Acabnews Bologna

Altro che sgombero: “Lunga vita all’Xm24” [comunicati in aggiornamento]

Attestati di solidarietà al centro sociale di via Fioravanti e considerazioni sulla decisione, presa dal Comune, di sfrattare quell’esperienza dalla Bolognina per sostituirla con una caserma dei Carabinieri.

08 Febbraio 2017 - 17:50

+ Xm24
– Cassa depositi e prestiti

Dicono che Xm24 sia incompatibile con la Bolognina. Dicono che un’area verde della caserma Sani non viene affidata ai cittadini del quartiere (con cui il Comune ha firmato un patto in campagna elettorale) perché dall’altra parte della città la caserma Masini è occupata da Làbas. Dicono che gli sgomberi li esegue la questura, non il Comune.

Come se i piani edilizi non passassero sul tavolo della Giunta e del Consiglio Comunale. Come se affidare la “riqualificazione” ai palazzinari che hanno creato le bolle immobiliari, alle banche che sono state salvate dallo Stato con i nostri soldi, o a società private con capitale pubblico che fanno affari con i fondi sovrani dei paesi arabi sia compatibile con i bisogni di chi vive il territorio, di chi lo soffre, di chi prova a trasformarlo attraverso la cooperazione sociale dal basso e senza logiche di profitto.

Ciò che ha dimostrato Xm24 assieme alle tante esperienze di autogestione che negli anni hanno preso vita in questa città è che la democrazia reale e il capitalismo non hanno affatto divorziato: semplicemente, non sono mai state insieme.

Lunga vita a Xm24 e guai a chi ci tocca.

Tpo
Làbas

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In fondo a destra? No, fino in fondo lunga vita all’Xm24!

Ormai è noto da tempo che il Pd bolognese, cavalacando i soliti ronzini di battaglia della sicurezza e del degrado, ha definitivamente sposato le posizioni della destra. Sembra voler arrivare proprio fino in fondo. Esercito, telecamere, spray al peperoncino, sgomberi. La sicurezza prima di tutto. L’amministrazione minaccia lo sfratto per una delle esperienze di autogestione e autorganizzazione più radicate in città e riceve il plauso di personaggi del calibro di Bignami e Salvini. Meglio spostarsi a destra.

Il Pd e gli interessi dei poteri economici cittadini hanno in mente altro per quel quartiere. La speculazione immobiliare e il profitto vanno di pari passo con l’introduzione di nuovi e spettacolari presidi di polizia. Si scrive riqualificazione, si legge gentrificazione. La presenza di Xm24 proprio non si concilia con il programma stilato ai piani alti della città. E’ incompatibile. Meglio una caserma.

Poco importa se più telecamere e più militarizzazione aumentano sì qualcosa, ma soltanto la “percezione” di sicurezza e la paura dell’altro. Poco importa dello spettacolo quotidiano del fantasma della Triologia Navile e delle centinaia di appartamenti vuoti. Poco importa delle famiglie che avevano trovato un tetto e sono state costrette a lasciarlo manu militari. Poco importa delle decine di stabili sgomberati e lasciati nuovamente all’abbandono. Poco importa di quindici anni di autogestione e autorganizzazione di una comunità solidale. Meglio la sicurezza.

Ma la sicurezza che conosciamo noi è quella della battaglia quotidiana per una vita migliore e per la giustizia sociale. La sicurezza che conosciamo noi sono quindici anni di poltica dal basso, autoproduzione culturale, socialità, progetti e laboratori sottratti alla mercificazione e al profitto. Sono quindici anni di intervento in quartiere. Se c’è qualcosa che deve andare avanti fino in fondo, è la sperimentazione di percorsi di autorganizzazione e pratiche di autogestione. Meglio Xm24.

Con le compagne e i compagni di via Fioravanti!

Que viva Xm24 in Bolognina!

