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Ombrelli rossi in piazza: “Basta discriminare il lavoro sessuale”

Manifestazione in piazza dell’Unità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sullə sex worker: “Chiediamo molto più della legge Merlin, in un’ottica di superamento dell’abolizionismo e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale”, a cui dev’essere riconosciuta “la stessa dignità di altri lavori”.

17 Dicembre 2021 - 21:13

Manifestazione in piazza dell’Unità, nella serata di oggi, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sullə sex worker. L’appello diffuso per promuovere il presidio, contente l’invito a portare in piazza un ombrello rosso, è stato condiviso in rete da Mujeres Libres, Collettiva Matsutake, Laboratorio Smaschieramenti, Laboratorio Cybilla, Cassero Lgbti+ Center, B-Side Pride, Non Una Di Meno, Mit, Vag61, La Mala educaciòn.

Nel corso della manifestazione, microfono aperto e banchetti con materiali e vin brulè con ricavato destinato a sex worker in difficoltà. “Scendiamo in piazza- hanno scritto le realtà promotrici- per opporci alla violenza maschile, razzista, omolebobitransfobica, misogina, istituzionale che si abbatte sullə sex worker. Per troppo tempo le mobilitazioni e rivendicazioni dellə lavoratrici sessuali sono state considerate marginali nella lotta transfemminista, perciò scendiamo in piazza affinché questa data sia considerata da tuttə una giornata fortemente politica”.

Il periodo della sindemia “ha visto e vede ancora alcune categorie di lavori, quelli sommersi e non riconosciuti dallo stato, senza aiuti. Tra questi- continua il comunicato- c’è anche quello sessuale che oltre a non essere riconosciuto viene fortemente stigmatizzato lə sex worker subiscono infatti una forte discriminazione e spesso sono costrettə a nascondersi questo lə porta a lavorare in condizioni di forte rischio. Lo stato per lə sex worker non prevede alcun sostegno, eppure dá ampia possibilità ai sindaci di addizionare restrizioni tramite il mezzo delle ordinanze, ad un lavoro che seppur non vietato esplicitamente dalla legge viene da questa fortemente scoraggiato. Scendiamo in piazza perché vogliamo che al lavoro sessuale venga riconosciuta la stessa dignità di altri lavori. Scendiamo in piazza per tuttə le sopravvissute al sistema infame della tratta. Scendiamo in piazza per chiedere molto più della legge Merlin, in un’ottica di superamento dell’abolizionismo e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale”.

 

> Il video delle azioni di comunicazione nei giorni scorsi: