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::: Notizie brevi :::

Il Cua rende noto che cadono tutte le misure cautelari relative a diverse proteste dello scorso autunno | Alma Mater: laurea in videocollegamento per Patrick Zaki. Lui: “Ancora non ho perso la speranza di essere in presenza” | Cantiere in Montagnola, il comitato: “Praticamente fermo, senza nessuna comunicazione a cittadine e cittadini”.

30 Giugno 2023 - 21:30

“Dopo quasi 5 mesi di obblighi di firma, di divieti di dimora, di spazi sotto sequestro, cade per tutte e dodici le imputate l’ordinanza di misure cautelari” inflitta a febbraio per vari episodi avvenuti durante il periodo della grande manifestazione ‘Convergere per Insorgere’ del 22 ottobre scorso. Lo rende noto il Cua. Scrive il collettivo: “L’unica firma che da oggi mettiamo è quella sulla legittimità di portare avanti lotte sociali, sulla legittimità di bloccare una tangenziale, di entrare in un studentato di lusso, di occupare un immobile vuoto, di creare street parade, cortei e assemblee. A chi si era impegnato tanto per montare questa scenata mediatica, a chi aveva sperato che con 12 misure cautelari il vento si sarebbe fermato, diciamo: è inutile farci perdere tempo, in migliaia abbiamo dato vita alle lotte di quest’anno e in migliaia eravamo, siamo, saremo pronte a continuare la nostra pretesa di vita bella”.

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Oggi l’Alma Mater ha annunciato che la cerimonia di laurea di Patrick Zaki, lo studente del master Gemma arrestato nel febbraio 2020 al Cairo per reati d’opinione e costretto in carcere per quasi due anni, è prevista in collegamento video mercoledì prossimo alle 9.30. Zaki, che nei giorni scorsi aveva espresso il desiderio di tornare a Bologna almeno per la proclamazione di laurea, ha poi scritto sul suo profilo Facebook: “Ancora non ho perso la speranza di essere in presenza per la laurea. Non ho ricevuto alcuna risposta, né di conferma né di rigetto, dalle autorità egiziane interessate, dopo che quasi due settimane fa ho presentato una richiesta al Pubblico Ministero. Anche dovessi laurearmi online, lo considererò un grande successo per me, completando quella laurea dopo tutto quello che ho passato negli ultimi anni. Lo considero un primo passo del mio percorso accademico, appena iniziato, così come del mio lavoro sui diritti umani, perché è giunto il momento di adattare quella laurea e le esperienze che ho maturato aiutando le comunità di cui faccio parte o in cui risiedo, come è stato il mio piano da quando ho iniziato a fare domanda per quella laurea. Infine, credo nella continuità dell’impegno continuo e dello studio come resistenza”.

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Scrive il comitato FreeMontagnola: “In questi giorni il Comune di Bologna ha ricoperto parte della staccionata che circonda il cantiere (praticamente fermo) per la costruzione dell’edificio il cui progetto è stato affidato a Mario Cucinella, di alcuni pannelli che raccontano la storia del parco. Un pannello dei tanti accenna al percorso partecipato sugli spazi ‘aperti’ del parco, perché dell’edificio e delle sue finalità e futura gestione è vietato parlare. Di quel percorso non si è saputo più niente da mesi: dei giochi, degli attrezzi sportivi. Ogni dead line viene oltrepassata senza dare alcuna comunicazione a cittadini e cittadine. Questa e la citta della partecipazione, si narra. In questi giorni bambini e bambine hanno iniziato a radunarsi attorno ad un canestro casalingo del valore di pochi euro portato da qualche cittadino. Raccolgono firme per averne uno più grande. Ma qui si attaccano si alzano muri e staccionate. Nel silenzio assordante di una città ormai assuefatta alle descrizioni patinate di ciò che si racconta essere e di ciò in cui forse ci si vorrà trasformare. Dove ogni voce ‘contro’ viene silenziata”.