Vag61

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Solidarietà a Xm24

Le compagne e i compagni di Xm24 rendono nota la comunicazione con cui il Comune avvisa che ha intenzione di sgomberare lo spazio autogestito a partire dal 30 di questo giugno. Il motivo? La presunta incompatibilità di Xm24 con la Bolognina e la necessità delle istituzioni di avere uno spazio in più per le loro attività. Dietro tale dicitura però la puzza della cricca affaristica del Pd si sente sin da ora.

Xm24 deve restare al suo posto perché se da una parte riteniamo fondamentale la sua presenza e delle esperienze che lo animano, riconoscendo solo all’autogestione e all’autorganizzazione la capacità di arginare la desertificazione sociale delle periferie; dall’altra siamo convint* che il Pd e le istituzioni locali abbiano lucrato fin troppo sul suolo cittadino e che debbano smetterla di saccheggiare spazi e ricchezza sociale.

Hobo

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Abbiamo letto e riportato sulla nostra pagina del Lazzaretto e nei discorsi all’interno del nostro spazio gli ultimi fatti che stanno coinvolgendo Xm… Increduli davanti alla prima notizia della data dello sgombero (secondo loro!), non sapevamo se ridere o piangere davanti alle parole di un sindaco delirante che vuole una caserma dei carabinieri al posto di Xm.

Xm24 rappresenta una parte della storia di questa città, una parte importante perchè centro sociale al cui interno ci siamo ritrovati in tanti e tante… Laboratori, serate, iniziative, manifestazioni, lezioni, cene, aperitivi, visioni, discussioni, assemblee, pranzi… Nelle difficoltà di questi anni bui per la città di Bologna che vede ormai da tempo un lento declino verso tristi derive securitarie utili a nascondere una politica incolore ed inconsistente ci siamo sempre ritrovati a xm pronti a costruire le alternative per cui abbiamo sempre lottato. Bene, continueremo a farlo… Come collettivo del Lazzaretto in tutti questi anni abbiamo condiviso insieme a Xm tanto… Tra serate ed iniziative abbiamo condiviso un cammino pieno di ostacoli e difficoltà, ma ci abbiamo messo il cuore su tutte le strade percorse fianco a fianco. In questi giorni di sconforto davanti alla svalutazione di una ricchezza così grande scorrono davanti agli occhi gli striscioni fatti insieme, le panche trasportate in piazza, i gazebo montati al freddo, il sole in faccia nell’orto dopo un pranzo della domenica, i pomeriggi in cucina, tutti i bicchieri raccolti dopo le feste, la ricicla per gli aperitivi, le bici riparate, i concerti, la musica, le pulizie infinite e le interminabile assemblee, i presidi, le manifestazioni in piazza,le vittorie e tanto altro che le parole non potranno mai contenere… E’ storia… che noi vogliamo continuare a vivere! Come si dice… ai nostri posti ci troverete! La strada è lunga e questo è solo l’inizio…

Lazzaretto

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Solidarietà all’Xm24

L’intenzione di sgomberare il centro sociale Xm24 è l’ultimo di una serie di attacchi contro gli spazi sociali impegnati in pratiche di autogestione a Bologna.

Xm24 rappresenta un presidio costante, al centro della Bolognina, di integrazione contro i tentativi di insediamento in quartiere da parte di gruppi fascisti e xenofobi e al contempo è un punto di riferimento a Bologna e in Italia per le tante sperimentazioni e progettualità sviluppate in tutti questi anni.

Come Associazione Sportiva Il Grinta condividiamo la pratica dello sport popolare e inclusivo con le realtà attive da anni all’Xm24: la Palestra Popolare Stevenson, la Palestrina e la squadra mista di calcetto della Scuola d’Italiano con Migranti, con la quale siamo impegnati ormai da due anni nel Torneo Dimondi.

In questi anni abbiamo attraversato e partecipato alle esperienze dell’Xm24 sia come singoli sia all’interno delle mille realtà collettive che in via Fioravanti sono nate e hanno prodotto un’incredibile e variegata ricchezza culturale per questa città. Anche la nostra associazione e l’idea di sviluppare un percorso di sport popolare è nata durante una serata organizzata nello spazio sociale Xm24.

