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Richiedenti asilo espulsi dai centri di accoglienza con richieste di rimborso, il Coordinamento Migranti: “Ecco i documenti” | Vertenza parcheggio Tanari: “Occupata la sede di Bomob” | Usb e Federazione del sociale: dopo il presidio di oggi “aperto un confronto con Hera che speriamo sia utile, ma deve aggiungersi il Comune”.

10 Febbraio 2022 - 19:58

#”Dopo la pubblicazione del video in cui Mohamed denuncia le espulsioni dai centri di accoglienza di decine di migranti, a Bologna e non solo, da parte della Prefettura, la notizia sta circolando sulla stampa e le radio cittadine. Siccome ci sono arrivate molte richieste di vedere i documenti che provano il comportamento intimidatorio e punitivo della Prefettura di Bologna, pubblichiamo alcune delle lettere che i migranti stanno ricevendo in questi giorni”, scrive su Facebook il Coordinamento Migranti, postando le immagini di diverse comunicazioni inviate dall’Ufficio del Governo.

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Nella serata di oggi è scattata “l’occupazione dei locali della Bomob in via Gobetti 52 a Bologna. Questa è la reazione al comportamento inaccettabile della dirigenza di Bomob di questa mattina durante l’audizione in commissione consiliare” sui lavoratori del Tanari, riferisce l’Usb: “Nonostante chiare richieste e solleciti da parte del sindacato e da parte dello stesso consiglio comunale l’amministratore unico di Bomob (vincitrice della gara della gestione della sosta ai danni di Tper) si è presentato in commissione illustrando slide sulle ‘magnifiche sorti’ del traffico cittadino ma dichiarandosi praticamente all’oscuro della situazione e rimandando eventuali proposte e soluzioni in altra sede e in altra data. Visto che l’udienza era calendarizzata da almeno dieci giorni, la risposta del manager della multinazionale Engie suona inaccettabile e una presa in giro di tutta la città e delle istituzioni”.

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Il risultato del presidio sindacale di oggi “è stato l’inizio di un confronto con Hera, la multiutility che gestisce la fornitura delle utenze. Un dialogo che speriamo utile, ma a cui deve aggiungersi un altro soggetto: il Comune di Bologna, responsabile del benessere collettivo e socio di Hera”, è l’aggiornamento diffuso da Usb e Federazione del sociale: nell’incontro “la delegazione di Hera ha esposto il programma di pagamento a rate, noi abbiamo replicato che non può essere una soluzione adeguata trattandosi solo di un palliativo. Abbiamo esposto quindi le nostre proposte: riteniamo possibile che Hera utilizzi una parte del proprio profitto per coprire le spese di chi è in difficoltà, che gli aumenti siano pagati maggiormente dalle aziende con grandi patrimoni, in crescita anche durante la pandemia, per non pesare su individui, famiglie e piccoli esercizi con redditi bassi. Riteniamo che il Comune possa utilizzare una parte del bilancio per coprire i costi a chi non riesce a pagare”. I rappresentanti di Hera “si sono impegnati a riportare i contenuti dell’incontro ai vertici aziendali”.