Risposta numerosa e trasversale al violento attacco al centro sociale Dordoni di Cremona, interventi, slogan, scritte e murales moltiplicano la solidarietà a Emilio, attivista finito in coma. Bloccati i viali.
Un partecipato e trasversale corteo è partito da piazza Verdi, dove (come in molte altre piazze italiane) era stato convocato oggi un presidio in risposta alla grave aggressione dei fascisti di Casapound, ieri sera, al centro sociale Dordoni di Cremona, in seguito alla quale un attivista, Emilio, è finito in coma.
Dietro lo striscione “Emilio resiste, noi non perdoniamo”, tra continui interventi al microfono, cori, fumogeni, scritte sui muri, stencil e alcuni petardi diverse centinaia di manifestanti hanno percorso via de’ Castagnoli, via delle Moline, via Righi, via Indipendenza, via Irnerio. In porta San Donato e in porta San Vitale è stato a lungo bloccato il traffico dei viali. Poi il corteo è ripartito lungo via San Vitale per poi transitare sotto le Torri e concludersi in via Zamboni.
Gli studenti del Collettivo Universitario Autonomo, al termine della manifestazione, hanno ricordato l’assemblea cittadina prevista mercoledì alle 17 in vista del corteo nazionale di sabato a Cremona, a cui seguirà giovedì un aperitivo di autofinanziamento. Entrambi gli appuntamenti prevedono un infopoint per i pullman per la città lombarda. Anche Hobo sta organizzando la trasferta a Cremona, ci si può prenotare su facebook per telefono (3395744997), mail (hobo at inventati.org) o su facebook.
Intanto il centro sociale Làbas ha attaccato Lotta Studentesca (organizzazione giovanile di Forza Nuova), che ha affisso al liceo Righi uno striscione con cui si dissocia dallo slogan “Je suis Charlie”, coniato in Francia dopo l’attentato alla rivista satirica Charlie Hebdo: “Sciacalli e assassini, nessuno spazio per loro né ora né mai!”, scrive il collettivo sui social network.
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