Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Nuova targa dedicata a George Floyd affissa da Noi Restiamo | Supermercato all’ex Cierrebi, stop del Comune. Comitato: “Ora progetto tramonti definitivamente” | Sant’Orsola, presidi e raccolta firme di Sgb: “In gioco interessi collettività” | Sindacato: no a fine obbligo distanziamento su treni regionali | Cua: “Riaprono tre sale studio? Non ci accontentiamo delle briciole”.

26 Giugno 2020 - 17:14

“Dalla Bolognina Resistente vogliamo tracciare un filo rosso di solidarietà con le proteste che in queste settimane stanno infiammando gli Usa. Durante questa pandemia, nei quartieri popolari delle nostre città abbiamo visto esplodere sempre più forti le contraddizioni sociali delle fasce popolari della popolazione. Ma questo non interessa a chi amministra le nostre città, sempre più spinte verso l’essere una vetrina per turisti. Per questo vogliamo mandare la solidarietà a chi in queste settimane si ribella contro un sistema intrinsecamente ingiusto, razzista e repressivo”. Così Noi Restiamo, che ieri ha affisso in piazza dell’Unità una nuova targa dedicata a George Floyd, 46 enne afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis, e a “tutti gli oppressi”.

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“Siamo molto soddisfatti. Dopo 3 anni di sacrifici e di lotte che ci vedevano sfidare Golia abbiamo dimostrato che dove ci sono dei vincoli di legge, gli accordi (poco trasparenti) non valgono nulla… e questo vale anche per le altri parti del quartiere e della città tutta!!!”. Lo scrive il comitato Salviamo il Cierrebi, spiegando che “il Comune di Bologna ha espresso parere negativo all’inserimento del supermercato all’interno del Centro sportivo ex Cierrebi e alla demolizione di parte degli impianti (piscina e campi sportivi) riconoscendo quello che i comitati cittadini hanno sempre ribadito a gran voce: quell’area è soggetta al vincolo cimiteriale ed è quindi vietato inserire nuove costruzioni, men che meno supermercati. Auspichiamo che, dopo 3 dinieghi e tanta battaglia civile, tramonti definitivamente il progetto commerciale all’interno di una area così preziosa e che si riparta dall’idea di un progetto serio di rilancio dello sport e del centro sportivo”.

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Ieri mattina “siamo stati in presidio davanti all’entrata del Policlinico Sant’Orsola per volantinare e raccogliere le firme per chiedere una pubblica conferenza territoriale di organizzazione. Ci sono in gioco gli interessi della collettività che non possono essere regalati alla sanità privata”. È quanto comunicato da Sgb Sanità, che promette: “Continueremo a raccogliere firme e a fare azioni sindacali affinché i lavoratori non rimangano disinformati”. Il sindacato ha anche lanciato una petizione online, dal titolo “No alla privatizzazione del Sant’Orsola”. Sgb sanità segnala inoltre che “il famoso premio di mille euro promesso e più volte pubblicizzato da Bonaccini” è in realtà “il pagamento una tantum di una attività lavorativa prestata in surplus rispetto al normale orario di lavoro ordinario e straordinario. Insomma, “un bluff! Un raggiro ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità”.

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Sempre Sgb chiede il ritiro dell’ordinanza con cui la Regione ha rimosso l’obbligo del distanziamento sui treni regionali:”Una decisione presa in tutta fretta ed in assenza di disposizioni operative per il personale ferroviario interessato”, secondo il sindacato, che sottolinea come il settore delle pulizie scnti “l’aggiudicazione del servizio attraverso gare al massimo ribasso che immancabilmente si traducono in scarsa pulizia ed igiene dei treni dovuta alle tempistiche ristrette con cui tali operazioni devono essere svolte. A seguito dell’epidemia le operazioni di pulizia sui treni sono state incrementate ma questo non ha coinciso con l’adeguamento dei tempi necessari per tali operazioni né tanto meno con un aumento della forza lavoro occupata”.

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È di alcuno giorni fa “la notizia della riapertura di alcune aule studio da parte dell’UniBo. Dopo mesi di silenzio da parte della governance universitaria, quasi al termine della sessione estiva, verranno riaperte da lunedì 29 giugno tre aule studio a Bologna (Zamboni 25, via Azzo Gardino 33 e via Petroni 13/b) e poche altre nel resto delle sedi dei campus UniBo. Se è grazie alle pressioni fatte allestendo una Piazza Studio all’aperto sotto al Rettorato nel corso delle ultime due settimane che abbiamo ottenuto la riapertura di un’esigua parte delle aule studio, quello che vogliamo rispedire al mittente (che mai si è davvero espresso rispetto ai bisogni di studenti e studentesse) è un messaggio- scrive il Cua– che nella mente di tutt* è ben chiaro: non è delle briciole che ci possiamo accontentare”. La prima richiesta del collettivo resta quella di “un semestre aggiuntivo gratuito per tutti e tutte, perché il nostro tempo è rimasto bloccato ma questo non ha impedito all’università di continuare a prendere i nostri soldi, senza darci niente in cambio”.