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Il presidio permanente per salvare il parco Don Bosco resiste e respinge le accuse del Comune: “Nessuna violenza”

Il Consiglio condanna in un ordine del giorno i manifestanti del Comitato Besta, la replica: “Il vigile è inciampato mentre inseguiva un ragazzo”, caso montato per distogliere dal merito della protesta. Che prosegue: sui social network la chiamata a raccolta dei sostenitori.

01 Febbraio 2024 - 10:15

Avanti sulle nuove Besta“, aveva detto a inizio dicembre il sindaco Matteo Lepore, confermando il contestato progetto di demolizione e ricostruzione della scuola media in zona Fiera, con il conseguente sradicamento del parco Don Bosco, un giardino botanico di una 43 alberi creato negli anni ‘90 dalla stessa comunità scolastica e a difesa del quale si è mobilitato da mesi un battagliero comitato. Nei giorni successivi un corteo di centinaia di persone aveva manifestato per le strade del quartiere San Donato, sostenendo la proposta del comitato di riqualificare l’attuale edificio ed evitare il disboscamento.

Lunedì scorso è iniziato i transennamento dell’area verde. Appena appresa la notizia, è scattato un presidio permanente al parco, a oggi ancora in corso. Nel corso della prima giornata,  le recinzioni del cantiere sono state buttate a terra da alcuni manifestanti. Come testimoniano le persone presenti, due vigili presenti in quel momento si sono avvicinati di corsa per provare a fermarli e uno di loro è inciampato.

Alle agenzia di stampa la Polizia locale ha riferito i fatti nei termini di un parapiglia scattato al tentativo di identificare i manifestanti, che avrebbe portato al ferimento di due agenti, portati al Pronto soccorso, uno di loro con prognosi di quattro giorni. Tanto è bastato perché dalla Giunta arrivassero alte grida di indignazione per “inaccettabili atti di violenza e provocazione” e il Consiglio comunale votasse in un ordine del giorno la “massima solidarietà al personale della Polizia locale rimasto ferito e ferma condanna per gli atti di violenza che sono stati perpetrati”.

Nessuna violenza, ribatte il Comitato Besta dal presidio permanente, denunciando una “violazione del linguaggio” e un “abuso delle parole” per cui “valuteremo azioni legali“.

“È stata una giornata in cui abbiamo manifestato pacificamente il nostro dissenso – spiegano le/gli attiviste/i – Quando la recinzione è stata alzata, una parte di noi è stata fuori. Poi, a un certo punto la recinzione è stata abbattuta e c’è stato un po’ di movimento, ma nessuna violenza. Abbiamo visto in diretta il vigile cadere mentre inseguiva un ragazzo per fermarlo”.

Il comitato afferma inoltre di avere un video del presidio che smentisce la versione del Comune, e di stare valutando di usarlo in sede legale: “Si vede chiaramente, appunto, questo vigile che cade inciampandosi e tutto questo è successo sotto gli occhi della Digos. La Digos non è intervenuta, non ha chiesto documenti a nessuno, il che vuol dire che la cosa è inesistente”. Un caso, aggiungono, montato per distogliere dal merito dela protesta.

Il presidio permanente intanto resiste e chiama a raccolta i sostenitori dai social network : “Porta la tua creatività alla call for artists di questo venerdì e raggiungici quando vuoi per studiare, suonare e condividere momenti di socialità!”