Per questo è per noi naturale raccogliere l’appello delle compagne e dei compagni di Xm24 e partecipare alla sua difesa contro chi propone una città priva di spazi di crescita collettiva e un modello di sicurezza cittadina basato brutalmente sull’uso del manganello.

Asd Il Grinta

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Al sindaco Merola

Le decisioni che questa giunta prende ogni giorno calpestano i livelli più elementari di partecipazione democratica. La proposta di collocare una caserma dei carabinieri al posto del centro sociale o spazio autogestito Xm24 la ritengo ingiusta ed ipocrita perché non si può contrapporre i diritti di socialità ed espressione ai diritti della sicurezza. In Bolognina accadono delle cose strane che denotano una incapacità di progettazione urbanistica e una confusione che è frutto intuisco di spinte lobbistiche contrapposte. Si usano le caserme Siani di via ferrarese per progetti civili e gli spazi di Fioravanti (Xm24) e Tiarini (poliambulatorio) per finalità militari o di sicurezza: Caserma di carabinieri nell’uno e di polizia nell’altro. Ho vissuto in differenti città europee – Frankfurt Main e anche Berlin – ma la le caserme le ho sempre viste collocate nelle periferie in vasti spazi trattandosi non solo di spazi adibiti al personale militare o di pubblica sicurezza ma anche agli automezzi. Mi immagino di notte quando dovranno uscire a sirene spiegate i mezzi per emergenza che (sogni si faranno) gli abitati della Bolognina, altro che il rumore saltuario di qualche concerto. E poi metaforicamente ma anche concretamente si offrè su un piatto dorato alla destra della città la testa dell’Xm24 per un pugno di denari e di voti. Questa è una china che ricorda tristi tempi di.purghe staliniane e penso di non sbagliarmi.

Pino De March

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La svolta della Bolognina 2.0
Il Pd realizza il programma di Salvini

E’ ufficiale: il sindaco Pd di Bologna ha riesumato in cantina una vecchia musicassetta ed è diventato leghista con l’ipnosi. A certificare l’efficacia della cura ci sono le sue dichiarazioni degli ultimi giorni. In un’intervista a La Repubblica di sabato 4 febbraio ha annunciato che sfratterà il centro sociale Xm24 dalla sua storica sede nel quartiere Bolognina e chiederà al ministro Minniti di piazzare al suo posto una caserma dei Carabinieri, perché «può essere utile a rassicurare i cittadini». Quanto al «putiferio politico» che la sua scelta potrebbe scatenare, ha ribattuto che «i dibattiti vengono dopo, possono anche essere interessanti, ma non hanno la precedenza» (con buona pace della tanto invocata «partecipazione»). Infine, ribadendo che il futuro di Xm24 resta lo sfratto, ha aggiunto: «Basta con l’assistenzialismo in cambio di niente», a riprova che l’ipnosi ha davvero funzionato.

Alcune coordinate per chi ci legge da fuori Bologna:

– Xm24 è alla Bolognina dal 2002, quand’era sindaco Giorgio Guazzaloca, sostenuto da una coalizione di centrodestra. La circostanza è ricordata anche nella cronologia della città curata dalla Biblioteca comunale Sala Borsa.

– Xm24 utilizza una porzione del fabbricato d’accesso al vecchio Mercato ortofrutticolo. L’edificio era abbandonato dal 1994, quando il mercato si trasferì al Caab (l’area che ospiterà il Fico di Oscar Natale Farinetti).

– Dodici anni fa, insieme ad altre realtà del territorio, Xm24 ottenne dal Comune di mettere in discussione il progetto urbanistico per l’area dell’ex-Mercato, presentato in origine dalla giunta Guazzaloca. Nacque così «Laboratorio Mercato», un percorso partecipativo di due anni, con l’obiettivo di approvare un nuovo progetto. L’esperienza aveva però un piccolo handicap: le volumetrie già approvate non si potevano modificare.

