E’ iniziata così la requisitoria finale della Procura generale nell’ambito del procedimento a carico di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia: tanto che le manovre per fuorviare le indagini furono organizzate “già prima che l’attentato fosse realizzato materialmente”, ha sottolineato in aula l’accusa.
“Tutti i processi per strage sono stati afflitti dal virus del depistaggio, per questo l’accertamento della verità è stato sempre molto difficile”. Con queste parole la Procura generale di Bologna ha iniziato ieri la requisitoria finale del processo sulla strage del 2 agosto 1980 a carico di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia. Bellini in particolare è accusato di concorso nell’attentato assieme ai Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, i tre Nar già condannati in via definitiva (un quarto, Gilberto Cavallini, è stato invece condannato in primo grado all’ergastolo sempre per concorso nella strage). Proprio le sentenze definitive sulla strage a carico dei tre terroristi neri, ha affermato l’accusa, costituiscono “il punto di partenza della nostra indagine e di questo processo, e per noi sono una base solida: sono stati loro”.
La prima parte della requisitoria si è soffermata principalmente sul ruolo del capo della P2, Licio Gelli, ritenuto dalla Procura generale uno dei mandanti e finanziatori della strage assieme ad Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi (tutti e quattro deceduti, quindi non più processabili). “Il piduista Federico Umberto D’Amato venne incaricato da Licio Gelli dell’operazione Bologna e sovvenzionato con 850.000 dollari non perché fosse un piduista qualsiasi, ma perché aveva un potere enorme e godeva di protezioni politiche enormi, a cui associava l’amicizia con Francesco Cossiga“, ha sostenuto la Procura in aula: dunque “non c’è da meravigliarsi che Gelli si sia rivolto all’uomo che dava più garanzie per manovrare i gangli del potere e appoggiare operazioni di depistaggio già prima che la strage fosse realizzata materialmente”. La requisitoria proseguirà nei prossimi giorni, poi ci saranno le arringhe dei legali di parte civile e poi toccherà ai difensori degli imputati.