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Castel Maggiore, serrata al magazzino Coop dopo quattro giorni di sciopero

Si Cobas: “I signori delle cooperative pur di evitare il confronto con i loro soci-lavoratori preferiscono abbassare le serrande e dislocare la merce a 150 chilometri da Bologna: atteggiamento irresponsabile e privo di etica”.

04 Dicembre 2021 - 13:01

“Apprendiamo con stupore la scelta di Coop e Digitail di chiudere il magazzino di Castel Maggiore effettuando nei fatti una serrata verso i lavoratori/trici dell’appalto EasyCoop che da 4 giorni stavano scioperando“. Lo scrivono i Si Cobas.

Spiega il sindacato: “Ciò avviene senza alcuna comunicazione ufficiale da parte delle aziende che lasciano a casa circa 70 lavoratori/trici per ritorsione e in reazione allo sciopero. Quattro giorni consecutivi per dire basta alla precarietà prevalente nell’appalto in cui circa il 60% del personale è a tempo determinato e assunto con agenzie di somministrazione. Basta a ritmi di lavoro estenuanti ai quali i facchini sono costretti nei magazzini Coop dove vengono preparate le spese ordinate online. E proprio negli appalti Coop dove non dovrebbero esistere cooperative spuria o aziende non rispettose dei diritti dei lavoratori, nemmeno si applica il corretto contratto di categoria. Infatti i ‘Facchini preparatori di spesa”’pur svolgendo un puro lavoro di logistica e magazzino si ritrovano tutti inquadrati nel CCNL Pulizie con una perdita secca del salario di circa 300 euro mensili.. La continua richiesta di aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro aumenta il fattore rischio a scapito della salute e della sicurezza dei lavoratori ai quali nei periodi di picco viene richiesta una media giornaliera produttiva di preparazione di 1000 spese al giorno. Preparare una spesa significa muoversi attraverso il magazzino spostando una gabbia che contiene circa 9 casse di plastica che pesano ciascuna 10/15 kg prelevare i prodotti nel magazzino suddiviso in reparti inclusi quelli dei surgelati a – 20° e poi dopo aver corso per riempire i carrelli corre nuovamente spostandosi a caricare i furgoni che portano la spesa Coop a casa dei bolognesi. Tutto ciò si ripete all’infinito nel turno di lavoro interrotto brevemente solo da una pausa di 15 mn. L’aumento continuo di infortuni e malattie professionali in particolare a carico dell’apparato muscolo scheletrico nel settore della logistica testimonia la necessità sempre più impellente di intervento nel settore”.

“Oggi purtroppo – si legge in conclusione – ancora una volta assistiamo all’arroganza dei signori delle Cooperative che pur di evitare il confronto con i loro soci-lavoratori preferiscono abbassare le serrande e dislocare la merce a 150 km da Bologna come è successo in questo caso in reazione alle rivendicazioni dei lavoratori. Se vogliamo usare i giusti termini i lavoratori in appalto alla Coop hanno scioperato per rivendicare un giusto salario e maggiore sicurezza, azienda in appalto e Coop hanno risposto effettuando una serrata ritorsiva.. come nella più becera tradizione padronale. Riteniamo questo atteggiamento del tutto irresponsabile e privo di etica e rispetto verso lavoratori e lavoratrici”.