– Nel 2007 partirono i lavori destinati alla «riqualificazione dell’area» (30 ettari complessivi). Virginio Merola, attuale sindaco, era allora l’assessore all’urbanistica della giunta Cofferati. Dieci anni dopo, i cantieri sono ancora aperti. Gli unici edifici realizzati ospitano appartamenti da 4mila euro al metro quadro. Le ditte coinvolte sono quasi tutte fallite (Cir, Cesi, Valdadige, Coop Costruzioni). Di conseguenza non hanno pagato gli oneri di urbanizzazione, per fare strade e arredi pubblici, e il Comune ci ha dovuto mettere una toppa con 3 milioni di euro. Dei 300 alloggi di edilizia sociale non si hanno notizie. Idem per il parco, la scuola, il poliambulatorio. Lo studentato dell’Università si erge tra scheletri di palazzi e fanghiglia. Un lotto è stato messo sotto sequestro nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti.

– Nella primavera del 2013, Blu realizza il murale «Occupy Mordor» su un’ala del centro sociale. Si evita così che il Comune la abbatta per far posto a una rotonda. Non si evita, purtroppo, che la rotonda venga intitolata all’ambientalista Alex Langer: come dare il nome del Mahatma Gandhi a un nuovo modello di carrarmato.

– Nella notte dell’11 marzo 2016, gli attivisti di Xm24 cancellano il murale insieme a Blu, per protestare contro la mostra “rubagraffiti” organizzata da Fabio Roversi Monaco.

La storia recente di Xm24 – e il suo futuro – sono soltanto un tassello nel mosaico di incubi urbanistici che il Comune di Bologna ha in mente per i prossimi anni.

Se si tiene conto delle dimensioni contenute della città, l’elenco fa davvero impressione:

– Passante di Bologna, ora alle prese con la Valutazione di impatto ambientale.

– People Mover, il nuovo treno su monorotaia sopraelevata che collegherà aeroporto Marconi e stazione, risultato che si poteva ottenere con una piccola aggiunta ai binari già esistenti.

– Zona Lazzaretto, un’area di 80 ettari, con un piano risalente al 2000, che secondo gli eufemismi del comune «ha subito alcune modifiche […] a causa della particolare congiuntura economica degli ultimi anni». In realtà i cantieri sono rimasti bloccati e il progetto è stato ridisegnato dopo che l’Università ha deciso di non costruire tutti gli edifici a suo carico.

– In via Larga, periferia Est, «il polo commerciale più grande d’Italia , o forse d’Europa», come l’ha definito il Corriere di Bologna.

– Poco lontano da via Larga, cementificazione in zona Scandellara, imperniata su un altro, ennesimo centro commerciale.

– Nuovo stadio comunale, con relativa operazione immobiliare, portata avanti in tandem dal presidente del Bologna FC, Joey Saputo, e da Maccaferri Corporate, gigante locale dell’edilizia. La possibilità di costruire nelle aree militari Staveco e Prati di Caprara sarebbe il compenso del Comune per l’investimento nel restyling del Dall’Ara. Da notare che è dal 1994 – col sindaco Vitali – che si discute di trasformare i Prati di Caprara in un grande giardino pubblico.

– Caserma Sani e Caserma Masini, entrambe di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti. Per la prima è stato pubblicato a dicembre un bando di concorso internazionale. La seconda – in pieno centro storico – è occupata dal Centro Sociale Làbas.

