Ieri sciopero contro regionalizzazione scuola, Cobas e Sgb davanti alla Regione | Insegnante sospesa per aver discusso il decreto sicurezza, Usb chiama presidio | Ieri Fridays for Future verso “sciopero globale del 24 maggio” | Ieri incontro “Lotte e diritti” di Usb | Concibò su Bancarotta: “Mai alternativa a Xm24”.
Sciopero contro la regionalizzazione della scuola, promosso da Sgb e Cobas: ieri è stata alta l’adesione fra i lavoratori, stando a quanto scrivono i sindacati sulle proprie pagine Facebook. Nella mattinata di ieri, nel palazzo della Regione, si è tenuto anche un incontro fra una delegazione dei due sindacati di base e il capo gabinetto alla presidenza della giunta regionale dove i sindacati hanno contestato l’assenza di dialogo da parte dell’ente pubblico con le organizzazioni dei lavoratori sul tema. Per i sindacati, in presidio ieri davanti al palazzo di viale Aldo Moro, la bozza del disegno di legge sull’autonomia presentata dall’Emilia-Romagna è “inaccettabile e deve essere fermata senza se e senza ma. E’ assurda la previsione di avere 20 sistemi scolastici diversi, ad esempio. Insomma, non possiamo chiedere modifiche alla proposta ma solo che venga fatta marcia indietro e la cancellino”. Ma la Regione “mantiene la sua posizione”, e l’agitazione continuerà, promettono i sindacati. Davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna era presente anche il comitato bolognese Scuola e costituzione.
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Parlando di scuola, in queste ore si stanno registrando numerosi attestati di solidarietà all’indirizzo di un’insegnante di Palermo “punita con una sospensione di 15 giorni dal Provveditorato di Palermo per non aver censurato la libertà di espressione dei propri studenti. In occasione della Giornata della Memoria, gli alunni della professoressa palermitana avevano prodotto un lavoro multimediale nel quale accostavano la violazione dei diritti umani delle leggi razziali con le limitazioni prodotte dall’attuale ‘Decreto sicurezza‘ sulle vite dei migranti. L’accusa rivolta alla docente è di non essere intervenuta immediatamente per redarguire gli alunni per una presunta inopportunità del loro lavoro”, questo quanto scrive Usb, che organizza in altre città e a Bologna un presidio “in difesa della libertà di istruzione” davanti alla Prefettura mercoledì prossimo, 22 maggio, alle ore 17. Da Bologna si registrano anche la solidarietà di Non Una Di Meno, Cobas e altre realtà sui social network all’insegnante.
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Ieri una “passeggiata ecologica verso il secondo sciopero globale del 24 maggio”, partita da Porta San Donato nel pomeriggio e organizzata da Fridays For Future. Alla camminata ha partecipato anche il Cua, che ha scritto: “Il presidio è partito da piazza di porta San Donato per andare a bloccare i viali! Non è possibile che sia la gente come noi a dover pagare gli sbagli di pochi, gli sbagli dei ricchi! Non è possibile che sia la gente come noi a doversi porre la domanda vivere o lavorare, vivere o studiare, vivere o morire! Vogliamo città vivibili e sostenibili, non città che detengono il primato di aria più inquinata! Invitiamo tutte e tutti a partecipare al secondo sciopero globale per il clima il 24 Maggio, h.9 in piazza XX Settembre! Non c’è più tempo, agiamo ora!”.
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Ieri Usb ha tenuto un incontro dal titolo “Lotte e diritti. Conflitti sociali come reati nell’epoca della legge Salvini. Fermare la repressione sociale e penale. Appello per riaffermare i diritti costituzionali a tutela del lavoro”. Questo uno stralcio dell’appello: “Dopo anni nei quali nei luoghi di lavoro si è affermata la negazione aziendale dei diritti e della dignità delle persone, agevolata dal gigantesco processo di precarizzazione del lavoro legittimato ed incentivato dalle leggi, ora questa negazione diventa anche intervento diretto dello stato. Dopo che con l’abolizione dell’articolo 18 e con le leggi sulla precarietà si è espulsa la Costituzione dai luoghi di lavoro, ora la difesa dei diritti costituzionali del lavoro con il conflitto sociale torna ad essere, come durante il fascismo, materia di codice penale. La reintroduzione del reato di blocco stradale, depenalizzato all’inizio di questo millennio, e la previsione di pene pesantissime nell’ipotesi di occupazione di immobili costituiscono gli elementi più evidenti – contenuti nel cosiddetto decreto Salvini – di una attività repressiva diretta a stroncare le forme di autotutela sociale e sindacale”.
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“Mai senza Xm24. Perchè la sua essenza si e’ talmente innervata nella vita quotidiana della Bolognina da rendere insensato qualsiasi progetto culturale e sociale che non lo consideri. È per questo che l’esito positivo del bando a cui abbiamo partecipato come Banca Rotta srl, attraverso il Laboratori Spazi indetto dal Comune, non ha mai costituito, non costituisce nè mai costituirà un’alternativa a Xm24”. E’ quanto ha scritto due giorni fa Concibò, gruppo di abitanti della Bolognina e assegnatario dello stabile di via Fioravanti assieme a Xm24 e alle altre realtà di BancaRotta srl. E aggiungono: “BancaRotta srl in Fioravanti 12 non sara’ la nuova casa di Xm24. Non sarà il ‘lieto fine’ di uno sgombero nè una fake news urlata dall’amministrazione attraverso i media locali. Banca Rotta srl in Fioravanti 12 sara’ un luogo di sperimentazione per chi, come Xm24, Citta’ Aperta, Sopra i Ponti, 20 Pietre, Xenia, Assemblea Casa della Salute del Navile, Sportello Sociale della Bolognina, Artemi’, La Barberia e Concibo’ desidera un quartiere e una citta’ diverse, aperte, solidali. Fioravanti 12 e’ di tutte e di tutti. Xm24 e’ di tutte e di tutti. Della citta’, del quartiere, di chi lo abita e di chi lo attraversa”.