Acabnews Bologna

Un altro giorno nella città sospesa, tra nuove preoccupazioni e iniziative di mutuo aiuto

Universitari si adoperano per aiutare gli studenti che non possono accedere alla biblioteche, mentre si moltiplicano le criticità in diversi settori occupazionali e monta la rabbia dei lavoratori. Alle iniziative politiche rinviate si aggiungono, purtroppo, anche quelle dei prossimi giorni per Lorenzo Orsetti e Nicoletta Dosio.

26 Febbraio 2020 - 16:33

Alle ore 12 di oggi si contavano 30 contagi di Covid-19 in regione: 20 a Piacenza, 4 a Parma, 5 a Modena e una persona a Rimini. Quest’ultima il 18 e il 22 febbraio è transitato all’aeroporto Marconi, in partenza e in arrivo per Craiova, in Romania, su un volo Wizz Air.

L’Inps ha intanto sospeso le visite fiscali. L’Alma Mater invece ha comunicato che le lezioni riprenderanno lunedì prossimo, avvalendosi della didattica online se sarà prorogata l’ordinanza regionale di chiusura. Gli studenti di Antitesi, lo spazio universitario recentemente nato su iniziativa della rete Noi Restiamo, hanno intanto aderito a una campagna nazionale “per mettere in contatto gli studenti isolati, in modo diretto e indiretto, con il materiale di cui hanno bisogno per fronteggiare gli esami futuri” sfruttando le città in cui sono ancora aperte le biblioteche.

Passando al mondo della scuola, la Regione ha autorizzato gli istututi a richiamare i dipendenti necessari a completare entro la scadenza del 1 marzo gli atti necessari all’internalizzazione di circa 500 lavoratrici e lavoratori ATA. Una decisione contestata però dai sindacati di base: “Le possibilità sono due – scrive Sgb – o la chiusura delle scuole è un’inutile palliativo, parte di una gara di interventismo tra presidenti di regione e politici vari, oppure evitare lo spostamento e la riunione di numerosi lavoratori è una misura precauzionale importante e reale e in tal caso la modifica di un contratto per l’annullamento di una gita scolastica può attendere”. Il sindacato spiega di star valutendo atti di opposizione al decreto e intende chiedere all’ufficio scolastico regionale di dare la possibilità di svolgere le pratiche in telelavoro. Analoga la posizione di Usb: “Ci chiediamo, visto e considerato che alcuni dirigenti scolastici hanno disposto tale rientro del personale ATA tramite messaggio su whatsapp nella serata del 25/02/2020, dopo appena due giorni di chiusura regionale di tutti i locali scolastici, se questi luoghi di lavoro siano stati sanificati con una procedura specifica prima dell’ingresso dei lavoratori ATA, se gli uffici sono stati dotati di soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani con una concentrazione di alcool pari a 60-85%, se tutte le superfici sono state pulite e disinfettate adeguatamente come prevede anche la direttiva numero 1/2020 del Ministero della pubblica amministrazione”.

Venendo al terzo settore, sempre Usb denuncia l’inadeguatezza degli ammortizzatori sociali disponibili, ponendo il problema di “cosa succederà se l’ordinanza di chiusura dovesse essere prorogata”. Per questo il sindacato di base chiede a viale Aldo Moro e Palazzo d’Accursio “incontri urgenti per fare il punto della situazione e verificare la correttezza delle procedure di sicurezza e di tutela del reddito adottate”. Nel frattempo, però, l’ordinanza del governatore Stefano Bonaccini “dispone la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura imponendo di fatto lo stato d’emergenza e il coprifuoco politico” alle rivendicazioni dei lavoratori, ma mette in chiaro che “ordinanza o meno, se non arriveranno risposte positive alla richiesta di tutela integrale del reddito e della salute e sicurezza dei lavoratori del welfare in appalto, come Usb metteremo in campo ogni iniziativa necessaria”

