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Argelato: tende in Comune dopo lo sfratto di una famiglia

Asia-Usb: “Tante promesse ma nel frattempo la famiglia da più di un mese vive in un albergo fuori mano senza cucina né altro”. L’Sgb, intanto, avvia lo stato di agitazione alla Dolce e (insieme al Comitato Autismo 365) comunica gli esiti dell’incontro avuto con la Giunta di Bologna. Reintegrato il lavoratore licenziato dalla Ilip.

14 Luglio 2022 - 19:06

“Oggi Asia-Usb insieme ad una famiglia sfrattata- comunica il sindacato di base- ha dato vita ad un presidio dentro il Municipio di Argelato. Un mese fa una decina di carabinieri hanno eseguito violentemente lo sfratto ai danni di una signora con due minori e i genitori anziani a carico, colpevole di essere rimasta senza lavoro e non riuscire più a pagare l’affitto. Dopo lo sfratto l’inquilina insieme ad Asia-Usb ha preteso dai servizi sociali soluzioni vere e dignitose per la famiglia. Tante promesse di soluzioni in tempi brevi, ma nel frattempo la famiglia da più di un mese vive in un albergo fuori mano senza cucina né altro. Siamo in presido dentro il Comune di argelato da questa mattina. Abbiamo incontrato i servizi sociali e l’assessore al welfare, e telefonicamente la sindaca. Per ora niente soluzioni concrete, soltanto la promessa (ancora non definitiva) di un alloggio popolare ma senza tempistiche certe! Rimaniamo qui finché non sarà garantito nero su bianco una soluzione dignitosa per la famiglia!”.

L’Sgb, intanto, segnala la proclamazione dello stato di agitazione alla Dolce: “Nelle scorse settimane, a seguito delle partecipate assemblee con le lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi 0-18, Sgb ha inviato una nota a Società Dolce, dove ha espresso la volontà emersa nelle stesse, di riapertura del tavolo sindacale per poter rivedere l’accordo già firmato con Cgil, Cisl e Uil relativo all’applicazione della banca ore, che dovrebbe entrare in vigore dall’1 settembre. Nelle assemblee i lavoratori dopo ampia analisi e discussione dell’accordo in questione, hanno espresso con votazione palese la totale contrarietà all’applicazione dello stesso. Pertanto Sgb nella nota sindacale ha dato seguito al mandato ricevuto rimarcando la condotta antisindacale tenuta dall’azienda che ha escluso dalle trattative i rappresentanti sindacali aderenti a Sgb. Inoltre abbiamo informato Società Dolce che qualora le nostre richieste non venissero accolte il sindacato procederà a dichiarare lo stato di agitazione. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la risposta da parte di Società Dolce che ribadisce l’esclusione di Sgb dal tavolo sindacale, confermando l’estromissione dei Rappresentanti Sindacali Aziendali (Rsa) in quanto non firmatari del Ccnl nazionale e provinciale… tutto ciò in barba allo statuto dei lavoratori che prevede la libertà di ognuno di aderire alla sigla sindacale che ritiene opportuna. L’azienda inoltre nella risposta scrive di avere sottoposto all’approvazione dei lavoratori tale accordo, cosa che non è mai avvenuta in modo capillare e trasparente, tanto che le centinaia di lavoratrici che hanno partecipato alle nostre assemblee hanno confermato di non essere mai state consultate. Per questi motivi come Sgb avvieremo lo stato di agitazione che vedrà tra le principali rivendicazioni il no alla Banca ora in passivo, ma anche a tutte quelle pratiche ormai abituali nell’azienda, che trasformano il lavoro salariato in lavoro a cottimo”.

Sempre Sgb, poi, insieme al Comitato Autismo 365 rende noto che dopo la protesta del 4 luglio “ieri si è svolto l’incontro con l’assessore alla scuola Ara. Nell’incontro, sia il Comitato dei genitori che Sgb, la quale rappresenta molti degli educatori delle cooperative in appalto, hanno elencato le questioni che non vanno nei servizi educativi estivi in particolare sugli alunni portatori di disabilità. I macro-temi che avevano animato il presidio assemblea in piazza maggiore dello scorso 4 luglio, sono: l’impossibilità dei giovani cittadini portatori di disabilità di frequentare al pari dei loro amici e fratelli i centri estivi per tutto il periodo estivo, perché limitato dall’amministrazione a 5, massimo 6 settimane (dalla chiusura alla riapertura della scuola le settimane sono 14); la mancata garanzia nei mesi estivi di lavoro e quindi salario ai circa 600 educatori dei servizi scolastici. Dopo aver elencato i problemi di cui sopra abbiamo denunciato anche casi specifici di situazioni che discriminano i giovani cittadini portatori di disabilità, spazi inadeguati e pericolosi, lavoratrici sul gruppo non formate, gestione di più ragazzi disabili da parte di solo educatore, gestori che rifiutano alunni disabili perché la programmazione prevista non è compatibile alla disabilità… insomma una serie di comportamenti irregolari e al limite del lecito che, per Sgb e il Comitato, dimostrano quanto il sistema integrato, nel suo complesso e per sua conformazione, impedisca la natura inclusiva dei servizi estivi. Nonostante questa evidenza, dall’assessore Ara il solito mantra, a cui ci hanno abituato da tempo le istituzioni locali, non abbiamo risorse, non siamo obbligati a dare questi servizi, non sono regolamentati per legge. Vi è stato infine un impegno verbale ad aprire un confronto per il prossimo anno attraverso incontri tra Comune e associazioni e comitati familiari e tra Comune e sindacati tutti. Sottolineiamo che, da lunedì 18 luglio, sono finite le 5 settimane previste per i giovani cittadini portatori di disabilità e i lavoratori del settore in appalto alla cooperativa quadrifoglio e orsa che in gran parte sono costretti a mettersi in aspettativa per cercare un altro lavoro estivo oppure ad utilizzare ferie e permessi personali per coprire i tagli di orario e di stipendio e rimanendo a bocca asciutta per il mese di agosto. Una situazione intollerabile, posta all’attenzione della politica locale da diversi anni, ma che ad oggi non trova alcuna risposta accettabile. Per questi motivi continueremo a batterci insieme perché si evitino tutte le situazioni escludenti in servizi pubblici che ad oggi contano una spesa pubblica di diverse decine di milioni”.

Infine, è stato rientegrato il lavoratore licenziato a maggio dalla Ilip di Bazzano: l’azienda ha fatto marcia indietro, segnala la Filctem-Cgil che ha seguito la vicenda insieme agli avvocati dello Studio Legale Associato.