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Venezia / Muore una donna, rivolta nell’hub di Cona

Secondo gli altri ospiti del centro di accoglienza il decesso di una venticinquenne ivoriana, nella giornata di lunedì, sarebbe dovuto al ritardo nei soccorsi. Nella notte i migranti insorgono, roghi.

03 Gennaio 2017 - 20:06

(Da Radio Onda d’Urto)

Centro d'accoglienza di Cona (foto Melting Pot)

E’ terminata questa mattina la protesta esplosa dopo la morte di una 25enne ivoriana nel centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, che ha scatenato ieri una decisa manifestazione dei migranti ospitati. La giovane donna deceduta si chiamava Sandrine Bakayoko ed era in attesa di una risposta alla domanda d’asilo.

Secondo i suoi compagni la 25enne si sarebbe sentita male verso le 8 di mattina, ma i soccorsi sarebbero arrivati solo alle 14, scatenando per tale motivo la rabbia dei richiedenti asilo presenti nella struttura. D’altra parte l’ospedale di Piove di Sacco, che ha inviato l’automedica, si difende affermando che l’ambulanza è partita non appena è giunto l’allarme poco dopo le 13.

A seguito della morte della giovane ivoriana nel centro di prima accoglienza è esplosa la protesta con parti del mobilio date alla fiamme. I 25 volontari della cooperativa che ha in gestione la struttura si sono barricati per paura nei container e negli uffici e sono usciti al termine della manifestazione, tuttavia nessuna aggressione è stata compiuta nei loro confronti, a differenza di quanto ventilato dai media mainstream.

Intanto su internet stanno circolando diverse immagini pubblicate proprio dai richiedenti asilo che dimostrano il degrado della struttura e le pessime condizioni igieniche in cui versano i migranti.