Domattina appuntamento in piazza di porta Ravegnana in contemporanea alla sortita di Forza Nuova. Xm24: “Fieri di rendere Bolognina inagibile” all’estrema destra. Usb andrà a Cona: “Corteo di solidarietà e denuncia” [info pullman].
“Sabato 14 gennaio alle 09.30 in piazza di porta Ravegnana (sotto le due Torri) presidio antifascista contro la provocatoria presenza dei fascisti di Forza Nuova. Non lasceremo alcuno spazio a chi specula sulle-sui migranti, sulla violenza di genere e sulla guerra tra poveri. Antirazzismo e solidarietà contro i fascismi e il regime delle frontiere”. Sono le righe, firmate da Berneri, collettivo Eat the Rich, Exarchia, Hobo, Labas, Nodo Sociale Antifascista, Tpo e Xm24, che annunciano la contromanifestazione di domattina, in contemporanea alla prevista iniziativa dei neofasisti in piazza Santo Stefano, per la riapertura del Cie e contro i centri sociali, specificamente Xm24.
Lo Spazio pubblico autogestito di via Fioravanti ha subito replicato con una nota pubblicata sul suo sito: “Non bastavano Lega Nord ed ‘Insieme per Bologna’ – si legge – armati di pennivendoli, a dar colpa di tutto ciò che succede in Bolognina, e perfino di ciò che NON succede, imputandone responsabilità ad XM24. Né bastavano le Forze Italia, i Centri Destra per il Navile ed i Fratelli d’Italia con esposti e lettere porta a porta, pratiche e voltafaccia da piazzista degne di chi li ha preceduti, a difendere la colata di cemento e la speculazione accusando Xm24 d’essere il freno allo sviluppo del Quartiere. Non bastava il PD, dai piani alti della Trilogia, a sublimare un problema di incompatibilità tra Xm24 ed il Quartiere della Bolognina, per via di insopportabili fastidi tenuti gentilmente nascosti fino allo scadere della Convenzione e ancora tutti da dimostrare. Ora, insieme a quelli, anche Forza Nuova ci dà colpe: che accogliamo con gioia”.
Continua Xm24: “Apprendiamo infatti da un comunicato che la Questura non ha lasciato loro spazio in Bolognina perché c’è la nostra presenza. Apprendiamo inoltre che i ‘centri sociali’ hanno convinto la Giunta a non riconvertire l’hub in Cie. Rigettiamo l’accusa di essere origine di tutti i mali di un quartiere per troppo tempo dimenticato e ghettizzato da amministrazioni cieche e avide. Fieramente invece ci rivendichiamo le accuse e la responsabilita’ di rendere la Bolognina inagibile ai rigurgiti fascisti. Visti i super poteri che ci attribuiscono, ci sentiamo di rilasciare alcune ulteriori veline da considerare. Alla Questura: ‘I fascisti non li vogliamo né a Santo Stefano né su Marte!’. Al Comune: ‘I Cie in nessun luogo!’. Al Pd: ‘Giù le mani da Xm24, spazi autogestiti in ogni quartiere!’. Alla Curia: ‘La famiglia ‘naturale’ non esiste!’. A Farinetti: ‘Te se magnamo!’. A Roversi Monaco: ‘Riporta Blu dove l’hai trovato!’. Da sempre CONTRO i CIE e contro OGNI luogo di reclusione, segregazione, esclusione, sopraffazione ed umiliazione. Contro deportazioni e logiche del Dominio, travestite da emergenze presuntamente legittime. Contro tutti i fascismi! Contro chi, come a Roma, a Bolzano, a Fermo continua ad aggredire, accoltellare e uccidere”.
“Saremo a Modena – si legge in conclusione – a respingere l’apertura della sede di Terra dei Padri, l’ennesima copertura delle destre fasciste (concentramento alle 16.00, all’ex-edicola di via Emilia Ovest). Saremo a al fianco dei/lle compagn* di Milano a contestare la chiamata nazionale di Forza Nuova. Saremo sempre nelle piazze della nostra citta’ a sputare sulle provocazioni che puzzano di fogna e a ribadire che Bologna e’ una città antifascista, antirazzista e antisessista”.
L’Unione sindacale di Base, invece, andrà a Cona, con un pullman in partenza alle 12 dall’autostazione “per partecipare al corteo di solidarietà e denuncia lanciato dopo la morte di Sandrine nel Cie del paese. Solidarietà perché non ne possiamo più di vedere uomini e donne soffrire, perfino morire a causa di condizioni di vita inadeguate, inaccettabili. Denuncia, perché resta ancora troppo viva la memoria del nostro compagno e delegato Abd el Salam, brutalmente ucciso da un camion (aizzato dal padrone della ditta) durante uno sciopero. La morte di Sandrine e quella di Abdel, come tante altre morti di migranti e non solo, hanno qualcosa in comune: il ruolo del governo. Dopo l’entrata in vigore del jobs act è stato possibile che un padrone ammazzasse un dipendente, cosa che non succedeva da quasi quarant’anni e oggi, pur sapendo quali galere inumane siano, si discute la riapertura dei Cie in diverse città”.
Continua Usb: “In Italia, i migranti sono in trappola e ricattati fin sal momento dello sbarco, poiché i documenti necessari alla permanenza sono legati al contratto lavorativo (alla residenza nel caso dei richiedenti asilo). Ma trovare un lavoro dignitoso è difficilissimo se non si hanno i documenti in regola.
In più oggi si vorrebbero riaprire strutture che, sotto gli occhi di tutti, praticano violenza e imprigionano le persone nel nome dell'”accoglienza”, che non è altro che un business. Nel Cie, molto spesso dopo i migranti i primi sfruttati sono gli operatori, per incrementare il lucro di cooperative e associazioni che hanno letteralmente costruito la propria fortuna entrando nella gestione delle varie “emergenze sociali”, e dunque nell’interesse che l’emergenza rimanga tale. Intanto, mentre questi fanno i soldi la gente muore, com’è morta Sandrine. Ma non saremo a Cona solo per piangere o ricordare, ma per dimostrare ai colpevoli che se toccano uno toccano tutti, che è ora di cambiare rotta, che se ognuno avesse i mezzi per garantirsi una vita dignitosa morti e scandali diminuirebbero sensibilmente”.