– Fico Eataly World

– Bolognina – Navile. Oltre allo sfratto di Xm24, un altro annuncio recente riguarda il palazzo ex-Telecom, situato nella stessa via, di fronte alla nuova sede del Comune. L’immobile era stato occupato da 280 sfrattati, nell’autunno 2014, dopo 12 anni di inutilizzo. Sgomberato 10 mesi più tardi, è stato venduto a The Student Hotel, azienda olandese di alberghi per studenti con la grana. Sul sito della società si legge che «negli ultimi dieci anni le strade del quartiere Navile si sono vivacizzate con nuovi bar, eventi e iniziative culturali, dando vita a un rione multiculturale, popolato da studenti, giovani professionisti e creativi». Secondo l’architetto Matteo Fantoni, responsabile del progetto, l’edificio ex-Telecom ha un grande potenziale per stimolare un «upgrade» dell’intero rione. Insomma, si sente più puzza di gentrificazione in via Fioravanti, che lezzo di letame in una stalla sporca.

– Nel frattempo in città continuano gli sfratti. L’inchiesta «Le altre case di Bologna»ne ha contati 1081 nel 2015 (3 al giorno, uno ogni 369 famiglie residenti)

Wu Ming (da Giap)

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In centinaia hanno partecipato ieri (l’8 novembre, ndr) ad una bella assemblea cittadina ad Xm24, affermando la necessità di rispondere passando all’attacco alla provocazione subita da tutta la città. Come giustamente diceva uno degli interventi conclusivi, sarebbe insensato entrare nella logica perversa che vede Xm24 già sgomberato, così come sarebbe insensato adottare atteggiamenti vittimistici o scorciatoie di fronte all’unico scenario capace di influire davvero sui rapporti di forza in questa città: la lotta! Tanti spazi sociali, associazioni, singoli uomini e donne hanno dato ieri una prima bella risposta ai progetti distopici di un’amministrazione che vede nella speculazione e nel cemento l’unica sua ragione di vita. E che per fare questo prova ad attaccare chi si oppone al deserto in costruzione con la forza dell’autogestione e del conflitto sociale. Il 4 Marzo parteciperemo alla prima giornata di mobilitazione solidale diffusa sul territorio, per affermare insieme a tutti e tutte l’esistenza di una Bologna degna e diversa, che realizza ogni giorno un’idea differente di città, che si difende dagli sfratti, che smonta barriere, che promuove cultura e socialità fuori dalle logiche di mercato, che occupa nuovi spazi di libertà e li difende senza paura.

Ancora più forte: giù le mani da Xm24! Lunga vita agli spazi occupati di autogestione, libertà e conflitto sociale!

Lab Crash!

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Gli infiniti attacchi della giunta Merola non si fermano mai, dagli sfratti selvaggi allo sgombero di case occupate, alla chiusura dei centri sociali. Tutto ciò che non risponde alla logica di mercato capitalista, a questi signori dà fastidio.

Adesso ci provano con Xm, una realtà sociale molto radicata a Bologna, un pò il simbolo di come si può gestire una socialità pluralista, un centro sociale di tutti: antifascist@, antirazzist@, antisessist@ ecc. ecc.

Non vogliamo andare oltre nella descrizione della capacità dei compagn@ di Xm perchè tutti sappiamo di che cosa stiamo parlando. Oggi l’attacco è profondo e sempre di più si vuole smantellare l’idea che un’altra società è possibile e la giunta Merola, ma anche altri “politici”, sono scesi in guerra contro di noi.

Il circolo Iqbal Masih esprime la propria solidarietà a Xm e parteciperà alle lotte per la sua salvaguardia, così come tante volte Xm è stato disponibile a concedere i propri spazi a iniziative di autofinanziamento e non solo a Iqbal.

Quindi se la solidarietà è un’arma, è ora di usare quest’arma e portarla in piazza con tante iniziative. dobbiamo disturbare il più possibile con il nostro “rumore”, dobbiamo ricominciare ad aprire le troppe porte chiuse di case vuote e di spazi fatiscenti.

Ogni volta che provano a cacciarci noi dobbiamo resistere, e se ce la dovessero fare, dobbiamo essere in grado di ricomparire da un’altra parte. Scendiamo in guerra anche noi ad affermare i nostri valori.

