Acabnews Bologna

I familiari delle vittime di Ustica: “Il governo Meloni offende la nostra storia”

Sulla strage “continua una campagna di menzogne: perché ogni anniversario deve sempre essere ferito da provocazioni e depistaggi?”, si chiede la presidente dell’associazione.

27 Giugno 2023 - 18:49

Oggi è il 43/o anniversario dell’abbattimento dell’aereo Dc9 della compagnia Itavia nei cieli sopra l’isola siciliana di Ustica. Il 27 giugno 1980 furono 81 a perdere la vita, passeggeri ed equipaggio del velivolo precipitato in mare.

Oggi la strage è stata commemorata nell’aula del Consiglio comunale. L’intervento della presidente dell’associazione dei familiari, Daria Bonfietti, è stato particolarmente acceso: al centro della polemica il fatto che l’esecutivo nel Comitato consultivo per la desecretazione e l’attuazione della direttiva Renzi-Draghi il Governo abbia coinvolto oltre all’Associazione parenti presieduta da Bonfietti, anche il comitato Verità sul disastro aereo di Ustica, cioè “un’associazione di militari in pensione, figli di militari inquisiti e con una sola parente che si accanisce a sostenere la tesi della bomba”, denuncia Bonfietti, ribadendo che la verità accertata dalla magistratura è invece quella dell’abbattimento provocato da un missile all’interno di uno scenario di guerra aerea nei cieli di Ustica. Secondo i familiari la decisione “è un’offesa alla nostra storia e a quella del paese” ed è anche “un’offesa alla ragione sentire argomentare soltanto, come motivazione di quella decisione, che era stato chiesto” .

Sulla strage di Ustica “continua una campagna di menzogne”, hanno poi ribadito i familiari, su quanto accadde il 27 giugno del 1980 “esiste una verità che è quella giudiziaria”, sottolineano richiamando la sentenza-ordinanza di Rosario Priore: l’aereo con 81 persone a bordo “fu abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea, lo dice un giudice della Repubblica, non è un’opinione dei parenti”. Ma ancora occorre “sapere gli autori materiali dell’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace”, aggiunge la presidente.

L’ex presidente del Consiglio e della Repubblica, Francesco Cossiga, “ha raccontato nel 2008, firmando davanti ai magistrati queste dichiarazioni, che il Dc9 è stato abbattuto dai francesi, che il generale Santovito ha avvisato Gheddafi affinché non andasse in quella zona perché c’era pericolo, che il pilota dell’aereo francese una volta arrivato sulla portaerei si è suicidato”. Su queste dichiarazioni la Procura di Roma ha aperto nuove indagini ma questa “purtroppo sono ancora aperte dopo 15 anni, è troppo: vogliamo che la magistratura chiuda e ci dica cosa ha fatto, quante rogatorie ha fatto, cosa hanno risposto i nostri alleati”, aggiunge la presidente dell’Associazione. “La magistratura ha già scritto parole chiare rigettando la perizia che sta alla base di questa contrapposizione”, prosegue, eppure “ancora oggi si vuole apparecchiare, con documenti definiti segreti, un’altra verità”. Perché ogni anniversario “deve sempre essere ferito da provocazioni e depistaggi?”, si chiede infine.