nel bolognese (ma non all’Interporto), 10 tra gli ospiti del Cas di via Mattei, dove mancherebbero da testare solo 9 operatori. Lo comunica il dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl di Bologna, che ha inoltre assicurato che non sono stati riscontrati finora contagi al polo logistico.
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“Si è da poco conclusa la nostra raccolta fondi su Produzioni Dal Basso, avviata i primi giorni di aprile, in pieno lockdown, per sostenere le spese dei progetti implementati per affrontare la crisi sanitaria e socio-economica senza lasciare indietro nessun*. Grazie a 672 sostenitori abbiamo raccolto oltre 25.000 euro, che ci hanno permesso di creare reti di mutuo soccorso e solidarietà sul territorio bolognese”. Lo scrive Ya Basta Bologna, citando le esperienze delle Staffette alimentari partigiane e del Laboratorio Salute Popolare. “Assieme all’Associazione Bianca Guidetti Serra – aggiungono – abbiamo acquistato e consegnato 150 euro di spesa settimanale ad alcuni detenuti” ai domiciliari. Continuerà per tutto luglio, infine, l’attività delle Brigate di Mutuo Soccorso: “Stiamo tuttora consegnando più di 250 pacchi alimentari (per un totale di 4000 kg di alimenti) a 40 famiglie in difficoltà economica nei quartieri Santo Stefano e Porto-Saragozza, in corrispondenza dei Municipi Sociali Tpo e Làbas”.
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“Una partecipatissima assemblea online del personale dei nidi comunali indetta da Adi, Cobas e Sgb, ha deciso all’unanimità di non subire” la riapertura dei centri estivi per bambini da 9 a 36 mesi. Lo scrivono i tre sindacati, che si preparano allo sciopero. Proseguono: “Educat* e collaborat* hanno manifestato la volontà di incontrare i rappresentanti dei genitori nei comitati di gestione” per ” chiarire in modo aperto e trasparente la loro battaglia ed esprimere anche le loro fortissime preoccupazioni” rispetto “all’avvio dell’anno educativo a settembre. Quale organizzazione quando saranno presenti tutti i bambini? Che gruppi si faranno, in quali spazi e con che orario? Solo 6 ore al mattino o orario pieno? Quanto personale in più occorrerà? Gli spazi saranno sufficienti? Non c’è più tempo per tergiversare Infine sul versante contrattuale, si è in presenza di veri e propri illeciti”, che i sindacati hanno esposto oggi in Prefettura in sede di conciliazione.