Dal sit-it convocato in piazza XX Settembre i manifestanti occupano l’incrocio tra viali, via Indipendenza e ponte Mattetti. Poi corteo verso il centro città. In zona universitaria nuovi murales per la rivoluzione curda ed ecologista. Anche a Imola presidio contro l’invasione turca della Siria del Nord.
Si trasforma in un grosso blocco del traffico il presidio contro l’invasione turca del Rojava convocato da numerose realtà cittadine per oggi in piazza XX Settembre.
I manifestanti si sono spostati dalla piazza occupando uno punti più significativi della mobilità cittadina e cioè l’incrocio tra i viali di circonvallazione, via Indipendenza e ponte Matteotti: “Mandiamo in tilt la circolazione, blocchiamo tutto. Facciamo vedere che Bologna si alza contro la guerra di Erdogan. Stiamo bloccando uno degli snodi più importanti della città, in sostegno alla rivoluzione delle donne. Due giorni fa abbiamo bloccato il check-in di Turkish Airlines e continueremo a fare iniziative di boicottaggio in coordinamento internazionale”.
Dopo il blocco, è partito un corteo che ha imboccato via Indipendenza dirigendosi verso il centro della città.
> Audio, video e foto dalla piazza (l’articolo continua sotto):
“I muri della zona universitaria tornano a parlare la lingua delle lotte!”, segnala intanto il Cua: “In queste ore uomini e donne nella Siria del Nord combattono contro l’attacco Turco, alle nostre sorelle e ai nostri fratelli dalla zona universitaria ribelle mandiamo tutta la nostra solidarietà! Quella kurda è una rivoluzione ecologista e anche noi insieme a tante e tanti in tutto il mondo, nell’ultimo anno, siamo scese e scesi in piazza per prendere un netto cambio di rotta: cambiare il sistema, non il clima! È il capitalismo il problema! Questa è la zona universitaria che ci piace, riprendiamoci gli spazi dentro e fuori dall’università!”. A Imola, invece, stamattina in piazza Caduti della libertà si è svolto il presidio per il Rojava promosso dall’Assemblea degli Anarchici Imolesi: “Dalle piazze esprimiamo la nostra solidarietà attiva per costringere chi sta ai posti di comando ad agire, senza ambiguità”.