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Le nuove Besta non si faranno più nel parco Don Bosco

Lo ha annunciato oggi il sindaco Matteo Lepore: a ospitare le scuole medie sarà, appena fuori dall’area verde, un edificio in costruzione inizialmente destinato al liceo Sabin, che invece vedrà ampliare i propri spazi in Bolognina.

27 Luglio 2024 - 16:45
Il progetto tramontato al parco Don Bosco

Uno spostamento verso sud di cento metri o poco più, a quanto pare, è l’uovo di Colombo che potrebbe sciogliere la tensione tra Palazzo d’Accursio e la mobilitazione ambientalista contro l’abbattimento degli alberi di una parte del parco Don Bosco a San Donato, scongiurando uno sgombero violento del presidio permamente che sembrava imminente. “Le nuove Besta non saranno più nel parco“, ha detto in modo inequivolcabile oggi il sindaco Matteo Lepore. A ospitare le scuole medie sarà invece uno dei due stabili già in costruzione appena a sud del parco, lungo via Zaccconi. Una sarà dedicata all’adiacente Liceo Copernico. L’altra sarebbe dovuta diventare la succursale del Sabin, il liceo della Bolognina, la cui sede dista un chilometro e mezzo. Invece ci andranno appunto le Besta, e il Sabin avrà un nuovo edificio accanto alla sede storica. Non è la soluzione che chiedevano i manifestanti, ossia la ristrutturazione dell’edificio esistente, ma non sarà comunque necessario alcun intervento che riduca il verde pubblico. “Bologna non merita uno sgombero modello G8 di un parco pubblico per realizzare una scuola. A Bologna non si può per realizzare scuola usare la forza”, ha aggiunto Lepore. Ora il sindaco invita il presidio a smontare: “La soluzione è stata trovata, non hanno motivo di rimanere lì, non ci occuperemo più di loro se libereranno l’area”, assicura Lepore, rivolgendo ai manifestanti parole molto più dure di quanto fatto finora: “Lì si sono concentrate tutte le sigle antagoniste del paese. Credo che qualcuno che non c’entra niente con la città sia entrato nel dibattito con una contestazione estesa ed eterodiretta da qualcuno che aveva interesse a far scoppiare un incendio che non ci meritiamo”.

Il Comitato Besta esulta in una nota: “È una vittoria di tutta la cittadinanza, anche quella più  tristemente rassegnata all’ arroganza dei potenti”. La richiesta è ora “che vengano ripiantati tutti gli alberi abbattuti il 3 aprile e il 20 giugno”.

Contro il progetto, che prevedeva la rinuncia a diversi alberi, la mobilitazione durava da più di un anno. Lo scorso febbraio, al primo tentativo di aprire il cantiere, era scattato il presidio permanente proseguito senza interruzione per tutti questi mesi. Ad aprile le attiviste e gli attivisti riuscirono a sventarne lo sgombero. Il mese scorso si arrivò a celere e manganelli quando i manifestanti si opposero al taglio di alcuni alberi dello stesso parco Don Bosco che un progetto evidentemente pensato male prevedeva per fare passare una pista ciclabile.