Circolo Iqbal Masih

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Esprimiamo la nostra sentita solidarietà ai compagni e alle compagne dello Spazio pubblico Xm24, con i quali da quindici anni condividiamo moltissime attività. Il futuro dello Spazio di via Fioravanti è una questione che sentiamo profondamente e che, crediamo, debba riguardare tuttx quellx che desiderano un’altra idea di città e di società.

Quel che sta avvenendo è chiaro: il Comune fa scadere la convenzione e nel frattempo manda avanti l’assessore di turno a fare finta di “mediare”, la solita stampa cittadina getta inchiostro per strumentalizzare il malcontento di alcuni residenti nelle vicinanze, la destra soffia sul fuoco e crea ad arte uno pseudo comitato per raccogliere qualche firma, il sindaco – in filo diretto col Ministro degli Interni – alla fine getta il carico pesante: al posto di Xm una caserma dei carabinieri. Una minaccia, o una “boutade”, che serve a nascondere un fatto più reale: sulla cosiddetta riqualificazione di quel pezzo di Bolognina sono in ballo almeno un centinaio di milioni di euro.

Business is business e quindi ogni mezzo per mandare via “i non-allineati” di Xm verrà usato, proprio come i padroni del cemento cercano di fare nei centri urbani di mezza Europa. Del resto la visione di città dei nostri governanti è molto chiara: la City of food, Fico, il passante, il flusso continuo di aerei sopra le nostre teste per portare turisti “mordi e fuggi” caratterizzano una città vetrina in cui si vuole relegare gli effetti distruttivi della discriminazione sociale in periferie sempre più lontane dal centro. Una città feroce in cui l’indigenza è “degrado”, da combattere con telecamere, forze di polizia, esercito.

A fronte di ciò pensiamo che sia necessario mettere in campo una resistenza attiva, prolungata, creativa che spiazzi la controparte e la costringa o a desistere o a tentare la trattativa. Dobbiamo dimostrare che c’è una parte di abitanti di questa città che rimane ingovernabile alle loro logiche di profitto e di umiliazione. Ribaltare il quadro desolante di attacco portato contro le esperienze di autogestione è possibile: bisogna organizzarsi, rafforzare l’affiatamento tra tuttx, praticare l’azione diretta. Noi siamo e saremo al fianco di Xm nelle iniziative e attività che in questo senso sta mettendo in campo. Resistere è necessario, vincere è possibile.

Circolo Anarchico Berneri

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Cosa succede in città? Solidarietà a Xm24

Dopo aver sgomberato le occupazioni abitative, che davano una parzialissima risposta a chi non può permettersi l’affitto e ancor meno l’acquisto di una casa, adesso tocca agli spazi pubblici gestiti in autonomia.

Dopo Atlantide ora tocca a Xm24 che da quasi 15 anni occupa e gestisce lo spazio dell’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti L’area venne occupata dopo 8 anni di abbandono, in quanto il nuovo mercato fu trasferito nella periferia est della città e da allora si è trasformata in un luogo -laboratorio di socialità, che offre concretamente un’alternativa culturale e di vita associativa. Qui è nato il mercato contadino di CampiAperti e sempre qui trovano spazio svariate attività in autogestione, come la scuola di italiano per i migranti, la ciclo-officina, il laboratorio di serigrafia, la palestra popolare ecc. tutte gratuite.

In un quartiere come la Bolognina, in cui l’amministrazione locale non riesce a dare risposteculturali e a far fronte alle necessità di aggregazione di chi lo vive, Xm24 è una boccata di ossigeno!

A quanto pare però il comune di Bologna non la pensa allo stesso modo. Xm24 si trova in una posizione a dir poco scomoda, esattamente su quella linea che divide il quartiere storico della Bolognina dal nuovo “prestigioso” complesso residenziale, a pochi passi dalla nuova sede del Comune. Xm24 è esattamente là in mezzo, una spina nel fianco.

