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Rivolta Pride travolge la città: “Lotta e cura senza paura!” [foto+audio]

“Siamo 60.000”, gioivano ieri al termine del corteo le realtà promotrici della manifestazione per l’autodeterminazione lgbtqia+: “La risposta più efficace alla violenza di stato che subiamo da questo governo fascista”.

02 Luglio 2023 - 14:34

Avevano annunciato il concentramento ai giardini di porta Saragozza alle 16 e la partenza alle 17. Ma al Rivolta Pride, ieri, c’erano così tante persone che il corteo è dovuto partire in anticipo, dieci minuti prima delle cinque era già in movimento lungo i viali.

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Rivola Pride 2023

A riassumere le rivendicazioni e le posizioni delle molte associazioni e collettivi che hanno promosso la mobilitazione uno dei primi interventi dal carro di apertura, raccolto da Zeroincondotta: “Il nostro è un movimento intersezionale, antirazzista, ecologista, femminista, antiabilista, ed è una lotta di lavoratorə per cambiare la  modalità di produzione sociale e di vita. Vogliamo una riforma radicale del diritto di famiglia! Vogliamo la piena autodeterminazione di genere per tuttə, senza tribunali e senza patologizzazione! Vogliamo un sistema educativo libero da pregiudizi e discriminazione! Vogliamo il diritto alla casa per tuttə, diritti e tutele sul lavoro, una riforma della legge 104 sulle disabilità, il riconoscimento e la decriminalizzazione del lavoro sessuale! Vogliamo tutele per le persone migranti, vogliamo il benessere complessivo e salute sessuale delle persone lgbtqia+, ma soprattutto abbiamo bisogno di spazio! E oggi ce lo prendiamo, se non ce lo danno! Abbiamo bisogno di un movimento lgbt e queer indipendente, autonomo dalla politica istituzionale, fuori dalle logiche commerciali di rainbow washing, che ci rende liberə di transitare tra generi e confini! Abbiamo bisogno i organizzarci e fare sì che la nostra favolosità irrompa nelle strade, tutto l’anno. È tempo di mobilitarci in forma organizzata anche fuori dai pride, per questo vi aspettiamo in piazza anche in autunno con una manifestazione lbgbtqia+ nazionale convocata da ‘Stati genderali’. A chi dice di sostenerci e di essere al nostro fianco vogliamo dire che non ci bastano rivendicazioni di bandiera sulla non discriminazione, vogliamo vedere riconosciuta la nostra dignità in ogni settore della vita pubblica e privata, inauguriamo una stagione di mobilitazione permanente, è la risposta più efficace alla violenza di stato che subiamo da questo governo fascista, che nei nostri confronti ha un’autentica ossessione, e che contro di noi agisce una persecuzione! Noi non siamo l’arma di distrazione di massa di questo governo, noi siamo l’argomento utilizzato per nascondere le evidenti inadeguatezze di chi è alla guida di questo paese. Le nostre comunità non stanno inseguendo l’agenda politica di questo governo, è l’agenda politica di questo governo che ci sta inseguendo!”

Intervellati dalla musica, sono stati numerosi e continui gli interventi dal primo dei cinque carri del Pride. A parlare e raccontare le molte discriminazioni subite in ogni contesto, educatorə, studentə, sex worker, genitori di famiglie omogenitoriali, collettivi femministi e trans e moltə altrə.

Al grido di “Siamo 60.000!” la manifestazione ha raggiunto intorno alle 20 piazza XX settembre, dove sono proseguiti interventi e musica e ha avuto luogo un momento performativo aperto a tuttə nel solco della ballroom scene, una sottocultura del movimento lgbtqia+ con forte connotazione antirazzista nata a New York negli anni ’60-’70. Nel frattempo, e per tutta la notte, le strade percorse da corteo e poi la Montagnola, lungo via Irnerio e in zona universitaria hanno continuato a essere affollate dalle migliaia di partecipanti al pride, dai corpi liberi e svestiti, dai colori dell’arcobaleno, dalla gioia e dalla rabbia.