Adl Cobas  fa presente che molte educatrici ed educatori “sono a casa a causa della chiusura delle scuole o della riduzione dei servizi ma non è chiaro che ne sarà di queste ore non lavorate: verranno utilizzate ferie? la banca ore? oppure garantita la retribuzione ordinaria? Per ADL Cobas la questione è chiara: le ore devono essere pagate in toto e senza intaccare monte ferie/permessi”. Il sindacato, che promuove due momenti informativi giovedì dalle 16.30 a Làbas in vicolo Bolognetti e venerdì dalle 10 al Tpo di via Casarini, ha scritto a Regione e enti gestore chiedendo che “siano riconosciute le ore di servizio non svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori impiegati nei servizi, qua elencati in maniera non esaustiva, quali integrazione scolastica, assistenza anziani, comunità minori, accoglienza e altro. Data quindi la situazione straordinaria, questa non può ricadere sulle lavoratrici e lavoratori impiegati nei servizi, in quanto l’assenza dal lavoro non è dipendente dalla loro volontà. Consapevoli dell’importanza di contenere la diffusione del contagio da coronavirus e della conseguente necessità di prevedere strumenti ed azioni da parte delle istituzioni che vadano in tal senso, chiediamo che tali decisioni non abbiano ripercussioni sulle lavoratrici e lavoratori che operano in tale ambito. Si auspica, per i servizi sospesi, che si trovi una soluzione fattiva e adeguata e che si agisca anche attraverso pressioni a livello governativo e ministeriale affinché sia eventualmente estesa la cassa integrazione in deroga, che sta valutando il ministero del Lavoro, anche a questo settore lavorativo in tutti i territori interessati da tali ordinanze. Crediamo inoltre debbano esserci necessariamente una tutela della salute e della sicurezza per lavoratrici e lavoratori del lavoro pubblico e privato comunque a contatto con decine di persone ogni giorno, attraverso protezioni individuali e formazione/informazione adeguate sulla prevenzione al contagio”.

A proposito di Làbas, stasera chiuderà alle 22 al termine del mercato di Campi Aperti, non si terrà il previsto concerto serale, ma il centro sociale tiene a specificare che “continua ad essere un luogo di socialità, da attraversare con senso di responsabilità ma senza paura”. E arrivano purtroppo nuovi annunci di rinvio a date di destinarsi di iniziative politiche in calendario nei prossimi giorni. Scrive Vag61: “Crediamo sia molto importante favorire la partecipazione di tutte/i all’iniziativa promossa per far sì che il ricordo di Lorenzo Orsetti torni a vivere tra le/gli altre/i partigiane/i della Cirenaica. Per questo, alla luce delle restrizioni imposte dall’ordinanza sul coronavirus che rischierebbero di incidere negativamente sulla giornata, in accordo con il padre di Orso l’appuntamento del 29 febbraio è rinviato ad altra data. Seguiranno aggiornamenti: stay tuned! RiseUp4Rojava! Jin, Jîyan, Azadî!”. Rimandato anche il presidio per la libertà di Nicoletta Dosio annunciato da diverse realtà per domenica.

Potrebbero fermarsi, intanto, anche i tribunali bolognesi: l’Ordine degli avvocati bolognese ha chiesto ai capi degli uffici giudiziari di “rinviare a data da destinarsi le udienze civili e penali, salvo quelle indifferibili”: aule strette e corridoi angusti non permetterebbero di rispettare le prescrizioni igienico-sanitarie necessarie a pervenire i contagi.

Una piccola buona notizia, infine, c’è: Rfi ha annunciato per lunedì prossimo la riapertura della tratta ferroviaria ad alta velocità tra Rogoredo e Fidenza, interdetta alla circolazione a seguito dello svio dello scorso 6 febbraio: ciò permetterebbe di normalizzare i collegamenti dall’Emilia verso Milano-Torino e viceversa ed evitare situazioni di caos come quella di lunedì scorso, quando un malore del capostazione di Casalpusterlengo, comune in piena ‘zona rossa’ del principale focolaio di Covid-19, bloccò anche la linea ‘lenta’ per Milano, costringendo i convogli a lunghe deviazioni e a ritardi fino a 8 ore.