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Modena / Si prepara la mobilitazione contro il circolo nero

Diverse realtà antifasciste promuovono un corteo nel pomeriggio di sabato, giorno in cui è prevista l’inaugurazione di una sede di riferimento per le sigle dell’ultradestra.

11 Gennaio 2017 - 17:55

Antifa (foto da flickr @charlie_harvey)

Sta per aprire a Modena un “circolo neofascista, Terra dei Padri”, dove “si ritroveranno gruppi come Forza Nuova, Fronte Veneto Skinhead, Casapound, Lealtà e Azione, solo per citarne alcuni”. Così scrivono in un comunicato lo Spazio Guernica e lo Spazio Stella Nera di Modena, invitando le antifasciste e antifascisti a manifestare contro l’apertura della sede neofascista sabato 14 nella città emiliana.

Si legge nella nota: “Non farti ingannare dalla facciata di ‘circolo culturale’, usano sempre la stessa tecnica. Cerca chi sono realmente su internet, tanto per farti un’idea: sono autori di pestaggi, agguati, omicidi, traffici di armi e droga. Ci saranno concerti nazi-rock ogni settimana, che richiameranno nel quartiere della Madonnina decine se non centinaia di teste rasate, picchiatori e razzisti da tutta la regione. Non è un tuo problema? Ne sei sicuro? Presto organizzeranno ‘ronde per la sicurezza’ sotto casa tua, diranno che lo fanno per proteggere gli italiani dalla criminalità, ma sono solo parole. Anzi, magari sarai tu a non andargli a genio: forse per la maglietta che porti, o per il colore della tua pelle, forse solo per uno sguardo storto. E no, le istituzioni non muoveranno un dito: la polizia, il Comune, i politici li lasceranno fare e li proteggeranno. Non aspettarti niente da loro. Cosa puoi fare tu: onformati su chi sono questi personaggi e parlane con i tuoi amici, familiari e vicini. Resta aggiornato sulle iniziative antifasciste che si svolgono a Modena: dai concerti, alle manifestazioni, all’autodifesa, guardati intorno e cerca quello che ti piace o ti senti di fare. Partecipa e lotta! Nessuno lo farà al posto tuo, ricordalo! Stay tuned! Stay antifa!”.

All’appello aderisce anche la sezione modenese del sindacato USI-AIT, invitando “aderenti, simpatizzanti e tutti i lavoratori e lavoratrici a mobilitarsi nei quartieri con volantinaggi e presidi nelle zone limitrofe alla sede dei neofascisti per il pomeriggio del 14 gennaio, con ritrovo organizzativo alle ore 12:00 presso la sede nazionale dell’USI-AIT in via del Tirassegno 7, quartiere Sacca (MO). L’Unione Sindacale Italiana fu l’unico sindacato sciolto con la forza dal fascismo, mentre gli altri si arrendevano al nascente regime. La sede modenese dell’USI venne distrutta dai fascisti nel 1923 e non ci venne mai restituita dalle successive amministrazioni come patrimonio storico. Saremo presenti quel giorno a tutte le mobilitazioni antifasciste in città, e continueremo ad opporci alle attività di questo e di qualsiasi altro covo neofascista. Nessuno spazio ai neofascisti!”.

Sarà in piazza altresì Libera Officina, che annuncia che “parteciperà alla manifestazione contro l’apertura di Terra dei Padri il 14 gennaio, ore 16 con ritrovo presso l’ex edicola del Parco Ferrari in via Emilia Ovest, e invita tutti gli antifascisti e le antifasciste a mobilitarsi e partecipare alle iniziative che si terranno quel giorno. Appuntamento alle 12 alla Libera Officina. La giornata di sabato 14 è solo l’inizio della lotta contro l’apertura di Terra dei Padri e di qualunque altra sede fascista, finchè questa sede sarà aperta continueranno le mobilitazioni”.

