Acabnews Bologna

Corteo serale per la resistenza di Afrin:
”Contro Erdogan e chi lo sostiene” [foto+video+audio]

Nel pomeriggio manifestazione studentesca con sanzionamento di una filiale Unicredit: “Finanzia il governo turco”. Poi l’annunciato presidio deborda in un corteo di centinaia.

12 Marzo 2018 - 21:56

“Siamo scese in piazza ad Afrin a dare solidarietà alla resistenza che portano avanti da 50 giorni. Pur rischiando il massacro la popolazione civile sta rimanendo fino alla fine per resistere all’attacco dei turchi, che sono nella Nato, e quindi anche per protestare contro il nostro governo che continua impunemente ad avere rapporti con Erdogan”. Così a Zeroincondotta una manifestante delle donne di Rete Kurdistan, durante il corteo di centinaia di persone partito da piazza Nettuno, dove diverse realtà autogestionarie avevano raccolto l’invito a protestare contro la guerra condotta da Ankara al cantone curdo-siriano, e terminato in serata in piazza Verdi.

Al megafono, un attivista di Ya Basta: “Siamo fino alla vittoria con i compagni e le compagne curde che combattano con le unghie e con i denti contro le truppe di Erdogan. Migliaia di persone nelle piazze di tutto in mondo stanno rispondendo all’appello. Nel frattempo ad Afrin sotto le bombe migliaia di civili rischiano la loro vita. La città sta resistendo circondata da tutti i lati dalle truppe turche e dai jihadisti loro alleati. Siamo qui per dare il nostro appoggio incondizionato alle compagne e ai compagni che difendono il confederalismo democratico, alle donne e agli uomini che portano avanti la rivoluzione!”.

Dallo spezzone studentesco: “Abbiamo un debito con queste donne e uomini che hanno preso le armi contro il fascismo, l’oscurantismo, l’estremismo islamico. Siamo qui a far sentire la nostra solidarietà a chi è sotto attacco. Contro chi vuole distruggere l’esperienza del confederalismo democratico, che tiene insieme nei territori liberati persone di diverse religioni rifiutando anche il nazionalismo, e lo vorrebbe fare nel silenzio della comunità internazionale” ma anche “contro il governo italiano e tutti i governi europei che sostengono, anche col commercio di armi, il regime di Erdogan, tiranno e criminale”.

Gli studenti erano arrivati al Nettuno in corteo da piazza Verdi. Lungo la strada hanno “sanzionato la sede Unicredit di piazza Aldrovandi”, scrive su Facebook il Collettivo universitario autonomo, spiegando che la banca è “finanziatrice del genocidio che Erdogan sta portando avanti contro la gente di Afrin! Vernice rossa davanti all’ingresso, chi vorrà entrare in questa banca dovrà sporcarsi di rosso, rosso come il sangue delle migliaia di civili che in queste settimane hanno perso la vita nel cantone di Afrin a causa dell’avanzata dell’esercito turco!”.

Tra le altre realtà cittadine in piazza che hanno testimoniato la loro partecipazione sui social si contano Vag61, Nodo sociale antifascista, Hobo.

 

> Le immagini e le voci raccolte in piazza dall’inviato di Zic: