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Dopo il No Draghi Day: “Avanti con la mobilitazione unitaria contro le politiche del Governo”

Ieri manifestazione dei sindacati di base da piazza dell’Unità al Sant’Orsola con tappe davanti a un’agenzia di lavoro interinale, a Hera e all’Ispettorato del lavoro. In piazza anche i lavoratori dell’Ikea di Piacenza in lotta contro il licenziamento di 120 precari. Presidio all’Ipercoop di Villanova nell’ambito della vertenza EasyCoop.

05 Dicembre 2021 - 14:32

Ieri a Bologna “oltre 500 persone in corteo con il sindacalismo di base e conflittuale nella giornata nazionale di mobilitazione contro le politiche economiche e sociali del Governo Draghi. Oltre agli organizzatori Adl Cobas, Cobas, Sgb, Usb, Usi-Cit vi hanno preso parte diverse organizzazioni sociali e politiche che insieme hanno deciso di partire da piazza dell’Unità e dare vita ad un corteo”, racconta un comunicato inviato in redazione da Sgb. “La manifestazione, partita da piazza dell’unità si è trovata la strada verso via Indipendenza sbarrata da un ingente spiegamento di forze di polizia e ha quindi deciso di percorrere i viali fino all’altezza di porta san vitale per poi concludersi davanti all’ospedale Sant’Orsola”, continua il comunicato: “Qui si sono svolti i comizi finali nei quali da parte di tutte le organizzazioni partecipanti è stata ribadita l’importanza del rilancio dei servizi pubblici ed in particolare della sanità pubblica e della necessità di assunzioni di massa di personale a tempo indeterminato. In precedenza il corteo ha fatto altre tre tappe, la prima davanti ad una agenzia di lavoro interinale dove è stato srotolato uno striscione di denuncia delle inaccettabili condizioni contrattuali a cui vengono sottoposti i lavoratori. La seconda tappa davanti la sede dell’Ispettorato del lavoro sotto le cui finestre è stato denunciato che i controlli delle condizioni di sicurezza e di rispetto dei contratti nei luoghi di lavoro, in particolare nell’area dell’interporto, vengono fatti preavvisando le aziende e che il ‘nuovo’ lavoro è quasi esclusivamente precario, sottopagato e per nulla formato. Con queste condizioni strutturali non deve stupire purtroppo che vi siano feriti e morti sul lavoro. La terza tappa di fronte ad Hera dove è stata rilanciata la mobilitazione contro l’aumento vertiginoso, per motivi speculativi, dei costi delle fonti energetiche che stanno generando un aumento del carovita senza precedenti e delle politiche del Governo che non sono minimamente in grado di invertire la rotta per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e non solo. La manifestazione si è conclusa con la dichiarata volontà da parte di tutte le organizzazioni di proseguire unitariamente nella mobilitazione con l’obbiettivo di fare crescere sempre più un movimento popolare in grado di contrastare le politiche del Governo Draghi”.

Alla manifestazione bolognese era presente “anche una folta rappresentanza dei lavoratori Ikea di Piacenza, in lotta con Usb contro la decisione della multinazionale di liberarsi di 120 precari (tempi determinati e interinali). Una decisione scellerata che si inscrive nel più ampio progetto Ikea di rendere il lavoro nei suoi magazzini ancora più precario e meno pagato”, spiega Usb Lavoro privato – Logistica: “I 120 lavoratori da anni prestano la loro opera nei magazzini Ikea, ma l’azienda ha annunciato un mese fa che i loro contratti non sarebbero stati rinnovati. Guarda caso, proprio quando un terzo di loro ha maturato le condizioni per l’assunzione a tempo indeterminato, ‘promessa’ tempo addietro da Ikea. UsbB ha proclamato lo stato di agitazione in Ikea e ha avviato con i lavoratori la lotta per arrivare alle assunzioni a tempo indeterminato”.

Sempre ieri, i Si Cobas erano anche “davanti all’Ipercoop di Villanova a Bologna per denunciare ancora una volta le condizioni di lavoro all’interno di Easy Coop nel magazzino di Castel Maggiore. I valori e il codice etico della Coop che vanta di essere la promotrice dell’uguaglianza sociale dei diritti nei suoi suoi magazzini- scrive il sindacato- si contraddicono nei fatti con le testimonianze dei lavoratori che, all’interno dei luoghi di lavoro a marchio Coop, attraverso appalti e subappalti, subiscono e si vedono peggiorare le condizioni economiche giorno per giorno. Siamo a fianco di tutti i lavoratori che vivono le stesse condizioni di sfruttamento all’interno del mondo della Coop e, sosterremo fino alla fine la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno deciso di organizzarsi col Si Cobas e alzare la testa per richiedere i propri diritti!”.