Della vicenda a Modena si parla da diverse settimane. A dicembre, così scriveva ‘Modena antifascista’: “Nell’ultimo anno in provincia di Modena, parallelamente con l’uscita allo scoperto sul nostro territorio di gruppi e partiti neofascisti, abbiamo assistito ad un attentato incendiario a sfondo xenofobo contro un negozio arabo a Mirandola, scritte che esprimono gioia per le migliaia di uomini, donne e bambini affogati nella traversata del Mediterraneo, a Carpi, entrambi ad oggi compiuti da ‘ignoti’. A questo vanno ad aggiungersi: ronde con saluti romani, striscioni che chiedono l’apartheid nelle scuole, naziskin che girano per la città e bloccano eventi pubblici in università, raduni di fascisti per celebrare i camerati morti, a Modena. Tutto questo è successo nella sostanziale indifferenza delle istituzioni, dei partiti e delle autorità cittadine che si dichiarano democratiche ed antifasciste.Anzi il più delle volte proprio le istituzioni che dovrebbe vigilare hanno sdoganato, concesso spazi, assecondato e addirittura difeso i neofascisti. Le stesse che, oggi, si trovano minacciate con svastiche e insulti razzisti incisi sulle proprie macchine.Pensiamo che questo fare lassivo del PD e delle istituzioni antifasciste tutte stia portando ad una legittimazione e ad una già esistente radicalizzazione nelle sue forme quotidiane del neofascismo in città e provincia.Tutto questo rischia di avere una forte accelerata il 14 gennaio con l’apertura di Terra dei padri, apparentemente un’associazione culturale che di fatto diventerà il luogo di ritrovo e fulcro del neofascismo modenese.Riteniamo necessario che tutti coloro che hanno a cuore i valori di libertà dell’antifascismo e della Resistenza prendano coscienza che nella nostra città esiste un problema e che si adoperino per contrastarlo, ostacolarlo e sabotarlo ognuno con le proprie forme e modalità”.

A novembre, invece, un comunicato a firma “Rete Antifascista Modenese” metteva in guardia sul pericolo di un radicamento sul territorio del Terra dei padri: “Oggi mentre le istituzioni sfruttano la crisi economica, cercando di distruggere le conquiste di libertà e dignità avvenute grazie alle lotte nei decenni passati, questi gruppi si ripropongono con vesti e modalità nuove alimentando squallidamente la guerra tra poveri. Questi ‘centri sociali’ di estrema destra tentano di recuperare forme e contenuti dell’antagonismo, deviandole verso pratiche oppressive e ideologie reazionarie nel tentativo di distruggere i percorsi di lotta e cancellare ogni solidarietà tra sfruttati. Promossa da dirigenti e militanti dell’estrema destra istituzionale (fratelli d’italia) in collaborazione con casa pound, forza nuova, lealtà azione, terra dei padri si prefigge di essere covo comune del variegato neofascismo modenese. Terra dei padri fungerà da base cittadina e luogo di riunione per nostalgici del ventennio, giovani squadristi identitari, neonazisti dalle teste rasate e razzisti provenienti da tutta la provincia (e non solo). Questo luogo, grazie agli appoggi dei partiti come fratelli d’italia e lega nord e al silenzio del PD permetterà l’aggregazione e l’organizzazione di soggetti notoriamente pericolosi, in quanto pericolose sono le idee che li muovono. Idee che predicano e praticano odio, violenza e razzismo contro gli ultimi nella società, contro chi è costretto ad inventarsi per portare a casa due soldi, contro chi alza la testa; mai contro i veri responsabili dell’impoverimento generale, dello sfruttamento sui luoghi di lavoro e dello strapotere degli interessi economici di cui questi soggetti sono da sempre gendarmi e braccio armato nelle strade.” Il rischio concreto che la nascita di questa sede sia la base per mettere in atto azioni xenofobe, omofobe e razziste è testimoniato dall’esistenza di altri esempi in Italia, come quello di Firenze: “L’apertura nella nostra città di sedi come questa – che si richiama esplicitamente al centro sociale di destra Casaggì di Firenze, noto per le numerose aggressioni è una minaccia reale e quotidiana per tutte e tutti. Ricordiamo che proprio a Firenze, dove ha sede Casaggì, il neofascista Gianluca Casseri il 13 dicembre 2011 assassinò due ragazzi senegalesi. Anche a Modena ormai da tempo si muovono quasi indisturbati e sempre più arroganti gruppi come forza nuova, lealtà azione e casa pound. Costoro sono protagonisti a livello nazionale di fatti di sangue, omicidi razziali e politici, aggressioni omofobe, intimidazioni e attentati incendiari proprio come quello avvenuto il 18 marzo 2016 a Mirandola, dove a prendere fuoco fu una macelleria islamica, azione firmata con una svastica.”