Preoccupazione per la salute e i salari di chi lavora tra università, spettacolo, logistica. Intanto saltano diverse iniziative, ma circoli e palestre popolari possono riaprire dopo i chiarimenti di viale Aldo Moro. Alla Dozza non possono più entrare né volontari né familiari.
La Regione ha diffuso nella serata di ieri una circolare che specifica quali attività restano escluse dal perimetro dell’ordinanza emessa domenica rispetto alla diffusione del Covid-19 (23 i casi in regione, 17 nel piacentino, 4 a Parma, uno a Modena e uno a Rimini). Via libera dunque a corsi linguistici, musicali e scuola guida, all’apertura di palestre e piscine, ad attività produttive e di servizio, pubblici esercizi e mense, ad eccezione di quelle “richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc)”. Nessuno stop neanche a visite turistiche guidate, mercati settimanali, matrimoni, funerali, sostegno ad anziani e diersamente abili, e, limitatamente alla “parte di ordinaria attività”, a centri di aggregazione sociale come circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani.
Poco dopo, circolo Guernelli e palestra Gino Milli hanno annunciato la ripartenza delle attività che erano state sospese. Di alcune iniziative previste in settimana in città, invece, è stato comunicato l’annullamento: è il caso della presentazione del numero 49 della rivista Zapruder che si sarebbe dovuto tenere oggi ad Antitesi e dell’iniziativa sul reato di devastazione e saccheggio che diverse realtà promuovevano per giovedì in continuità con quella della settimana scorsa della rete Stop decreti sicurezza.
Mediterrenea scrive che “seguendo le indicazioni delle autorità politiche e sanitarie, decine di eventi di raccolta fondi promossi in questi giorni dai comitati territoriali di Mediterranea Saving Humans per una rapida ripartenza della Mare Jonio sono stati annullati. La tutela della salute è ovviamente la nostra priorità, in mare e in terra, e molti tra i nostri volontari sanitari lavorano negli ospedali e nelle strutture pubbliche in tutto il paese, oggi con più impegno che mai. La situazione nel Mediterraneo centrale è sempre di assoluta emergenza, centinaia di persone sono in fuga dalla Libia rischiando la vita. È importante, tornare in mare al più presto. Tutti coloro che avrebbero partecipato ai nostri eventi possono contribuire online”, i riferimenti sono sul sito del progetto.
Agli interventi già diffusi ieri, intanto, si aggiungono ulteriori prese di posizione dei sindacati sul tema delle tutele da garantire ai lavoratori: non solo in termini di sicurezza personale, ma anche in riferimento alle possibili ricadute salariali. La Cub Sur ha chiesto al rettore “non solo la sospensione delle attività didattiche ma anche di ogni attività per la quale è prevista l’apertura al pubblico. In sostegno a tutti i lavoratori, pendolari o/e genitori degli stessi bimbi lasciati a casa da scuola sulla base dell’ordinanza regionale, chiediamo inoltre all’amministrazione di adottare un provvedimento precauzionale che attribuisca ai lavoratori che ne vorranno fruire giorni di assenza giustificata, dato che la necessità di non recarsi a lavoro è dettata da ragioni di salute pubblica e non dalla libera scelta dei lavoratori”.
I Si Cobas “vista la pecularietà del lavoro che vede i facchini e gli autisti in forza presso i magazzini della logistica, costanternente in contatto con merci e clienti su tutto il territorio anche in comuni molto vicini o addirittura interessati dalla rilevazione del Nuova Corona Virus Covid-19,” hanno chiesto che “venga rivisto il documento di valutazione di rischi (Duvri) per affrontare il nuovo pericolo biologico e per fornire ai lavoratori tutti gli strumenti di tutela protettivi come ad esempio mascherino protettive a conchiglia FFP3, guanti monouso e disinfettanti. Si ricorda che il datore di lavoro è responsabile in primis della tutela della salute e della sicurezza dei suoi dipendenti e quindi è tenuto ad aggiornare il Duvri, individuando ogni misura di protezione individuale ma anche attraverso la formazione e informazione da fornire ai lavoratori, che dovrà tenere conto delle raccomandazioni del Ministero della Salute in merito alla prevenzione del Nuova Corona Virus Covid-19”.
Torna a intervenire anche Usb, ponendo l’attenzione sulle conseguenze nel settore dello spettacolo e in quello museale: “Ogni attività bloccata significa sospensione del lavoro per tanti e tante. Tecnici di suono e luci, operatori, stagehand, facchini, montatori, maschere e tutti gli addetti a mansioni in questo settore. Siccome l’assenza dal lavoro non è volontaria né determinata da cause che dipendono dal lavoratore o dal datore, riteniamo necessario che tutti questi professionisti siano pienamente retribuiti nel periodo di chiusura. Le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus non possono ricadere sulle lavoratrici e lavoratori. Ogni necessario provvedimento di sospensione o chiusura di servizi o attività produttive non può ledere i diritti di chi lavora: né una perdita di salario né l’utilizzo forzato di ferie, permessi o malattia come giustificativo per l’assenza. Molti lavoratori del settore, inoltre, non sono diretti dipendenti dei soggetti per cui lavorano, ma hanno partita Iva o sono assunti tramite cooperativa. Questo rende più complicato parlare di retribuzione: riteniamo doveroso che i committenti intervengano con pagamenti in surroga, laddove necessario, per garantire la sussistenza dei lavoratori. Usb chiede inoltre l’attivazione di uno specifico tavolo di crisi regionale per l’adozione dei provvedimenti necessari alla tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori che garantisca omogeneità dei provvedimenti sul territorio, a partire dall’attivazione di ammortizzatori sociali ordinari e in deroga”.
Nel carcere della Dozza, infine, ha fatto sapere il garante dei detenuti, sono stati sospeso l’accesso dei volontari e i colloqui con familiari e non.