Ora l’Xm24 ha ricevuto dal Comune l’ingiunzione di sgomberare i locali, già fortemente ridotti dalla costruzione di rotonde ed altre urbanizzazioni, entro il mese di giugno 2017. Le motivazioi sono che è “incompatibile con il decoro e il nuovo tessuto urbano” e che in quello spazio dovrà essere costruita una caserma di carabinieri per garantire l’ordine pubblico nel quartiere, caratterizzato da una altra percentuale di migranti. Si perchè il problema non è la mancanza di lavoro, di un posto letto dove dormire, non è nemmeno la gentrificazione e la speculazione edilizia.

No, il problema sono le persone che abitano la zona, a maggior ragione se non hanno la cittadinanza italiana.

Con una delibera il Comune di Bologna vuole cancellare una realtà che negli anni si è profondamente radicata all’interno del quartiere, svolgendo un ruolo importantissimo nel tessuto sociale della città e ne sono dimostrazione le centinaia di persone intervenute all’assemblea di mercoledi 8 febbraio presso Xm24.

Al di là delle scelte di occupazione o di gestione, noi dell’Associazione Primo Moroni, ci siamo sempre schierat* nella difesa della libertà di associazione, per una socialità fatta di incontri e confronti e di resistenza contro la mercificazione della vita, contro l’omologazione, la precarietà del lavoro, l’avanzata di vecchi e nuovi fascismi, la discriminazione di genere e le xenofobie.

Pertanto, oltre alla solidarietà, siamo pront* ad intraprendere tutte le iniziative necessarie per dare maggior visibilità a quanto succede, per informare le persone che, nel caso ancora non lo sapessero, siamo in mano ad amministrazioni le cui priorità non sono certamente gli interessi dei cittadini bensì la cementificazione del territorio con nuovi insediamenti urbani (vuoti), aree industriali ed artigianali (vuote), strade e rotonde inutili che tolgono spazio al verde ed al terreno agricolo, da sempre la risorsa primaria.

Gli sgomberi e la chiusura degli spazi di aggregazione autogestiti sono precise azioni di criminalizzazione, di annientamento sociale, di massificazione, sono il tentativo di far tacere tutte le voci e le coscienze che si muovono al di fuori delle logiche consumistiche e di una cultura di sottomissione e silenzio imposta dall’alto.

Siamo dalla parte di Xm24, sosteniamo tutti gli spazi sociali ed il loro diritto ad esistere e resistere!

La Casona – Nuova casa del popolo di Ponticelli

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Ieri (l’8 novembre, ndr) eravamo tantissimi, questa è la degna risposta delle realtà sociali di Bologna a questo processo di crescente securizzazione della vita del quartiere. Contro l’idea di “sicurezza” del Partito Democratico: esclusivamente controllo e repressione. L’assemblea risponde affermando quale sia la vera sicurezza: la sicurezza di avere una casa, di avere un reddito per condurre una vita dignitosa e di avere un spazio di socialità dove autogestirsi.
L’attacco della governance locale ad Xm24 deve essere strumento da parte delle realtà che continuano ad opporsi a tutto questo per catalizzare le diversificate energie al fine di costruire un largo movimento composito che riporti con forza le ragioni dei corpi antagonisti e del blocco sociale assoggettato dalla crisi. Il diritto alla città e la sua agibilità vengono sempre più messi in discussione. Risulta necessario difendere l’esistente con il fine di contrattaccare uniti per spezzare questa linea normalizzatrice che si sta imponendo nella città di Bologna a suon di manganello.

Xm24 non si tocca!
Contro la repressione riprendiamoci la città

Asia-Usb

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Xm24 non sei sola!

Nonostante molti tentativi, pianificati o no, non s’è ancora trovato nulla che possa sostituire una strada vivace e animata (Jane Jacobs)

Vogliamo dire, con molta semplicità, che Xm24 è uno spazio autogestito e pubblico che si impegna a diffondere idee conflittuali e pratiche di liberazione e autodeterminazione. Xm24 è di tutte quelle che credono che un altro mondo è possibile. Con il profondo rispetto di chi con impegno, sudore e infinito entusiasmo apre e chiude i cancelli di via Fioravanti 24 ci permettiamo di dire che Xm è una responsabilità di chiunque viva questa città. Abbatterlo per innalzare una città fatta di case costose, vetrine per i turisti, palazzoni alti e brutti che sventrano un quartiere molto caratterizzato come la Bolognina, significa preferire il consumo, il controllo, la paura del diverso, il cemento rispetto a un progetto che è anche un tentativo di creare socialità fuori dalle logiche del mercato e supportare metodi di gestione dal basso di uno spazio pubblico orizzontale e antigerarchico, quale è Xm. E’ lì che in questi anni si è cercato di incentivare la responsabilizzazione di tante persone per un pezzo di città, ma anche la promozione di modi di apprendimento e di condivisione di saperi fuori dai metodi accademici. Ed è lì che vogliamo che continui il percorso, non certo concluso, verso la creazione di spazi veramente antisessisti e antirazzisti.

Essere indifferenti verso Xm24 è come dire “fate di questa città quel che vi pare”. A noi gli indifferenti piacciono poco, ci piace invece sporcarci le mani e invitare tutte le persone che negli anni abbiamo conosciuto a prendere parte alla battaglia per Xm24.

Come ci conferma il percorso di Non una Di meno, crediamo che l’autogestione sia una pratica faticosa ma vincente, che responsabilizza i/le singole e crea progetti, iniziative, reti, condivisione, solidarietà. Ognuna deve sentirsi coinvolta se pensa che denaro, gerarchie, paura per gli stranieri, le dichiarazioni dei politicanti su degrado e sicurezza non siano la soluzione ai problemi come l’assenza di lavoro e di case.

Il sostegno a Xm è una pratica imprescindibile all’interno del nostro percorso politico che ha l’obiettivo di scuotere questa città promuovendo il conflitto verso il patriarcato e forme di sfruttamento, e la diffusione di pratiche di liberazione. Dando solidarietà a xm24 puntiamo il dito contro giornalisti, opinionisti di ogni sorta, politicanti, fascistelli della prima e ultima ora, che attingono alla logica del degrado e della sicurezza per rintanarci tuttx a casa, mentre descrivono le vie della Bolognina come l’inferno da cui fuggire.

Stare insieme, praticare l’autogestione, condividere esperienze crea autodeterminazione. La logica della sicurezza è quella che vuole strade vuote attraversate da poliziotti e militari e che specula anche sulla difesa delle donne – a quanto pare esseri indifesi – che farebbero meglio a starsene a casa (e poi peccato se sarà proprio lì che cadranno vittime di femminicidio). Ci chiediamo, ormai da troppi anni, come uomini armati con il mito della sicurezza nazionale contro lo straniero possano davvero diffondere tranquillità e serenità. Lo ribadiamo a gran voce che le strade libere le fanno le donne libere che le attraversano, che l’operazione Strade sicure è stato un fallimento, e che la sicurezza delle donne non ha bisogno di maschi armati ma di spazi liberi in cui si devono intersecare autogestione e pratiche femministe.

Gli spazi sociali sono luoghi che ancora possono e devono dare molto in termini di emancipazione e lotta al sessismo, sia nelle pratiche interne sia per i contenuti che si impegnano a divulgare. E questa è un’opportunità che non va sprecata. Una città libera si ha quando le persone con una certa idea di comunità, sorellanza, e solidarietà quelle strade le riempiono insieme, senza farsi intimidire da chi descrive chi non si accontenta come nemici, perditempo, o chissà cosa.

La sicurezza che vogliamo è quella dell’autogestione.

Per gli spazi sociali, per questa città, per la nostra libertà.

Con orgoglio e dolcezza a fianco di Xm24.

Mujeres Libres